di Angelo Orlando - m5s Como
Le nostre piazze, con sempre maggiore frequenza, si ritrovano a dover accogliere un nuovo fenomeno:
l'antagonismo discriminatorio sulla chiave della morale e della sessualità.
Tale rappresentazione vede protagonisti, sia gruppi di destra estrema che distribuiscono volantini e chiedono firme per petizioni "NO GENDER", sia certi attivisti cattolici, che si ritrovano chini su un libro per difendere il loro diritto a poter dissentire sulle libertà altrui.
Cosa è successo per infiammare i loro animi?
Oggi con il termine "GENDER" si definiscono quelle categorie affettive aggiuntive al "maschio" e alla "femmina" ,le cosiddette nuove "variabili sessuali".
A partire dall'anno scorso, il 2014, il dipartimento della Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri ha fatto partire la "Strategia nazionale per combattere le discriminazioni sull'orientamento sessuale sull'identità di genere", come da richiesta dell'Unione Europea avvenuta nel lontano 2010: vedi raccomandazione CM/REC (2010) 5 del Comitato dei ministri del Consiglio Europeo
Il nostro paese ormai lo conosciamo e l'adozione di linee guida dalla EU è impresa sempre solerte!!
A dare una piccola spinta in questa direzione al nostro paese e a questa causa, correva l'anno 2013,il suicidio di tre ragazzi "omo" (rispettivamente di 14,15 e 21 anni) portando alla ribalta della cronaca gli effetti della discriminazione contro l'omosessualità.
Questi ragazzi, derisi dai compagni di classe, emarginati e condannati per i propri sentimenti non avevano trovato modo migliore per combattere l'angoscia di esistere e di non poter amare alla luce del sole, poiché fuori dai classici schemi affettivi, che terminare precocemente la propria esistenza.
Simone, 21 anni, con un salto dal balcone.
Andrea, 15 anni ,con una corda al collo.
Roberto, 14anni, giù da un tetto.