È “Insieme cogli l’attimo…Un Comune unico per il Basso Lario” la pagina Facebook promossa dall’Amministrazione Comunale di Cernobbio sul popolare social network per informare i cittadini in vista del referendum sulla proposta di fusione tra i Comuni di Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio che si terrà nel prossimo autunno in una data che verrà decisa nelle prossime settimane dal Consiglio Regionale Lombardo. «Auspichiamo che questo strumento, insieme all’apposita sezione del nostro sito dedicata al progetto di fusione già attiva, possa contribuire al dibattito su quella che ritengo un’importante opportunità per tutta la popolazione del territorio interessato e non solo per i cittadini cernobbiesi – puntualizza il sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni -. Infatti non daremo spazio solo alla presentazione dei diversi incontri ed alle occasioni che animeranno il tempo che ci separa dalla consultazione referendaria ma vogliamo anche informare i cittadini su cosa rappresenta una fusione, su cosa comporta, sui suoi vantaggi, sulle sue conseguenze positive per ciò che concerne la qualità dei servizi e la minore tassazione locale nonché circa le maggiori disponibilità d’investimento presentando i risultati concreti che hanno vissuto, o stanno vivendo, numerose realtà comasche: da Colverde alla Tremezzina, al nuovo Comune di San Fermo della Battaglia che ora accomuna anche la realtà di Cavallasca». Un’ulteriore particolarità della pagina facebook “Insieme cogli l’attimo…Un Comune unico per il Basso Lario” la gestione condivisa di questo spazio virtuale anche da parte degli amministratori delle altre realtà interessate dal progetto di fusione. «Abbiamo fatto questa proposta alle Amministrazioni di Moltrasio e Carate Urio perché ci sembra giusto che in un progetto come questo non ha senso che esistano tante voci diverse che parlano dello stesso argomento – prosegue Furgoni - . Questo spazio del popolare social network vuole costituire un primo esempio di gestione comune di una situazione, in questo caso delle tappe di avvicinamento al referendum. Da Moltrasio ci è già arrivata una risposta positiva. A Carate Urio si stanno organizzando». «L'amministrazione Comunale di
Dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" solidarietà agli apicoltori di Orsenigo.
ORSENIGO (CO) - Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” esprime solidarietà agli apicoltori dell'azienda agricola "Agape", colpiti nei giorni scorsi da un incivile e deprecabile atto di distruzione di decine di arnie ribaltate, con migliaia di api morte, nel territorio di Orsenigo.
L'associazione ambientalista, che ha sede ad Alzate Brianza, organizza ormai da 8 anni la "Festa delle Api" che si tiene a fine settembre a Erba, dedicata al mondo dell'apicoltura.
Dichiarano gli ambientalisti: “Conosciamo bene il duro lavoro di gestione degli alveari, per questo riteniamo ignobile l'atto che ha comportato la distruzione delle arnie. Chiediamo che le Autorità preposte indaghino su chi e sul perché ha compiuto quest'atto, per vandalismo o altro assurdo motivo”.
Giornata nazionale per 2 sì ai referendum per il lavoro. Per l’occasione verranno organizzati presidi e volantinaggi nelle piazze di tutta Italia, con la partecipazione di delegate, delegati, attiviste e attivisti insieme agli esponenti dell’associazionismo, del mondo della cultura, dell’università, della scuola, della ricerca, dell’arte, dello spettacolo e dello sport.
A Como, il ritrovo sarà presso Porta Torre. Allestiremo un gazebo e distribuiremo i volantini illustrando i temi dei quesiti referendari ai cittadini e alla stampa. Alle 12 è previsto il lancio dei palloncini. "La Cgil - spiega il segretario generale lariano Giacomo Licata - è impegnata in prima persona in una grande campagna per liberare il lavoro, garantire ed estendere i diritti e le tutele e cambiare profondamente le leggi sul lavoro, a partire da quelle sui voucher e sulla responsabilità solidale negli appalti.
In seguito all’articolo apparso il 2.2.2017 su “La Provincia di Como” (riguardante la proposta di Metropolitana leggera), il Comitato Pendolari ferrovia Como-Lecco, e le associazioni Comointreno, Legambiente di Cantù e Circolo Ambiente Ilaria Alpi, esprimono la loro opinione.
A nostro parere non è necessario inventarsi la metropolitana leggera ma bisogna impegnarsi prima di tutto per potenziare il servizio e, parallelamente, parlando di infrastrutture, lavorare al miglioramento dell’infrastrutture per elettrificare la linea, almeno fino a Cantù. Ricordiamo infatti che la metropolitana leggera ce l'abbiamo già, sono i treni S10 svizzeri che però oggi si fermano ad Albate Camerlata, a soli 6km da Cantù. Basterebbe prolungare il servizio S10 fino a Cantù.
Dato che l’Amministrazione Comunale di Cantù, a quanto si evince dall’articolo di cui sopra, sembra decisa a portare al tavolo del trasporto pubblico in regione, per il mese prossimo e col sostegno del Comune di Como, questa idea di collegamento veloce tra Cantù e Como – durata 12’ - che in effetti esiste già, noi invitiamo la politica a chiedere SUBITO a Regione Lombardia di stilare un progetto di elettrificazione e potenziamento della linea per avere un servizio suburbano e RegioExpress sulla Como-Lecco così come abbiamo proposto noi.
Nell’articolo si legge la chiara volontà dell’Assessore Di Febo del Comune di Cantù a rafforzare il collegamento con il trasporto su ferro, riportando l’attenzione sull’ex capolinea di Via Vittorio Veneto con un progetto già illustrato al tavolo con i rappresentanti in Regione e con Rfi. Si legge inoltre l’attenzione garantita anche dal Sindaco Lucini e dall’assessore Gerosa verso l’estensione del collegamento verso Erba.
Siamo a conoscenza che esiste un lavoro che si sta facendo in questi giorni in provincia e che coinvolge, anche se in minima parte, la Como-Lecco.
La nuova Agenzia TPL di Como-Lecco-Varese (ente che ora gestisce il TPL) ha infatti tempo fino a Marzo per emettere il "piano di bacino", ovvero quel documento che descrive come dovrà essere fatto il Trasporto Pubblico Locale nel nostro bacino, che darà poi origine ad una gara per l'affidamento dei servizi. E' quindi questo il momento in cui si decide che forma avrà il servizio bus all'interno delle nostre province.
(Roma, 04 febbraio 2017) "Abbiamo chiesto al ministro dello Sviluppo Economico se sia a conoscenza dei rilevanti disagi riscontrati nella fruizione dei servizi postali che la nuova programmazione della consegna a giorni alterni adottata da Poste Italiane sta procurando a cittadini, famiglie e imprese in tutta la provincia di Como, e quali iniziative intenda assumere affinché queste evidenti criticità vengano risolte”. Lo dichiarano i deputati comaschi del Partito Democratico Chiara Braga e Mauro Guerra firmatari di un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro Calenda, presentata ieri alla Camera dei Deputati.
“Forti – spiegano i deputati dem - sono infatti i disservizi causati dall'attuazione del nuovo modello di invii postali a giorni lavorativi alterni rilevati in tutto il territorio comasco, testimoniati quasi quotidianamente da cittadini frustrati da quello che è ormai divenuto un mal funzionamento sistematico e costante della consegna della corrispondenza”.
"I centri di smistamento – scrivono i due parlamentari nel testo dell’interrogazione - molto spesso raggiungono il collasso con volumi enormi di posta in giacenza. E’ il caso, ad esempio, avvenuto qualche mese fa nell’ufficio di Dongo dove sono state registrate permanenze di posta superiori addirittura alla tonnellata. I ritardi nella consegna della posta, in particolare di bollette per utenze primarie come luce, gas e acqua si fanno ogni giorni sempre più pesanti e intollerabili per cittadini, famiglie, imprese. In città il recapito funziona a singhiozzo, la corrispondenza frequentemente viene bloccata e le linee di rientro per il ritorno delle raccomandate dagli uffici postali più distanti soppresse. A Cantù, Cucciago e Fino Mornasco la distribuzione ha cadenze molto irregolari, in genere una volta la settimana, le bollette recapitate già scadute o addirittura dopo l’arrivo dei solleciti, mentre per ricevere una prioritaria i tempi di attesa si allungano fino a tredici giorni. A Rovellasca i ritardi di lettere o fatture spedite anche nelle immediate vicinanze toccano i ventuno giorni. Nella Valle d’Intelvi e nel Ceresio capita abitualmente di rimanere per più di una settimana senza ricevere posta e i cittadini sono costretti a recarsi direttamente al centro di smistamento di riferimento per recuperarla".
“Intendiamo stigmatizzare – commenta Giacomo Licata, segretario generale della Camera del Lavoro di Como – la scelta del CdA che, a nostro avviso, getta discredito anche sulla politica. Non crediamo di affermare nulla di nuovo evidenziando che la nomina dei componenti è frutto di un intesa tra le principali forze politiche a cui fanno riferimento i soci. Per queste ragioni, ci aspettiamo dai sindaci e dai rappresentanti della politica comasca una presa di distanza da una nomina sbagliata, costosa e inutile.Ora speriamo che i sindaci prendano in mano la situazione”.
“Nelle scorse settimane abbiamo evidenziato con forza come il processo di implementazione del gestore unico presentasse qualche criticità, per usare un eufemismo” – sostiene Giuseppe Augurusa responsabile ufficio legale con delega alle partecipate per la Cgil di Como- “a sedici mesi dal conferimento del Consiglio Provinciale al gestore unico la gestione è di fatto plurima, con le Società operative territoriali che operano ancora con contratti di servizio e senza un’unica modalità di bollettazione. Non si intravede soluzione praticabile con la componente privata per le Società a capitale misto finalizzata alla loro pubblicizzazione, in particolare con Comodepur nella quale è rilevantissima la partecipazione del capoluogo di provincia. A sette mesi dalla selezione dell’advisor per un incarico della durata complessiva di dodici, non v’è traccia di valutazione degli asset che consentano nei tempi stabiliti dal cronoprogramma di avviare le fusioni per incorporazione delle SOT in Como acqua, trasformando un contenitore vuoto in un impresa. A poco meno di un anno dall’avvio del tavolo di confronto con le OO.SS. sul personale, interrotto all’indomani della nostra denuncia di dicembre, mentre resta ancora piuttosto vaga la pianta organica futura tra dipendenti delle SOT, lavoratori in economia impiegati nei Comuni e personale della divisione idrica di Acsm, le uniche cose evidente sono la nomina di un direttore generale in un’azienda ancora priva di dipendenti per 480.000 euro in tre anni, le dimissioni di una competente presidente del CdA non certo per motivi familiari e, tra molte riunioni di partito, neppure il tempo una convocazione dei Comuni soci che, a nostro avviso, ne avrebbero se non il diritto, almeno il desiderio. Un po’ poco per un’azienda che si candida ad essere la prima impresa pubblica della provincia”.
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |