"Giusta la strada del Governo. Si rilancia con Regioni e Comuni una strategia nazionale di contrasto all'inquinamento con una serie di misure serie ed efficaci." lo dichiara l'on. Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente del PD, dagli studi di SkyTg24 "Dagli interventi di emergenza sostenuti con una prima dotazione di 12 milioni alle misure strutturali su trasporti pubblici, efficientemento energetico delle città già finanziati dai fondi della legge di stabilità e del collegato ambientale. Un passo a cui serve dare continuità, ad esempio dando corso al protocollo specifico sul bacino padano, che è l'area che più di ogni altra soffre del problema inquinamento. È uno sforzo che chiama in causa un forte investimento di responsabilità del Governo, degli amministratori locali e di tutti i cittadini, che anche con i propri comportamenti individuali possono fare molto. Ne ho parlato con il Ministro Galletti a margine dell'incontro che oggi si è tenuto al Ministero con Regioni e Comuni e dal quale è scaturito l'impegno a seguire con continuità la questione. A Maroni che critica le misure adottate a Milano e attacca il Governo ricordo che, ad oggi, le risorse che sono di competenza sua e della sua Giunta per contrastare l'inquinamento non ci risultano pervenute. Insomma, dalla Lega, come sempre, molte chiacchiere per sottrarsi alle proprie responsabilità e zero fatti."
Chiara Braga
Contro lo smog in Brianza serve il blocco del traffico, ma anche meno strade e più treni
Roberto Fumagalli: "Stop alle nuove autostrade e sì alla ferrovia Erba-Como"
COMO/CANTU'/ERBA – Per combattere lo smog che sta attanagliando il nostro territorio, servono interventi duraturi, diretti a contenere il traffico ma anche il consumo di suolo. Così il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” interviene in merito all'inquinamento atmosferico che interessa anche molta parte del nostro territorio, quello della Brianza, tra Como, Cantù e Erba.
Afferma Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: "Per risolvere alla fonte il problema dello smog occorre fare prevenzione, non bisogna aspettare che le centraline ci dicano che sono stati superati i limiti delle polveri sottili! Provvedimenti come il blocco del traffico (espediente di per sé auspicabile, ma non sufficiente), sono rimedi-tampone, utili solo per qualche giorno. Invece quello che serve è una forte azione per prevenire l'inquinamento. Occorre ripensare le nostre città, il nostro stile di vita, la mobilità delle persone e delle merci".
Infatti secondo il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” sono almeno due i settori su cui intervenire: l'urbanistica e la mobilità.
Spiega Fumagalli: "Nel concreto occorre anzitutto agire sull'urbanistica: già nei PGT (Piani di Governo del Territorio) dei nostri comuni, piccoli o grandi, occorre favorire la riqualificazione degli edifici residenziali e dei capannoni, incentivando sistemi di riscaldamento e di produzione energetica a basso consumo, ovvero coibentazioni, pompe di calore, pannelli solari. E poi basta coi nuovi supermercati e centri commerciali, che sono grandi attrattori di traffico e di inquinamento, basti pensare al via-vai dei consumatori (anche la domenica!) ma anche dei Tir per la consegna delle derrate, e poi al riscaldamento-condizionamento, e infine alla refrigerazione delle merci, che creano altrettanto consumo di energia e quindi inquinamento".
L'altro rimedio proposto dal Circolo Ambiente è agire sulla mobilità: "Bisogna spostare sempre più quote di traffico dalle strade (auto, camion) alle ferrovie. Pertanto mai più opere inutili e dannose come le nuove tangenziali e autostrade, quindi no alla Pedemontana, alla Varese-Como-Lecco, alle tangenzialine ipotizzate a Cantù. Occorre piuttosto potenziare le ferrovie e rendere più efficienti i treni: noi ad esempio abbiamo proposto (in collaborazione coi Comitati pendolari) la nuova linea ferroviaria Erba-Como, realizzabile con pochi soldi (servono solo pochi metri di binario!) ma che potrebbe spostare molti passeggeri dalle auto private al treno, risolvendo in parte il problema del traffico tra Erba, Cantù e Como, con conseguente contenimento dell'inquinamento".
Conclude Fumagalli: "In definitiva quello che serve è un'azione di prevenzione dell'inquinamento, che passi attraverso un nuovo modo di progettare sia l'urbanistica che la mobilità. Solo così potremo risolvere alla fonte il problema dell'inquinamento, senza aspettare che siano le centraline a dirci che la nostra aria è irrespirabile!".
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Alzate B.za, 29 dicembre 2015
Cittadini fatevi sentire: appendete alle finestre un lenzuolo NO ALLO SMOG
Solo 13 comuni aderiscono all’appello del Sindaco Pisapia per il blocco del traffico.
E, Regione se ci sei batti un colpo!
Legambiente e Fiab: di fronte all’emergenza servono misure drastiche. I tavoli di concertazione? Andavano fatti
prima
A più di 30 giorni consecutivi di superamento dei limiti di pm10 in questo inizio di inverno, Legambiente e Fiab
rilanciano l’allarme polveri sottili.
Limiti di polveri sottili superati quasi ovunque in Lombardia, con rare eccezioni, e ancora una volta i comuni si rivelano
incapaci di gestire l’emergenza smog.
Di fronte ad un Comune, quello di Milano, che prende provvedimenti seppur non risolutivi, la maggior parte delle
amministrazioni della Città Metropolitana che fanno? Non firmano il Protocollo proposto dalla Città Metropolitana
"Azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto all’inquinamento atmosferico locale” proposto dalla
Città Metropolitana nè adottano misure significative di contrasto allo smog.
Sono solo 13, infatti, i comuni della Città Metropolitana ad aver sottoscritto il protocollo, aggiornato a novembre scorso
proprio in vista di una possibile emergenza. E gli altri 120, cosa aspettano? Eppure il protocollo indica la via per
affrontare l’emergenza se il Pm10 supera per 10 gg consecutivi il valore limite. Per non parlare poi della latitanza di
Regione Lombardia.
“Siamo felici di vedere la pronta reazione di Regione Lombardia a soli trentadue giorni consecutivi di inquinamento
oltre i limiti! E’ così che si pensa di tutelare la salute dei cittadini? Certo si può sempre sperare che piova, prima o poi! -
dichiarano da Legambiente -. La Regione dispone sia del potere di varare efficaci misure per far fronte all’emergenza
che delle leve per operare interventi strutturali: sul versante della mobilità e del trasporto pubblico è la Regione che
deve decidere se continuare a investire in nuove autostrade o piuttosto su un trasporto pubblico più efficiente e
competitivo, essendo sia l’ente responsabile dei trasferimenti al TPL che il proprietario di Trenord. Per quanto riguarda
il riscaldamento domestico, poi, rimpiangiamo l’epoca in cui Regione Lombardia ebbe il coraggio di mettere al bando
l’olio combustibile: che aspetta a fare altrettanto con il gasolio da riscaldamento che inquina 25 volte più del metano?"
Secondo la presidente regionale di Legambiente Barbara Meggetto, la lotta allo smog dovrebbe marciare di pari
passo con le misure per contrastare il cambiamento climatico, intraprendendo la strada indicata dall’accordo di Parigi
“Milano ha voluto dare un segnale, criticabile e tardivo, ma si tratta comunque di una discesa in campo; buttarla in
caciara, mentre i cittadini continuano a respirare aria insalubre, è un atto di grave irresponsabilità, e significa non
cogliere un’opportunità per intraprendere un sentiero virtuoso di riduzione degli inquinamenti, mobilitando investimenti
sempre più necessari e urgenti che produrrebbero sia benefici per la salute che di riduzione delle emissioni
climalteranti”.
Il circolo Legambiente di Como "Angelo Vassallo" , a causa del perdurare della gravissima situazione di inquinamento atmosferico che mette a rischio la salute dei cittadini , chiede urgentemente all'amministrazione cittadina di deliberare misure di contenimento del traffico (blocco) in concomitanza con quanto già deciso dai comuni di Milano, Pavia e altre città della Lombardia per i giorni 28, 29 e 30 dicembre 2015.
Chiede inoltre di prevedere limitazioni al traffico (targhe alterne o altro) fino al rientro dei valori di inquinamento entro i limiti di legge per almeno tre giorni consecutivi.
Il Direttivo del Circolo “Angelo Vassallo”
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UNA CITTA’ IN MASCHERA
Due mesi di non pioggia, il bel tempo che diventa una calamità per la salute dei cittadini, con cifre inquietanti sulla mortalità prematura; l’inquinamento dell’aria è ormai notizia quotidiana di tutti i media.
Sotto inchiesta è il traffico automobilistico e la dispersione termica degli edifici pubblici e privati.
In tante città si prendono provvedimenti drastici per ridurre le concentrazioni di PM 10 in attesa della pioggia: blocco integrale o parziale del traffico, targhe alterne, incentivazioni per favorire il traporto pubblico, navette gratis dai parcheggi di corona, ordinanze per la chiusura delle porte dei negozi……
E a Como? Niente di tutto questo, solo lamentazioni e raccomandazioni nella speranza della pioggia e di comportamenti virtuosi volontari.
L’attuale Giunta è subentrata a Palazzo Cernezzi al motto di “Como cambia passo”, ma su questo annoso problema non si vedono segni tangibili.
Siamo ben consapevoli della complessità del problema traffico, ma ci aspettiamo un po’ più di coraggio e determinazione. Per decenni a Como si è ceduto alle tendenze di moda, al concetto di “libertà e benessere” insito nel mezzo privato, alle grida dei commercianti che considerano, erroneamente, che il traffico e il parcheggio davanti al negozio garantiscano gli affari.
Noi siamo testardi e dall’attuale Amministrazione ci aspettiamo segni tangibili per una città a misura di cittadino; le proposte ci sono tutte; i parcheggi di corona ci sono: Grandate, Muggiò, Val Mulini, Tavernola, via Castelnuovo, Quarto Ponte, FS S. Giovanni……., a poche centinaia di metri dalle Mura e tutti ampiamente sottoutilizzati.
Le proposte sono contenute anche nei documenti di “Agenda 21” del 2005 che la precedente Amministrazione sbandierò con enfasi per poi nasconderli in qualche cassetto sconosciuto degli uffici comunali.
Ma tra le tante proposte che finora non hanno trovato adempimento, ci permettiamo di avanzarne una di carattere educativo: senza ombra di ironia, pensiamo che l’attuale Amministrazione potrebbe fornire, soprattutto alle scuole, ma ai cittadini tutti, delle mascherine filtranti da indossare tutte le volte che le polveri sottili superano i limiti di allarme per la salute.
Insomma una città in maschera forse sarebbe un monito permanente per tutti, Amministrazione Pubblica e cittadini, ad adottare stili di vita e provvedimenti strutturali tesi a migliorare progressivamente la qualità della vita nella nostra città. Una Como a misura d’uomo favorirebbe tutti, cittadini e commercianti; le esperienze europee ne fanno testo.
Michele Marciano, Presidente del Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” di Como
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