Il Consiglio regionale ha respinto la richiesta di trattazione urgente per la mozione a firma del Consigliere regionale del M5S Luigi Piccirillo che chiede che Regione Lombardia avanzi una richiesta autonoma di risarcimento danni in sede civile ex articolo 2043 all’ex Presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Luigi Piccirillo dichiara: “La nostra richiesta di urgenza è limpida quanto le responsabilità di Formigoni che è in carcere condannato in via definitiva per corruzione. Rieccoci con la casta di centro destra e PD: per loro non c’è nessuna urgenza e volontà di chiedere danni in sede civile all’ex Presidente. È ovvio che hanno apprezzato il lavoro del Celeste ai danni dei lombardi e della sanità pubblica. Che vergogna: questa regione è stata usata e calpestata da un politico e il suo ricordo tra queste quattro mura deve rimanere immacolato a tutti i costi. Ovviamente riproporremo la nostra richiesta: Formigoni ha trascinato la sanità lombarda nei tribunali, è un corrotto e deve risarcire i lombardi fino all’ultimo centesimo”.
“I nostri concittadini stanno aspettando da troppo tempo: interveniamo subito e come prima cosa riuniamo una seduta della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica direttamente a Campione d’Italia per far sentire loro che gli siamo vicini e ascoltarli”, è questa la proposta di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della stessa Commissione, dopo la decisione di rinviare la discussione della mozione sul caso dell’exclave italiana in Canton Ticino. L’atto doveva essere affrontato e votato questo pomeriggio, in consiglio regionale, ma la Lega ha proposto di rimandare l’argomento, anche in considerazione delle ultime novità e della recente nomina del commissario straordinario. “Ho dato il mio assenso, ma ho anche ribadito più e più volte che i tempi stringono e dobbiamo intervenire con urgenza – fa sapere Orsenigo, anch’egli firmatario della mozione proposta da Fi –. Ho ricordato che i cittadini campionesi erano fuori da Palazzo Pirelli a protestare a luglio scorso: sono passati 7 mesi. Inoltre, pochi giorni fa, allo sciopero indetto a Campione, c’eravamo anche noi del Pd, assieme al presidente del consiglio regionale Fermi, per ribadire che questi sono nostri concittadini, italiani, lombardi, comaschi. E che i loro figli non possono andare a scuola perché non ci sono le risorse per il riscaldamento delle aule. Quindi, queste persone, queste famiglie meritano un’attenzione particolare perché stanno vivendo un momento davvero difficile”.
"Lo voglio dire in maniera forte e netta, sono a fianco di Giulia Pacilli -dichiara il vice Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Carlo Borghetti– a lei va la mia piena solidarietà. L’ho sentita: è colpita dai tanti messaggi di affetto e solidarietà che sta ricevendo, ma certamente non si aspettava di essere ancora una volta oggetto della comunicazione social di Salvini, che l’ha gratuitamente esposta a una gogna mediatica che condanno con forza, alimentata in modo meschino anche da alcuni suoi seguaci locali, che pure rivestono cariche istituzionali”.
“Quando Giulia scrisse ‘Stranieri non lasciateci soli con i fascisti’ esprimeva un dissenso politico, e così pure con il cartello esposto alla manifestazione “People” a Milano sabato scorso -aggiunge Borghetti-. Per questo la pubblicazione sui social del vice Premier oltre che desolante è pericolosa, perché tradisce i compiti che la Costituzione affida a un Ministro, di garantire la libertà di pensiero, oltre ad esporre a violenti attacchi cittadini che non hanno strumenti di difesa paragonabili a quelli in sua dotazione. Salvini dovrebbe come minimo rimuovere il tweet e prendere le distanze dai commenti sessisti”.
“A Giulia invece voglio dire che siamo in tanti dalla sua parte -conclude Borghetti- dalla parte della libertà, dell'umanità e della contagioso entusiasmo del 2 marzo antirazzista milanese”.
Centri e case rifugio per le donne vittime di violenza in beni confiscati alle mafie. Sì all’unanimità alla mozione del M5S Lombardia: “così salviamo vite”. Sì all’unanimità alla mozione del M5S Lombardia per l’apertura o per l’ampliamento di centri e case rifugio per le donne vittime di violenza all’interno di beni confiscati alle mafie. L’atto, a prima firma di Monica Forte, consigliere del M5S Lombardia e Presidente della Commissione regionale Antimafia, ha convinto l’intero consiglio regionale e rafforzerà gli interventi per migliorare la copertura e la qualità dei servizi antiviolenza rivolti alle donne i Lombardia.
Per Forte: “Oggi è una bella giornata per le donne, per la Lombardia e per chi si riconosce nei valori del sostegno e della tutela delle minoranze e nella lotta alla violenza di genere.
Con il sì alla nostra mozione restituiremo alla collettività i beni immobili sottratti alla criminalità organizzata con l’apertura o l’ampliamento di centri antiviolenza e case rifugio. C’è infatti un gran bisogno di aumentare il numero di presidi sul territorio per intercettare il sommerso di un fenomeno che dobbiamo fermare agendo a tutti i livelli istituzionali.
Impegnare i beni sequestrati alle mafie, che usano violenza e sopraffazione come metodo di lavoro, contro la violenza assume un alto valore civile, etico e morale. Togliere ai violenti per dare alle vittime deve essere il modus operandi delle Istituzioni pubbliche che si riconoscono nella legalità, nella democrazia e nella lotta a ogni forma di discriminazione, violenza e odio. E che difendono davvero tutti i cittadini. L’approvazione della mozione arriva alla vigilia dell’8 marzo: il M5S lo festeggerà con tutte le donne e con un risultato concreto.
Ovviamente non ci fermiamo qui: dobbiamo liberare il Paese dalla violenza e possiamo salvare la vita a centinaia di donne innocenti”.
Grazie al progetto “Como – Cernobbio A/R”, il teatro torna protagonista a Villa Bernasconi di Cernobbio sabato 9 marzo 2019 alle ore 16 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria sul sito www.villabernasconi.eu).
Il nuovo appuntamento, rivolto ai bambini dai 4 anni, è “La magia a teatro” in cui Maria Allevi con suggestioni anche dal mondo della giocoleria inviterà allo spettacolo “Tomáš Kubínek Lunatico certificato & Maestro dell’Impossibile” che andrà in scena al Teatro Sociale di Como il 16 Marzo 2019 alle ore 20:30.
Il laboratorio vuole offrire ai bambini la possibilità di scoprirsi piccoli clown. Attraverso una serie di giochi ed esercizi teatrali proveremo a rappresentare le emozioni con il corpo e con il viso. Trasformeremo gli attrezzi di giocoleria in oggetti d’uso comune e ci trasformeremo in personaggi e animali strani e nuovi.
Ciò che il clown insegna è lo stupore per le piccole cose, l'arte della creatività ma soprattutto ad avere una disposizione allegra nei confronti degli altri e del mondo!
Tomas Kubinek è un artista americano di origine ceca che si è formato alla scuola del Physical Theatre.
Il suo one-man show Certified Lunatic & Master of the Impossible (Lunatico certificato & Maestro dell’Impossibile), ha ottenuto riconoscimenti da pubblico e critica: i suoi divertenti show sono una combinazione di grande comicità, mimica, vaudeville virtuosità e simpatia irresistibile. Specializzato in improvvisazione e clowneria Kubínek riesce ogni volta a raggiungere il suo obiettivo, perché la sua dolce follia seduce ogni volta i piccoli ed i grandi.
“Magia a teatro” è un evento organizzato dal Teatro Sociale di Como in collaborazione con il Comune di Cernobbio nell’ambito del progetto “Como-Cernobbio A/R”.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito www.villabernasconi.eu
“Domani, martedì 5 marzo 2019, alle 9,15, saremo presenti in Tribunale, a Como, per assistere all’udienza nel processo che vede coinvolti nove imputati per associazione mafiosa. Riteniamo doverosa la nostra presenza per sottolineare che i canturini sostengono la legalità e sono in prima linea nella lotta contro le mafie. Ci saremo per rimediare alla colpevole assenza della giunta comunale che non si è costituita parte civile nel processo penale. La nostra presenza vuole essere un sostegno per le parti offese e per i testimoni nell’adempimento del loro dovere civico, dimostrando che a Cantù non solo non c’è connivenza con le mafie, ma ci sono cittadini pronti a lottare per la legalità e per la giustizia”, lo dichiara Vincenzo Latorraca, candidato sindaco di Pd, Giovani Democratici, Mdp, Psi e Unire Cantù, in collaborazione per questa iniziativa con Vola Cantù, Cantù Rugiada, Lavori in Corso, riuniti sotto l’evento denominato ‘Presenza civile’.
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