Sabato 30 marzo alle 20,30 torna l'appuntamento mondiale con l'Ora della Terra. In centinaia di Paesi, Italia compresa, 60 minuti simbolici di buio e tante iniziative per un futuro sostenibile. Nel Comasco coinvolti sinora una mezza dozzina di comuni. A Como lo spegnimento di alcuni monumenti simbolo della città e in Piazza Duomo un evento del WWF Insubria indirizzato ad adulti e bambini
Torna Earth Hour, la più grande mobilitazione planetaria in tema di cambiamenti climatici. Quest’anno lo slogan è #Connect2Earth a significare lo stretto legame tra uomo e natura, tra cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, il capitale naturale sul quale poggia la nostra stessa vita. Gli obiettivi concreti sono fermare la perdita di biodiversità e dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 a livello globale.
L’evento WWF, giunto alla sua dodicesima edizione, lo scorso anno ha fatto registrare numeri da record: 188 paesi coinvolti, 18.000 monumenti storici o simboli spenti, oltre 3 miliardi di messaggi veicolati sui social, più di 250 ambasciatori e influencer votati alla causa. In Italia sono stati più di 400 i comuni che hanno partecipato, spegnendo le proprie luci grazie alla collaborazione di centinaia di volontari sul territorio e la preziosa collaborazione di ANCI. Quest’anno l’appuntamento centrale per l’Italia si svolgerà a Matera, città Capitale Europea della Cultura 2019 e già sito UNESCO dal 1993, dove l’evento è realizzato in collaborazione con il Comune.
“Troppi incendi alla discarica di Mariano, grazie a chi tempestivamente interviene in questi incredibili episodi : Vigili del fuoco, Arpa, i quali continuano a monitorare la sicurezza e la qualità dell’aria, una sicurezza indispensabile per i cittadini del territorio”. L’appello da Mariano: “I cittadini vogliono nuove politiche per la gestione dei rifiuti”
“Sicurezza e tranquillità chiedono i cittadini a pochi giorni dalla chiusura della discarica si rimane sbalorditi dai fatti accaduti .I cittadini vogliono nuove politiche di tutela dell’ambiente, imparando e essere informati su come fare meno rifiuti: meno plastica, usiamo l’acqua delle casette, consumiamo meno imballaggi. Non dobbiamo accettare che la nostra società trasformi in soldi i rifiuti, che fanno gola solo ad alcuni. Incendio doloso o no evitiamo un consumo che sicuramente nuoce alla nostra salute”. E’ l’appello di Fernanda Donchi – Cittadinanzattiva- Tribunale per i Diritti del Malato
Cristiano Negrini (responsabile area lavoratori frontalieri della Segreteria provinciale del Prc/SE Como) in merito all'esternazione di Omar Wicht, consigliere comunale della "Lega dei Ticinesi" a Lugano dichiara quanto segue:«Apprendiamo dal quotidiano “La Provincia” che Omar Wicht, consigliere comunale della Lega dei Ticinesi a Lugano, ha prodotto un post su Facebook in cui attacca in maniera pesantissima i lavoratori frontalieri, considerati l’unico vero problema per il Canton Ticino. Nei commenti seguenti continua il personale show del consigliere, in cui aggiunge un insulto e arriva addirittura ad ipotizzare la costruzione di due muri a Varese e a Como volendo forse emulare Donald Trump. Come Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea condanniamo con fermezza le deliranti dichiarazioni di Wicht, intrise di odio e razzismo che sembrano purtroppo albergare a tutte le latitudini; la campagna elettorale per le elezioni in Ticino non deve in alcun modo scadere in queste provocazioni, che rischiano solamente di aumentare le tensioni. L’apporto dei lavoratori frontalieri all’economia ticinese è fondamentale, come ricordato anche da Mirko D’Urso del PS; il candidato del PS al Gran Consiglio, infatti, rispondendo a Wicht, afferma che senza i frontalieri il Ticino sarebbe morto.Rammentiamo inoltre ad Omar Wicht, che “stranamente” ha tra i “mi piace” su Facebook anche la pagina di Matteo Salvini, che, se la sua folle idea del muro si realizzasse, non potrebbe più recarsi in Italia a fare la spesa; solo pochi mesi fa, infatti, sempre a “La Provincia” aveva confessato di venire regolarmente nel nostro Paese a fare compere.Ci auguriamo che le altre formazioni politiche ticinesi prendano nettamente le distanze dalle parole di Wicht; un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione tra il popolo italiano e quello svizzero, come dimostrato nel corso degli anni, può migliorare in maniera sensibile l’economia e le condizioni di vita di entrambi i Paesi».
La Rsu dell’ufficio delle dogane di Como e i sindacati provinciali FP CGIL, CISL FP, UILPA, FLP manifestano la loro solidarietà al lavoratore gravemente ferito in un infortunio sul lavoro alla sezione operativa territoriale di Ponte Chiasso e alla sua famiglia.
Si denunciano - ancora una volta - le gravi carenze in materia di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro dell’ufficio delle dogane di como, già ripetutamente
segnalate alla controparte pubblica, con la precisazione che si avvieranno le opportune iniziative sindacali nelle sedi di competenza.
“La vicesindaco Galbiati, a proposito dell’iniziativa contro le mafie, parla di ‘anno zero’ per Cantù nella lotta contro queste organizzazioni criminali. Ma si sbaglia, forse confusa dal susseguirsi di incarichi di sindaco e vicesindaco, Arosio, Maspero,Galbiati, e si è persa alcuni passaggi: qui siamo a meno uno”, attacca così Roberto Bianchi, segretario del Circolo Pd di Cantù, commentando la giornata di sabato e la posizione della vicesindaco.
“La sua Giunta ha visto un assessore bollare fatti andati a processo per ‘ndrangheta come bullismo – prosegue Bianchi –. È la stessa Giunta che ha attivato l’Osservatorio per la legalità allo scadere della sua attività politica e soprattutto è quella che non si è costituita parte civile nel processo contro l’ndrangheta a Cantù. La vicesindaco deve quindi recitare il mea culpa per tutti questi episodi, ammettere che la sua amministrazione poteva fare meglio, e solo allora i conti saranno a zero e la giornata di sabato, piena di positività, sarà il punto di partenza per iniziare un percorso comune”.
Anche perché, secondo il segretario Pd, i segnali allarmanti persistono, come “l’ennesimo incendio nella discarica di Mariano Comense, solitamente una delle operazioni tipiche delle mafie organizzate, dove già in passato il sindaco aveva fatto denuncia verso ignoti. Che sia o non sia così, indagherà chi di dovere, è un segnale. Si sappia però che la manifestazione anti ‘ndrangheta di sabato scorso a Cantù ha smosso le coscienze e, qualsiasi cosa succeda, i cittadini saranno pronti e più che attenti”.
Quattrocento persone a rischio strada perché senza più permesso di soggiorno umanitario. Ottocentomila euro europei per marginalità e inclusione ancora bloccati. Zero iniziative istituzionali in previsione. Sono questi i numeri che rende noti Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, a proposito delle politiche di accoglienza di persone in difficoltà dell’amministrazione comunale di Como. Molti dati sono emersi anche da un incontro che Como Accoglie ha organizzato proprio per fare il punto della situazione. E da questi elementi Lissi è partita per il suo intervento durante l’ultimo consiglio comunale di Como.
“In Aula ho ricordato che fra pochi giorni chiuderà il progetto ‘Emergenza freddo’ di via Sirtori nel silenzio totale di questa amministrazione, nonostante tanti italiani senzatetto usufruiscano del dormitorio – spiega Lissi –. Non solo: con il decreto Salvini c’è il rischio che altre 400 persone nella nostra provincia vengano escluse dall’accoglienza e rimangano per strada perché perdono il permesso di soggiorno per motivi umanitari, alla faccia della questione sicurezza tanto sbandierata dalla Lega”. Nel frattempo, succede qualcosa che nessuno si aspetta: “Quello che non si dice, e che le varie associazioni mi hanno riferito, è che stanno arrivando in Italia tantissimi migranti rimandati indietro da vari Paesi, in primis la Germania. E questo perché l’attuale Governo non ha avuto la forza di modificare il trattato di Dublino, opponendosi alla volontà di Stati che si definiscono sovranisti. Ma i nostri populisti girano l’Italia raccontando una realtà diversa, che presto verrà smascherata dai fatti. Altro che i selfie!”.
Il quadro è, invece, quello che la consigliera Pd ha raccolto dalla voce delle associazioni di volontariato comasche: “Tra marzo e aprile chiuderà Emergenza freddo e i numeri ci dicono che sono 40 le persone ospitate dal progetto, 51 quelle nel tendone, una decina la media degli accompagnamenti serali a Rebbio, per un totale di circa 100 esseri umani in gravissima difficoltà. Nel contempo non è prevista nessuna iniziativa, né per il presente, né in prospettiva, da parte delle istituzioni”. Tuttavia, ‘ballano’ “800mila euro per i senzatetto che questa amministrazione ha avuto in eredità dalla Giunta Lucini, soldi provenienti da fondi europei legati alla grave marginalità e all’inclusione sociale – ha detto Lissi in Aula e lo ribadisce –. Ho chiesto se, dopo quasi due anni, sono ancora bloccati o se li abbiamo persi. Ma la risposta è stata solo una, abbastanza scontata per questa Giunta: il silenzio”.
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |