Un’ importante novità riguarda l’innalzamento del limite Isee per accedere allo sconto sull’Energia Elettrica ed il Gas. Si tratta di uno sconto sulla bolletta luce riservato alle famiglie con basso reddito e numerose. Il bonus elettrico è previsto inoltre anche per i casi di disagio fisico, quando una grave malattia costringe all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita.
Fino allo scorso anno serviva avere un ISEE non superiore a 7.500 euro aumentabile a 20mila per le famiglie numerose con più di 3 figli a carico. Dal 1 gennaio, il limite è stato innalzato a 8.107,5 euro.
Le domande di Bonus Luce e Gas si presentano presso il comune di residenza oppure presso i Caaf convenzionati con i comuni stessi.
Ricordiamo, inoltre, che il 15 gennaio sono scaduti tutti gli ISEE presentati nel 2016. A partire da questa data, per richiedere nuove prestazioni legate al calcolo oppure per confermare il diritto alle prestazioni già in essere occorre presentare il nuovo ISEE 2017, calcolato sui redditi 2015 (certificazione unica 2016) e sulla giacenza media dei conti correnti del 2016. Non occorre quindi aspettare la nuova certificazione unica (ex CUD): la nuova Isee avrà validità fino al 15 gennaio 2018 e potrà essere utilizzata per qualsiasi prestazione legata al reddito.
In assenza di nuovo Isee, da febbraio, i pagamenti legati a tale strumento saranno bloccati per poi riprendere in automatico una volta presentata la nuova indicatore.
Per maggiori informazioni: Nicola Della Mano, responsabile Caaf Cgil Como,
Ordini non evasi per un volume complessivo non inferiore ai 20mila euro. Sono diverse le segnalazioni giunte a Federconsumatori circa l'esercizio commerciale QI Casa di Albese con Cassano: "Le lettere di messa in mora - spiega la presidente Mara Merlo - inviate alla sede legale di Monza sono rimaste senza riscontro. Nemmeno il tentativo di contattare l'ufficio legale di Agos Ducato, in relazione ai contratti di finanziamento eventualmente accesi, ha avuto esito. Il timore è che ci possano essere altri clienti sottoscrittori di ordini e finanziamenti che difficilmente potranno recuperare gli anticipi versati e risolvere il contratto di finanziamento stante la situazione di sofferenza della società dichiarata ai clienti.
Gli ordini sono riferibili al periodo luglio e dicembre, di conseguenza i tempi di consegna sono ampiamente superati: " Invitiamo chi abbia avuto altri contrattempi a segnalarceli".
Federconsumatori Como sta valutando le iniziative da porre in atto per recuperare i crediti dei consumatori. Chi volesse segnalare, scriva a como@federconsumatori.
La FILT CGIL COMO comunica la revoca dello sciopero proclamato per lunedì 30 gennaio. Tale revoca è dovuta al raggiunto accordo con xpo e la coop subentrante che ha sostanzialmente accettato le richieste dei lavoratori e della FILT CGIL.
comunicato precedente:
I lavoratori operanti da anni presso il magazzino di Mondo Convenienza, dipendenti di una cooperativa in subappalto alla società XPO, hanno , tramite la Filt Cgil, dichiarato sciopero a oltranza dalle 6 di lunedì 30. La protesta è stato indetta a seguito del mancato accordo sul cambio di appalto.
XPO , che ha l'appalto del magazzino di Mondo Convenienza, ha comunicato alle Ooganizzazioni sindacali il cambio di appalto a partire da febbraio. La cooperativa subentrante , con l'avvallo di XPO, ha comunicato che non intende applicare ai lavoratori gli accordi sull'inquadramento professionale raggiunti.
Ancora una volta si usano i cambi di appalto per ridurre il salario e i diritti dei lavoratori. Già lo scorso anno fa se ne fece uno senza informare i sindacati e contravvenendo al contratto nazionale applicando ai lavoratori condizioni peggiorative rispetto alle precedenti. Ora, i lavoratori ,con il pieno sostegno della Filt Cgil di Como, ritengono che debba cessare questa continua riduzione dei diritti e del salario.
Lo sciopero avrà quindi l'obiettivo di garantire ai lavoratori il rispetto del Ccnl , la garanzia dell'occupazione , il mantenimento dell'anzianità aziendale, la piena tutela dell'art.18.
Per maggiori informazioni: Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil Como
Villa Bernasconi di Cernobbio vuole essere 100% “Social” grazie ai profili su Facebook, Twitter ed Instagram, che in questo inizio 2017 sono particolarmente attivi per sostenere il progetto “Liberty Tutti”, promosso dal Comune di Cernobbio in collaborazione con la Cooperativa Sociale Mondovisione di Cantù e finanziato da Fondazione Cariplo.
Il ricorso ai nuovi strumenti di comunicazione digitale ed alle nuove tecnologie rappresenta un elemento fondamentale e imprescindibile per la valorizzazione dei beni culturali e quindi di Villa Bernasconi, come è emerso dallo studio condotto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
I risultati di questa indagine, condotta su 476 musei italiani, con l’obiettivo di misurare la reazione del pubblico alle attività social dei musei, è stato recentemente presentato nel convegno “Beni e attività culturali: l’alba del rinascimento digitale” del 19 gennaio scorso al Piccolo Teatro Grassi di Milano.
Uno dei dati più interessanti è che nonostante il 52% dei musei possieda un proprio sito web, solo il 13% è presente sui tre social network più diffusi.
Il Comune di Cernobbio è stato invitato dalla prof. Michela Arnaboldi, direttrice scientifica dell’Osservatorio, a partecipare ad un focus group sul percorso intrapreso dalle istituzioni culturali e dalle aziende che operano nell’ambito dell’innovazione digitale. «E’ stata un’interessante opportunità - sottolinea Claudia Taibez, Responsabile dell’Ufficio Cultura del Comune di Cernobbio - per entrare in contatto con questa community e avviare un confronto tra le esperienze consolidate dei musei digitalmente più attivi e il nuovo progetto su Villa Bernasconi».
La presenza di Villa Bernasconi sui social ha l’obiettivo di attirare la curiosità e l’interesse sia dei cernobbiesi sia di un pubblico più ampio, che comprenda anche le istituzioni culturali.
«Nel mese di gennaio abbiamo infatti aderito alla campagna #lartetisomiglia, promossa dal MIBACT e lanciato l’hashtag #1cernobbiesealgiorno. I primi risultati significativi sono stati raggiunti con la foto, postata sui tre profili di Villa Bernasconi, della nostra collaboratrice Giulia Tavecchio in veste de “La schiava turca” del Parmigianino, che ha ottenuto l’apprezzamento anche della Galleria Nazionale di Parma insieme ad un invito a posare accanto all’originale. Voglio soprattutto ringraziare tutti i miei colleghi dell’Ufficio Cultura che hanno partecipato credendo nell’iniziativa » aggiunge ancora Claudia Taibez.
Così come previsto dal progetto “Liberty tutti” le attività di comunicazione sono affidate ad uno staff di giovani selezionate attraverso il Bando Leva Civica di Regione Lombardia in affiancamento ai responsabili della comunicazione del Comune e della Coop. Mondovisione.
Ecco perché proprio una di loro, Elena Consonni di Cantù, studentessa dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca, sta elaborando il Piano di Comunicazione della villa, come argomento fondante della sua tesi di Laurea.
«La rivoluzione digitale ha cambiato la società: vogliamo quindi proporre una fruizione culturale nuova. Il nostro intento è infatti quello di rendere Villa Bernasconi un polo culturale di riferimento non solo per Cernobbio, bensì per tutto il distretto turistico lariano» conclude il Sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni.
Il Circolo Ambiente: “Soddisfazione per la conferma della condanna per la Perego Strade; manca la valutazione dei danni ambientali in molte zone della Brianza!”
MILANO-COMO-LECCO – Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” si dice soddisfatto per la conferma della condanna al titolare della Perego Strade nel processo di appello per il traffico illecito di rifiuti in molti cantieri della Lombardia.
La Corte d’Appello di Milano ha infatti confermato la condanna a due anni di carcere per Ivano Perego, titolare dell'impresa di Cassago Brianza, già condannato per aver aperto le porte dell’impresa edile di famiglia a membri della ’ndrangheta.
Il processo di appello ha riguardato le accuse di traffico e smaltimento abusivo di rifiuti speciali da parte della Perego Strade in svariati cantieri tra cui: il nuovo Ospedale S. Anna di Como, il raddoppio ferroviario Carnate-Airuno, lo svincolo stradale a Lurago d’Erba e molti altri ancora ubicati nelle province di Lecco, Como e della Brianza.
Si ricorda che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” si era presentato nel processo di primo grado (celebrato presso il Tribunale di Lecco) come unica parte civile, poiché le Istituzioni (Ministero dell’Ambiente, Regione, Comuni) non avevano avuto il coraggio di costituirsi come parti civili per il risarcimento dei danni ambientali causati dall’attività illecita della Perego Strade. A tal proposito, così ha scritto il Giudice del Tribunale di Lecco nella sentenza di primo grado a proposito della verifica dei danni ambientali: <<in alcuni casi, come all'Ospedale di Como, i materiali analizzati erano quelli materialmente accessibili, ai margini degli edifici di nuova costruzione>>. Tale affermazione attesta che solo analisi più approfondite sui materiali utilizzati nei sottofondi avrebbero permesso di verificare l'effettiva presenza di sostanze pericolose tra quelle depositate dalla Perego Strade.
Questo il commento di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, dopo la sentenza di appello: "Siamo soddisfatti per la conferma della condanna al titolare della Perego Strade, che riprova il pesante contenuto della sentenza di primo grado che aveva evidenziato il comportamento illecito dei responsabili dell’impresa. Rispetto a tutta la vicenda, resta ancora incompiuta la reale valutazione dei danni ambientali, sui quali a nostro giudizio non sono state eseguite (da parte delle Autorità preposte) verifiche più approfondite, finalizzate all'eventuale ripristino dell’inquinamento arrecato al sottosuolo da parte della Perego Strade. Nemmeno dal punto di vista del risarcimento economico è stata fatta una quantificazione dei danni ambientali, proprio in conseguenza della mancata costituzione di parte civile delle Istituzioni che avrebbero potuto richiedere il risarcimento dei danni perpetrati al territorio".
In merito alla quantificazione del traffico illecito di rifiuti attuato dalla Perego Strade, si rammentano alcuni dati emersi nel corso dell’inchiesta giudiziaria: migliaia di tonnellate di scarti edili di diversa origine depositate senza autorizzazione nell’area della ex cementeria di Cassago Brianza; più di centomila metri cubi di macerie da demolizione provenienti da svariati cantieri (sparsi per la Lombardia), depositati dapprima a Cassago e poi portati in altri cantieri della zona, nel periodo che va dal 2008 al 2009. Dati questi che attestano il pesantissimo impatto sull’ambiente derivante dall’attività illecita della Perego Strade.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Alzate B.za, 26 gennaio 2017
Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni
Non è un buon segnale il fatto che neppure sul tema epocale dei diritti dei migranti la città di Como non solo non trovi unità, ma neppure capacità di costruzione di sedi democratiche nelle quali i diversi attori si confrontino alla luce del sole. La deleteria tendenza a costruire tavoli separati e riservati, nicchie spesso opache nelle quali alcune delle diverse opzioni si confrontano rifiutando la trasparenza che nelle tematiche dei diritti e della democrazia è vitale.
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