Apprendiamo della tragedia accaduta alla stazione di Balerna (CH): un migrante di origini africane è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre sul tetto del Tilo tentava di raggiungere la Svizzera aggirando il “blocco”.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad un dramma che si sarebbe potuto tranquillamente evitare se l’Italia e l’Europa non avessero promosso leggi scellerate come la “Bossi Fini” (che pone i migranti nella condizione di illegalità solo per essere fuggiti da luoghi invasi a guerre, fame e violenza) ed il “Dublino 3” (che impone che i migranti vengano identificati nel primo paese “utile” per la richiesta di “asilo” e di conseguenza obbligati a rimanere in quel luogo).
Ancora una volta l’Europa delle banche che permette la circolazione dei capitali e non quella delle persone ha ucciso qualcuno.
Dall’estate scorsa, con la Rete Como Senza Frontiere, siamo impegnati nel tentativo di creare le condizioni per garantire la giusta accoglienza, che non violi i diritti umani e garantisca la dignità di tutte quelle persone che arrivano nella nostra città. Purtroppo tutto questo ancora non c’è.
Il fatto accaduto a Balerna è gravissimo, e le responsabilità politiche di chi vuole muri e frontiere chiuse sono sotto gli occhi di tutti.
Mariano comense e sicurezza/ Facchinetti junior incita alla giustizia privata e dichiara di essersi procurato un arsenale. Russo (prc circolo “bassa Brianza”) e Baggi (segreteria provinciale PRC Como): «esternazioni gravissime soprattutto perché’ fatte da un personaggio dello spettacolo. Peccato che tutta questa rabbia Facchinetti non l’abbia mai dimostrata nei confronti della ‘ndrangheta che dilaga in città».
Viviamo un tempo dove nelle nostre città si consuma una vera e propria “caccia alle streghe” e paura del diverso dove basta una scintilla per fare esplodere tensioni sociali e nuove paure.
Gravissime le parole di Francesco Facchinetti che si possono leggere nelle pagine del quotidiano “La Provincia” dedicate a Mariano Comense e ancora più grave è il fatto che ad aver rilasciato una tale intervista che incita alla giustizia privata ed al singolo “armarsi” della cittadinanza sia una persona“famosa” tra i più giovani.
E’ indubbio che in città ci sia il problema della sicurezza, così come in moltissime altre città italiane.
Mariano è un piccolo centro di circa 20.000 abitanti ed ha la stessa media di effrazioni del resto dell’Italia.
In realtà un reale problema di cui purtroppo è vittima in particolare la nostra città esiste e si chiamainfiltrazione della ‘ndrangheta. Siamo estremamente rammaricati che il fu “DJ Francesco” non abbia mai speso una parola, utilizzando la sua popolarità, per sensibilizzare su questo problema ben più grave.
In una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. Non ha alcuna importanza se la città che fa da sfondo a questa penosa vicenda sia Como, Chiasso o San Giorgio del Sannio, se le vittime fossero migranti o italiani, se i loro diritti siano stati violati perché colpevoli di essere neri o bianchi o nativi o migranti, né se il viaggio di deportazione si sia concluso a Taranto, venendo a costare 5000 euro, oppure sia stato seguito da un rimpatrio in El Salvador. Ad ogni essere umano basti sapere che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. E ogni essere umano, consapevole che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza, sappia che questa consapevolezza chiama proprio lui a dare una risposta. Risposta che precede e rafforza la dimensione politica, risposta urgente e indifferibile, risposta da cui dipendono la credibilità e l’essenza di ogni individuo e della società di cui è parte. A ognuno/ a la sua scelta. Ma affinché ogni essere umano sia messo nelle condizioni di poter compiere una libera scelta è necessario che possa riflettere. E per riflettere bisogna conoscere, o la riflessione sarà priva di fondamento.
Allo scopo di favorire l’informazione, la necessaria riflessione e la conseguente scelta individuale e collettiva, le persone e le organizzazioni che hanno partecipato all’assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017, unite dal desiderio di fare tutto ciò che è umano per restare umani, si riuniranno in alcune piazze di quella città. Questa volta è essenziale saperlo: i giorni sono sabato 4 marzo dalle 10 alle 13 in via Cesare Cantù e domenica 5 marzo dalle 15 alle 18,30 in piazza San Fedele a Como.
[L'assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017]
Le OO. SS. CGIL e UIL hanno dichiarato lo stato d'agitazione del personale dipendente dell'Unione dei Comuni Lario e Monti. L'ente è stato costituito nel 2007 tra i comuni di Torno, Faggeto, Blevio, Pognana, Nesso Zelbio e Veleso. Le scriventi OO.SS. hanno sempre partecipato alle trattative sindacali, relative al passaggio del personale in fase di costituzione dell'Unione. Nel corso degli anni i Comuni aderenti all'Unione hanno trasferito gradualmente il proprio personale, ed inoltre l'Unione ha assunto personale dipendente a tempo indeterminato. L'incertezza di alcuni comuni nel permanere all'interno dell'Unione ha inciso negativamente sulle dinamiche della contrattazione. Negli ultimi due anni le CGIL e UIL hanno affrontato e gestito gli effetti e le ricadute che le scelte politiche degli Amministratori che hanno inciso in maniera rilevate anche sul lavoro del personale dipendente e sui servizi alla cittadinanza.
Nel mese di dicembre 2016 i Comuni di Nesso, Veleso e Zelbio hanno deliberato la fuoriuscita dall'Unione Lario e Monti che avverrà dal 1/4/2017. Nel mese di dicembre 2016 e negli incontri successivi la Delegazione di Parte Pubblica ha comunicato la mancata costituzione dei fondi di produttività in tempi utili per gli anni 2015 e 2016, non assolvendo a compiti di specifica competenza dell'ente stesso; l'illegittimità dell'accordo sindacale relativo alle progressioni orizzontali; l'erogazione dei fondi di produttività per gli anni 2014/2015/2016 superiore agli importi disponibili con il rischio di obbligo di restituzione da parte dei singoli dipendenti ed infine l'indisponibilità ad erogare l'indennità di risultato per il personale Responsabile d'Area per gli anni 2013/2014/2015/2016;
Le posizioni assunte dall'Amministrazione rispetto alla risoluzione delle problematiche emerse sono state improntate ad una logica di indisponibilità. CGIL e UIL hanno chiesto alle lavoratrici ed ai lavoratori riuniti in assemblea di mobilitarsi dichiarando lo stato d'agitazione con conseguente convocazione presso la Prefettura.
Dopo la recente ordinanza circa le limitazioni di accesso alla ZTL cittadina anche per gli autoveicoli al servizio delle persone con disabilità la presidente di Ledha Como, Viviana Tombolillo, ha incontrato l’amministrazione comunale per i dovuti chiarimenti Como, 23 febbraio 2017 – Alla luce del dibattito suscitato dalla recente ordinanza comunale che vieta il passaggio di autoveicoli in alcune zone di particolare pregio monumentale e particolarmente frequentate dai pedoni della città (piazza Cavour, piazza Volta, i portici Plinio e le aree immediatamente adiacenti al Duomo) si è recentemente tenuto un incontro tra la presidente di Ledha Como, Viviana Tombolillo, accompagnata dal vice-presidente Marzio Ghezzi, con l’assessore alla mobilità Daniela Gerosa e l'assessore all'urbanistica Lorenzo Spallino.
Durante l’incontro sono stati chiariti i punti-chiave dell’ordinanza volti proprio, secondo gli amministratori, a garantire la sicurezza e la libertà di movimento di tutti i cittadini più fragili (bambini, anziani, persone a ridotta capacità motoria, ecc.) che, almeno in questi luoghi, non dovranno più “guardarsi le spalle” per evitare furgoni e autoveicoli.
Poichè da più parti era emerso il timore che per le persone con disabilità i disagi nella libertà di movimento si sarebbero aggravati con l’entrata in vigore di questa misura, i rappresentanti di Ledha
Como hanno avuto la totale assicurazione che nessun provvedimento andrà a penalizzare questa parte di popolazione.
Dalle informazioni ricevute, è emerso che le norme sono state applicate in maniera corretta, in quanto le aree pedonali possono essere vietate anche all'accesso di auto con permesso per disabili,
derogando tale divieto nel caso in cui una persona disabile vi sia residente o debba assolutamente passarci. Nel caso specifico di Como, secondo le dichiarazioni degli amministratori, tutte le persone
con permesso disabili residenti nelle zone soggette alla restrizione sono state contattate preventivamente ed è stata prevista la sanatoria per casi di accesso motivato ed urgente senza
preavviso. In tutti gli altri casi di effettiva necessità di accesso all'area si può chiedere che venga rilasciato un permesso ad hoc.
Dopo l’incontro Viviana Tombolillo ha dichiarato: “Le zone interdette all'accesso di qualsiasi autoveicolo, con le eccezioni che verrano autorizzate, sono zone riqualificate ad alta pedonalizzazione e proprio il pedone è la fascia che dovrà essere più rispettata in quei luoghi. In Italia non siamo ancora abituati a considerare le aree pedonali come un pregio e non un difetto.
Dell'area pedonale può godere chiunque anche le fasce di popolazione più fragili come i bambini, gli anziani e le persone con disabilità”.
Coordinamento interassociativo comasco per i diritti delle persone con disabilità
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |