Sabato 7 febbraio è stata concessa per l’ennesima volta una piazza pubblica di Como (via Boldoni) all’associazione di estrema destra Militia, che sappiamo essere apertamente in contrasto con i principi costituzionali dell’antifascismo e antirazzismo.
I valori che questa associazione esprime e propaganda sono il culto di Mussolini, il revisionismo storico, l’adorazione verso carnefici nazisti, il pieno disprezzo per il 25 aprile giorno della Liberazione e per i partigiani, lo spregio della convivenza civile e democratica.
La città di Como, unica al mondo ad essere sede del Monumento alla Resistenza europea, subirà un'altra volta questo affronto.
La legge Mancino 205/93 che condanna e punisce tale propaganda, non verrà nuovamente applicata dalla Istituzioni preposte.
Anche in questa occasione, Prefettura e Questura non faranno altro che controllare e vigilare, ma nulla più.
E mentre questi estremisti di destra saranno in via Boldoni con la medesima mostra sulle foibe esposta gli anni scorsi -che tratterebbe questa complessa e dolorosa vicenda senza contestualizzarne storicamente i fatti, facendo quindi solo un’operazione di revisionismo storico-, a qualche centinaio di metri in Biblioteca comunale si terrà una qualificata iniziativa dell'Anpi in collaborazione con l'Istituto di storia contemporanea proprio sul tema del tormentato confine orientale italiano, con la presenza di emeriti ricercatori e docenti di storia e con il patrocinio del Comune di Como.
Dall’Amministrazione comunale ci obiettano che questi movimenti di estrema destra ottengono gli spazi pubblici in quanto i regolamenti vigenti non lo vietano. Ma allora ci domandiamo e domandiamo: perché non si cambiano queste regole al fine di evitare che ciò accada?
Nella fattispecie, chiediamo con forza a questa Amministrazione comunale di farsi portatrice di tale modifica, in modo che i soggetti che non si riconoscono nei principi costituzionali dell’antifascismo e dell’antirazzismo non possano più ottenere in futuro spazi e luoghi pubblici.
Anpi sezione di Como "Perugino Perugini"
www.anpisezionecomo.net
Per un cibo sano, economico, eco-solidale, verso un mondo senza rifiuti
Premessa
In questi ultimi anni è sempre più viva e diffusa l’attenzione al cibo come scelta di salute e di rispetto ambientale. La crisi economica perdurante ne ha anche rafforzato gli aspetti di opportunità di risparmio e di spesa maggiormente qualificata.
Questo momento appare quindi particolarmente propizio per una iniziativa che abbia come scopo la diffusione e la condivisione di informazioni e suggerimenti utili a rafforzare e tradurre in pratica questa attenzione. La sensibilizzazione alla possibilità di una cucina senza sprechi si apre naturalmente alle tematiche più ampie della riduzione dei rifiuti, del riciclo e del riuso.
Proposta
A tal fine Dai GAS, struttura di promozione culturale dei Gruppi di Acquisto Solidale di Cantù e Carimate-Montesolaro, con la collaborazione delle amministrazioni comunali di Cantù e di Carimate, organizza e promuove una serie di incontri su questi temi rivolti alla cittadinanza. Gli incontri sono pensati come momento di condivisione di informazioni e conoscenza e di aggregazione sociale. L’iniziativa è sostenuta dalla Cooperativa Sociale Corto Circuito ONLUS e dalla sua struttura di formazione e dalla Cassa Rurale e Artigiana di Cantù.
Como, 4 febbraio 105 - Nei giorni scorsi, la direzione regionale di Poste Italiane, ha deciso la chiusura di 4 uffici postali nel comasco e l'apertura a giorni alterni di altri 18.
Consideriamo tale decisione è sbagliata dal punto di vista sociale e totalmente ingiustificata sotto il profilo economico.
I tagli e le chiusure interesseranno prevalentemente aree montane, di confine e del medio e alto lago, zone già disagiate dal punto di vista viabilistico e con residenti in buona misura anziani; zone dove spesso
l'ufficio postale costituiva l'unico punto di riferimento per poter interloquire o svolgere pratiche con la PA.
Chiediamo un tempestivo intervento delle autorità politiche, delle IstituzionI e di Regione Lombardia, per costringere Poste Italiane a recedere da tale progetto che rischia di peggiorare la qualità della
vita di una parte significativa della popolazione comasca.
Per maggiori informazioni: Alessandro Tarpini, segretario Cgil Como
Continua la mercificazione di diritti sanciti dalla Costituzione Che la sanità pubblica sia arrivata al capolinea non è più una novità, purtroppo.
Tuttavia, ci lascia sgomenti il fatto cha anche nel nostro territorio le strutture ospedaliere pubbliche rilascino ai pazienti dimessi insieme ai referti una stima di quanto sarebbe costata all’ospedale la degenza dei pazienti!
Sostanzialmente, un cittadino che paga regolarmente le tasse tra poco dovrà risarcire una struttura pubblica e chiedere anche scusa del disturbo!
Facciamo presente, ancora una volta, che l’art.32 della Costituzione definisce il diritto alla salute “fondamentale” e gratuito per gli indigenti. Non si capisce quale sia la ratio
di tale modo d’agire degli ospedali e la risposta potrebbe essere soltanto una: considerare i pazienti dei numeri e un “peso” in termini economici. I bilanci degli ospedali devono
essere discussi nelle opportune sedi non snocciolati ai pazienti che hanno tutto il diritto di usufruire delle strutture pubbliche. Il costo delle degenze, eventualmente, è oggetto di
discussione in sede sindacale e, soprattutto, non ha alcun senso che venga riferito al paziente.
Per la Segreteria Provinciale P.R.C. Como
Gianluca Giovinazzo, responsabile sanità e formazione
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