Nella Giornata mondiale del clima, che ha visto riunirsi anche a Como i giovani chiedendo un cambio di mentalità sulle politiche ambientali, il Partito democratico cittadino fa il punto della situazione in città. “È positivo che i giovani in tutto il mondo stiano manifestando sul tema del clima e del riscaldamento globale. È un modo per dimostrare che ognuno, al proprio livello, ha la responsabilità di agire in questo senso, a partire dagli enti locali. Ma se dobbiamo fare una disamina di quello che ha fatto l’amministrazione comunale di Como, il bilancio è decisamente negativo”, commentano Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd, assieme ai consiglieri comunali Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco.
Qualche esempio: “Che cosa è stato fatto per migliorare la qualità dell’aria? Solo proposte assurde come aumentare il turn over dei veicoli attorno a città murata – dicono i dem –. Ma magari andavano attuate misure diverse, come quelle che avevamo proposto noi nel nostro programma: agire sia sul fronte delle sorgenti di emissione, sia mediante la regolamentazione dell’accesso ai veicoli inquinanti, con un incremento dei controlli e campagne di sensibilizzazione della popolazione. E dove sono finite le piste ciclabili e tutto il progetto che era praticamente già pronto?”.
Per non parlare delle fonti di energia: “Una figura chiave da nominare era l’energy manager che supporta la Giunta nell’attuare, concretamente, politiche e azioni di riduzione dei consumi energetici per conseguire benefici economici, energetici, ambientali legati alla produzione di beni e servizi e alla gestione e conservazione degli edifici di proprietà comunale, che vanno ristrutturati in quest’ottica. Solo di recente è stata individuata la figura: aspettiamo di vedere cosa proporrà. Stesso discorso per il piano di illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso: le norme già prevedono il progressivo rifacimento delle reti e del sistema di illuminazione pubblica con tecnologie a led. A che punto siamo?”, chiedono Legnani, Fanetti, Lissi e Guarisco.
E sul tema dei rifiuti, “sono state incentivate tutte le iniziative per il recupero e il riutilizzo dei rifiuti urbani? Sono stati fatti accordi con la grande distribuzione e le mense scolastiche per ridurre la produzione di scarti? Forse l’assessore all’Ambiente è troppo impegnato a capire se rimanere o meno in questa Giunta”, incalzano gli esponenti Pd.
Infine, un invito: “Sollecitiamo questa amministrazione comunale a decidere una volta per tutte se e come vuole proseguire il suo mandato, perché su questi temi bisogna mettersi di impegno e se il sindaco Landriscina e i suoi intendono andare avanti, sappiano che non sono questioni di secondo grado, ma di primario interesse nostro, di tutta la popolazione e soprattutto dei più giovani che oggi non per nulla sono scesi a frotte in piazza anche a Como”, concludono i dem.
Non ci vuole molto per spiegarlo basta vedere un semplice post ufficiale dell'Ansa per capire di cosa stiamo parlando
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2014/07/17/ambientegas-effetto-serra74-emissioni-provocato-da-bovini_2ea3258f-4a72-48e0-8716-1bee5ed9b58c.html
quindi la causa primaria dei cambiamenti climatici sono le abitudini sbagliate di ogni singolo cittadino, una semplice analisi che possiamo fare anche seduti in tinello.
Mentre purtroppo oggi in piazza, non ho avuto sensore che ci fosse una presa di coscienza di questo alla manifestazione.
Incolpare i governi per carità ci sta, ma non perché ora è consentito, io mi tengo in casa una pistola, anzi come sul resto sono molto critico. Anche perché nei paesi dove le armi sono vietate (Cuba) morti ammazzati non ci sono da decenni, quindi non c’è discorso di multinazionale che regga. Comunque, certo la colpa è dei padroni del mondo, certo sono abitudini malsane consentite dai governi mondiali, mafia, tangenti e spinte al mercato "libero" che fanno da padroni. Lobby e caste che coi soldi si tutelano e fanno e disfano tutto, questo è l'ordine del giorno mondiale ma nessuno riesce o non vuole contrastarli.
Le manifestazioni di oggi in tutto il mondo sono anche guidate e spinte dai Social, quei social che sappiamo controllati e ci fanno credere di avere la coscienza pulita con semplicemente questo sfogo pubblico, ma che in verità non hanno un'anima ambientalista e quindi non ci portano subito all'occhio quello che potrebbe farci pensare, magari cambiando semplicemente le nostre abitudini dannose verso il pianeta. Perché chi gli sta dietro è lo stesso che sta dietro a tutti i governi del mondo. Oggi non ho potuto marciare con la bandiera dell'Acqua Pubblica, certamente non è una bandiera partitica, al massimo politica, ma né più né meno di tutti gli altri cartelli esposti con slogan presenti alla giornata. Quella dell'acqua è una battaglia con cui abbiamo denunciato la privatizzazione di un bene pubblico universale, la richiesta di un minimo d'acqua potabile giornaliera per tutte le persone del mondo, lo sperpero di acqua che c'è dietro all'alimentazione. 300 litri d'acqua potabile servono per un hamburger, 200 per una lattina della più famosa bibita, per non parlare di tutta l'acqua usata per la produzione dei nuovi sacchettini biodegradabili, che certamente non sono la soluzione ottimale per salvare il mondo, aggiungerei insostenibile per terra e uomo. Siamo e restiamo schiavi di un sistema economico che fatta la prima spesa per i macchinari per la produzione, vuole mantenerli in funzione per sempre. Figuriamoci quindi se non contrastano leggi e buone abitudini che dovremmo avere col passare dei decenni e il progredire della società.
La manifestazione di oggi che e' diventata virarle esprime il rifiuto dei giovani ad accollarsi un destino frutto del fallimento delle generazioni precedenti. Molti di loro non hanno ancora vent’ anni e potrebbero essere ancora in giro nel 2080, costretti a fare i conti con la prospettiva di un mondo anche di quattro gradi centigradi più caldo. Gli effetti di un aumento delle temperature di questa scala sarebbero assolutamente devastanti: fiumi che esondano, e e tsunami che devastano le coste; barriere coralline in estinzione, le calotte polari che si sciolgono, facendo salire in modo drammatico il livello dei mari e allagando le coste. Aree del pianeta del tutto inabitabili. Gia' oggi per fare un esempio l’uso dei combustibili fossili costringe nove bambini su dieci nel mondo a a respirare aria nociva.
La lotta contro i cambiamenti climatici e' anche una lotta per la giustizia climatica che e' giustizia sociale, per colmare i divario tra il Nord e il Sud del mondo,per dismettere le politiche di sfruttamento intensivo delle risorse naturali del pianeta per il profitto di pochi salvo poi rifiutare il fenomeno del fuggi fuggi di popoli che scappano da guerre di potere e dalla devastazione
La rabbia degli studenti nasce dall'impasse e dai farfugliamenti degli adulti che detengono il potere di decidere. Il movimento davanti a questo atteggiamento non aveva altra possibilita' che esplodere. La maggior parte dei ragazzi e che scendono nelle piazze non ha ancora il diritto di voto, non ha voce in capitolo e si fa sentire come puo'. Finora si sono affidati agli adulti che hanno sbagliato.
Su quanto sia giusto scioperare o meno ovviamente la discussione e ' aperta . Bisognerebbe aprire un capitolo su cosa e' o non e' "educazione" e si aprirebbe un dibattito infinito tra posizioni incancrenite su uno stereotipo di scuola tradizionale e nozionistica e una visone piu' realistica e moderna dell'insegnamento . Personalmente e da insegnante credo che tutto cio ' che sviluppa il pensiero critico, accresce la presa di coscienza e la responsabilita' sia un processo formativo. Mi auguro che anche nelle classi, oggi , tra chi e' rimasto a scuola e insieme ai docenti ,ci sia lo spazio per un serio dibattito sul tema : "non confiniamo il problema fuori dalle aule" e' l'appello che rivolgo ai colleghi. Piu' in generale rilanciamo una proposta : alla sostenibilita' sia attribuito un ruolo centrale nell'istruzione , non sia relegata a singoli progetti , singole classi e singoli insegnanti , ma diventi la scelta " politica" del sistema dell'istruzione . A Como questo percorso e' stato aperto dalla rete delle 22 Ecoschool di Como, gli ostacoli vengono da fuori, dagli adulti , dalla cattiva politica , dalle cattive amministrazioni.
Come dicono i giovani che sono in piazza oggi "Quando la casa è in fiamme non si può lasciare ai ragazzi la responsabilità di spegnere l’incendio: abbiamo bisogno che gli adulti si assumano la responsabilità di aver appiccato il fuoco.". Noi Verdi oggi ci saremo . Io ci saro' come presidente onoraria dei Verdi lombardi , come docente , come genitore . Come adulta.
Elisabetta Patelli
Segue il testo della lettera inviata alla Regione:
Egregi,
abbiamo appreso dalla stampa la notizia che la risoluzione inerente “misure regionali di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici” è stata bocciata ieri dal Consiglio Regionale.
Avremmo potuto comprendere una bocciatura motivata dal sostegno ad un provvedimento diversamente ambizioso: ma così non è stato, si è trattato di una bocciatura che non può essere
interpretata se non come disinteresse e rinuncia ad elevare il livello di ambizione della Lombardia nei confronti delle politiche climatiche. Un voto che lascia molto amaro in bocca, oltre ad un alto grado di inquietudine: non possiamo che dichiarare il nostro sconcerto a quei consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che hanno deciso con il loro voto di respingere la risoluzione.
Un giudizio negativo, il nostro, che acquisisce il senso più alto degli accordi di Parigi sul clima, con cui i Paesi hanno condiviso di vincolarsi reciprocamente ad una virtuosa competizione che elevasse le sfide e anticipasse gli obiettivi di riduzione delle emissioni, proprio a partire dai livelli nazionali e regionali delle responsabilità di governo. Il fatto che la Lombardia, regione tra quelle
economicamente più sviluppate d'Europa, si astenga dal dichiarare i propri impegni climatici, è già un segnale estremamente negativo. Possiamo immaginare che a prevalere non sia stato il giudizio sul merito del provvedimento, ma un mero calcolo politico. Questo è ancora più grave.
Via libera stamattina, in V Commissione Trasporti del consiglio regionale, alla risoluzione sulla navigazione dei laghi lombardi, che contiene la richiesta di sollecito al Governo affinché si dia piena e rapida attuazione alla regionalizzazione del servizio, ma anche al Ministero dei Trasporti affinché predisponga il piano di risanamento tecnico-economico con il Ministro del Tesoro.
Approvato nel contempo anche un emendamento del Gruppo regionale del Pd che aggiunge agli impegni un punto preciso: “Una volta ottenuta la regionalizzazione della gestione, Regione Lombardia deve coinvolgere gli enti locali e gli altri enti pubblici che si occupano della gestione delle risorse lacuali. Altrimenti, il rischio è che si centralizzi nuovamente, seppure a livello lombardo, il servizio, incorrendo nei problemi che abbiamo avuto finora”, spiegano Angelo Orsenigo e Raffaele Straniero, consiglieri dem.
Orsenigo tiene a sottolineare ancora una volta che la “risoluzione nasce dalla mozione presentata da noi, ancora a luglio scorso, in consiglio regionale: ci chiesero di ritirarla per giungere a un documento comune da presentare prima in Commissione. Quindi, di fatto, dopo tanti anni di attesa, il vero e proprio sollecito a stringere i tempi su questa questione è venuto da noi”.
Protagonista la Responsabile della DDA, che ha condotto le inchieste contro la ‘ndrangheta in Lombardia
Il magistrato antimafia Alessandra Dolci sarà la protagonista dell’incontro dal titolo “NO alle mafie, conoscerle per combatterle”, che si terrà il prossimo martedì 19 marzo presso l’Auditorium di Tavernerio. La dottoressa Dolci, che è subentrata alla PM Ilda Boccassini come Responsabile della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Milano, ha seguito le principali inchieste contro le mafie in Lombardia. Tra queste il processo “Crimine-Infinito” che ha inferto uno dei più gravi colpi contro la ‘ndrangheta nella nostra Regione.
La serata è organizzata dal Comune di Tavernerio, con il patrocinio di Albese con Cassano, Lipomo e Montorfano, ed è realizzata in collaborazione con la Commissione Biblioteca di Tavernerio e il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. All’'incontro del 19 marzo è stato invitato anche il Prefetto di Como, dottor Ignazio Coccia.
Modererà l’incontro Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, associazione che da anni si batte contro la presenza delle mafie sul territorio.
Come detto, l’obiettivo dell’evento è quello di dibattere sulla presenza delle mafie in Lombardia, in particolare in provincia di Como. Ma anche quello di diffondere la cultura della legalità e di coinvolgere i cittadini nella lotta alla criminalità organizzata. Si ricorda che più volte la dottoressa Dolci si è occupata della presenza delle “locali” della ‘ndrangheta nella nostra provincia e ultimamente è intervenuta anche sui fatti che hanno interessato la città di Cantù, che sono oggetto del processo in corso in queste settimane presso il Tribunale di Como.
L'incontro pubblico “NO alle mafie” è aperto a tutta la cittadinanza e si terrà martedì 19 marzo alle ore 21 presso l’Auditorium di Via Provinciale 45 a Tavernerio.
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
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