Due anni fa, il 27 febbraio 2017, Youssouf Diakite giovane proveniente dal Mali moriva fulminato sul tetto di un treno, sopra di cui aveva cercato di raggiungere il suo futuro, senza essere fermato dalle frontiere. La rete Como senza frontiere è nata all'inizio del 2016 con l'intento di fare memoria delle vittime delle migrazioni e, anche attraverso questo, cambiare la percezione del fenomeno delle migrazioni, troppo spesso distorto nelle opinioni comuni, e promuovere il raggiungimento di quei diritti che sono di ogni essere umano e che non possono essere, in nessun luogo, negati.
Per questo, non dobbiamo e non possiamo dimenticare questa morte, che ci ha colpito in un luogo particolarmente vicino, vittima di quella frontiera che ogni giorno donne e uomini di questi luoghi possono attraversare quasi senza accorgersene e che invece blocca - senza pietà - altre donne e altri uomini, causando discriminazioni, dolori e morti.
Sabato mattina 2 marzo 2019, a partire dalle ore 10, sul piazzale della Stazione San Giovanni di Como, ricorderemo Youssouf Diakite. Lasceremo in quel luogo, simbolo dell'impatto che le migrazioni lasciano tutti i giorni nelle nostre città, un piccolo segno della nostra memoria: una fotografia che ci è stata regalata dal fotografo Gin Angri, con una frase di ricordo e l'immagine di un fiore di Baobab, l'albero della vita. Poi in treno andremo a Balerna, dove riposa il corpo di Youssouf, da quando a distanza di qualche mese dalla sua morte gli è stato riconosciuto il nome, per continuare il nostro ricordo.
Lì è il corpo di Youssouf Diakite, ma il suo futuro è altrove, come quello di tanti altre persone, donne e uomini di tutto il mondo.
Como senza frontiere