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Matteo Mambretti
Gabriele Favagrossa
Rappresentante dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL
Como, 12 febbraio 2015 – Oggi i sindacati hanno incontrato la commissione regionale attività produttive in merito alla chiusura di 65 Uffici Postali e la riduzione di giorni di apertura al pubblico di altri 120 uffici in Lombardia. Si prospettano 4 chiusure tra Como e Provincia e la razionalizzazioni in Provincia di 18 uffici utilizzando l' apertura a giorni alterni.
«La Commissione ha condiviso le nostre valutazioni sul piano - spiega Giovanni Fagone, segretario provinciale Slc Cgil - in primo luogo perché non tengono conto delle esigenze del territorio e dei suoi abitanti». Si è impegnata, inoltre, a sottoscrivere una risoluzione da proporre nella prossima seduta del Consiglio regionale con l’obiettivo di costruire le condizioni perché si possa modificare il progetto aziendale.
COMITATO PENDOLARI FERROVIA COMO-LECCO // CIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi"
A RISCHIO IL BINARIO DELLA FERROVIA COMO-LECCO!
Il Comitato pendolari: <<Da febbraio sono aumentate le tariffe, mentre continuano i ritardi sulle corse.
E chiudono la biglietteria di Merone!>>
Se non verrà sistemato al più presto il binario tra Cantù e Merone, è a rischio tutta la tratta ferroviaria della Como-Lecco! E' questo il grido d'allarme lanciato dal Comitato pendolari della ferrovia Como-Lecco.
Dopo mesi di richieste di spiegazioni, alla fine è giunta la risposta ufficiale da parte di RFI (proprietaria della rete) sui lavori programmati sulla linea ferroviaria. Ebbene, sinteticamente, questa è la risposta scritta fornita da RFI al Sindaco di Merone: "Il rallentamento dei treni a 50 km/h tra le stazioni di Merone e di Cantù è dovuto all'armamento (binario e traverse) che necessita di un rinnovo totale. I lavori di rinnovamento potranno essere programmati solo a seguito dello stanziamento del relativo finanziamento. Questo non è previsto per il corrente anno 2015, ma in conto 2016 in relazione alle disponibilità dei finanziamenti pubblici".
L’Amministrazione Comunale ha aderito al progetto di “Mobilità garantita” proposto dalla ditta PMG Italia, la quale, grazie alla contribuzione di tutti gli sponsor, ha fornito al Comune in comodato gratuito una autovettura.
L’ automezzo idoneo al trasporto di n.° 4 passeggeri (autista escluso) ed attrezzato, con elevatore omologato a norma di legge, per il trasporto di n° 1 sedia a rotelle sarà utilizzata per il trasporto delle persone svantaggiate del nostro comune, quali: anziani, disabili e comunque coloro che risultino svantaggiati in ragione di condizioni fisiche, psichiche e sociali.
Il servizio sarà svolto dalla Croce Rossa Italia – Comitato Basso Lario di Cernobbio
PRINCIPALI CAMPI DI UTILIZZO DELL’AUTOVETTURA
- trasporto nella giornata del mercoledì delle persone residenti nelle frazioni o in luoghi non serviti dal servizio di trasporto pubblico, per accesso al capoluogo, sede della quasi totalità degli ambulatori medici e del mercato settimanale;
- servizio di trasporto ai seggi in occasione delle consultazioni elettorali;
( Roma, 11 febbraio 2015) Il tema della annunciata privatizzazionedelle Poste Italiane, e i suoi riflessi sui territori, inizia ad agitare il mondo politico. Questa mattina, 67 deputati iscritti al gruppo del Partito Democratico guidati dal Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna onorevole Enrico Borghi hanno depositato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta, siglata tra gli altri dai deputati comaschi Mauro Guerra e Chiara Braga sulla vicenda del ridimensionamento del servizio di Poste Italiane in aree marginali e montane.
Poste Italiane Spa - si legge neltesto dell’interrogazione rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico - riceve significativi contributi da parte dello Stato nell’ambito della legge di stabilità per consentire agli uffici postali periferici di garantirel'erogazione dei servizi postali essenziali, eppure il piano di riorganizzazione previsto dall'azienda prevederebbe, a livello nazionale, la chiusura di 455 Uffici Postali e la riduzione degli orari di apertura in 608 uffici. Ciò nonostante il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) abbia in più occasioni ricordato che, con apposita delibera, l’Autority ha inserito specifici divieti di chiusura degli uffici che risiedono nelle aree remote, anche a fronte di volumi di traffico molto bassi e di alti costi di esercizio.
Ci risiamo. Ancora una volta apprendiamo da organi di stampa della paventata chiusura di un reparto ospedaliero. Questa volta toccherebbe (utilizziamo il condizionale perché ancora speriamo in un passo indietro) al reparto maternità dell'Ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona.
Tale reparto, molto efficiente sia dal punto di vista della struttura che della professionalità di chi vi lavora, serve un'utenza vasta con donne che si recano a partorire provenienti non solo dall'Alto Lago, ma anche dalla Valchiavenna e da zone limitrofe.
La motivazione? “ Se non nascono 500 bambini all'anno chiudiamo! “
Attualmente nascono, in questa struttura che è un fiore all'occhiello per la zona, circa 250 bambini all'anno.
Ancora una volta si penalizzano i cittadini di un territorio, tra l'altro, già penalizzato dalle sue caratteristiche orogeografiche.
Ci rivolgiamo alla Dirigenza dell'Ospedale e alla ASL di Como che, incuranti di quanto disposto dall'art. 32 della Costituzione, continuano a pensare ai numeri e non ai bisogni della collettività.
Tutto ciò è semplicemente vergognoso!
Esprimiamo la nostra solidarietà al Sindaco di Gravedona che sta portando avanti la battaglia contro la chiusura del reparto da solo.
La Segreteria Provinciale – PRC Como
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