Il M5S Lombardia ha depositato in Consiglio regionale, questa mattina, una mozione urgente per discutere le problematiche riguardanti l'accesso al sistema sanitario nazionale dei frontalieri. La Presidenza del Consiglio ha ritenuto che la mozione non avesse i requisiti di urgenza ma abbiamo comunque ottenuto dall’Assessore Brianza l’impegno di portare la discussione in una riunione congiunta delle commissioni Rapporti con la Confederazione Svizzera e Sanità, richiedendo la presenza di una rappresentanza della direzione dell'assessorato alla salute e di una dei frontalieri.
Per Paola Macchi, consigliere del M5S Lombardia: “Riteniamo indispensabile intervenire in tempi brevissimi su quello che rischia di diventare un grosso problema per molti frontalieri per i prossimi 2 anni. Una circolare del Ministero della Salute sta creando confusione, disagio e disparità di trattamento e di diritti a di cittadini italiani che vivono in un territorio in cui molte imprese si sono trasferite oltre frontiera e che conta circa 60.000 frontalieri che giornalmente vanno a lavorare in Svizzera. Questi lavoratori rivendicano il loro diritto di accedere gratuitamente al sistema sanitario nazionale visto che pagano comunque le tasse all'Italia in modo indiretto con i ristorni trasferiti dalla Svizzera, ristorni che vengono utilizzati , come altri gettiti fiscali, per costruire strade, scuole , ospedali. Ci eravamo presi l’impegno di presentare la mozione urgente durante il Frontaday di sabato scorso e l’abbiamo fatto puntualmente, ora chiediamo che venga convocata al piu' presto la commissione congiunta per dare risposte certe ed eque a migliaia di cittadini lombardi."
Fp Cgil BASSONE: GLI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA DEVONO POTER OPERARE NELLA MASSIMA SICUREZZA Como, 1 febbraio 2016 - La Fp Cgil di Como è venuta recentemente a conoscenza di alcuni episodi, occorsi presso la Casa Circondariale a gennaio, che richiamano nuovamente la nostra attenzione sulla sicurezza degli agenti nello svolgimento della propria mansione. Ci riferiamo a due accadimenti che, in entrambe i casi, hanno visto gli operatori di polizia penitenziaria subire percosse e gravissime minacce all'integrità fisica. Pare che la direzione non abbia ritenuto opportuno assumere alcun
provvedimento che vada nell'ottica di una maggior sicurezza del personale operante. Sempre nel mese di gennaio si è verificato un caso di meningite, non affrontato con le necessarie e sufficienti misure di profilassi, causando le giuste preoccupazioni dei lavoratori. «La Casa Circondariale del Bassone di Como – commenta la segreteria provinciale Fp Cgil - sconta gli endemici problemi dell'amministrazione penitenziaria: carenze di organico e strutture sovraffollate. Ciò non può però in alcun modo giustificare una sottovalutazione del problema che, come organizzazione sindacale, intendiamo denunciare a tutti i livelli. Gli agenti di polizia penitenziaria devono poter operare nella massima sicurezza, consapevoli di avere una direzione che lavori al fine di garantire tali condizioni. Non è più tollerabile assistere ad aggressioni o minacce che non vengano tenute nella massima considerazione.
Chiediamo, quindi, un immediato intervento atto ad impedire che, nel prossimo futuro, ci si trovi di nuovo a dover denunciare episodi di violenza»
La Giunta Comunale nella seduta del 13.01.2016 ha approvato il verbale di chiusura dell’esercizio 2015. Di seguito breve relazione in merito.
Il pre-consuntivo dell’esercizio 2015 chiude contabilmente con un avanzo di amministrazione pari a € 2.942.905,57, che non risulta però interamente utilizzabile, in quanto una parte consistente viene accantonata per crediti di dubbia esigibilità per € 2.045.370,10, tra cui € 1.250.016,96 derivante dall’operazione di concessione di crediti operata nei confronti della Municipale di Fino Mornasco srl. Considerando i vincoli apposti per legge sull’avanzo, la quota disponibile risulta pari a € 476.148,83.
L’avanzo risulta in gran parte formato dall’avanzo non applicato del 2014, pari a € 2.796.415,56 e per la restante parte deriva dalla gestione residui per € 53.814,72, dalla gestione di competenza del 2015 per € 6.440,21 e dalla gestione in conto capitale per € 86.235,08.
Sia la parte corrente sia la parte investimenti del bilancio risultano in equilibrio. Nel 2015 non si è fatto ricorso all’utilizzo di oneri di urbanizzazione per finanziare la parte corrente e non è stato applicato l’avanzo.
Per quanto concerne le politiche fiscali dell’esercizio 2015 si evidenzia che l’Imposta Municipale è stata fissata al 4 per mille per l’abitazione principale con riferimento alle abitazioni di lusso, essendo le altre fattispecie esonerate, al 7,6 per mille per gli immobili produttivi, e al 9,0 per mille per gli altri immobili diversi dall’abitazione principale.
La TASI è stata fissata al 2,0 per mille per le abitazioni principali e al 1,6 per mille per le altre fattispecie impositive.
Per quanto concerne i trasferimenti, il Fondo di solidarietà spettante al Comune di Fino Mornasco per il 2015 ammonta a € 281.419,83. Il Comune deve provvede ad alimentare detto fondo per € 693.452,01, che sono stati decurtati dagli incassi IMU di dicembre, con una differenza negativa per il Comune di € 411.032,18.
Comunicato stampa Rsu Liceo Giovio RSU dei lavoratori del Liceo Giovio esprimono solidarietà agli studenti per aver subito la chiusura dei laboratori di fisica da parte del Dirigente Scolastico.
Como, 29 gennaio 2016 - La RSU dei lavoratori del Liceo Giovio esprimono solidarietà agli studenti per aver subito la chiusura dei laboratori di fisica da parte del Dirigente Scolastico. Abbiamo tentato nei mesi passati, attraverso le richieste costanti del
nostro RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), di convincere il Dirigente ad affrontare il tema della sicurezza
scolastica. Dallo scorso anno scolastico l'RLS richiede la messa in sicurezza dei laboratori, avendo riscontrato fonti di pericolo per lavoratori e studenti. Il Dirigente ha la grave responsabilità di non aver posto in essere le azioni necessarie e obbligatorie per la tutela di lavoratori e studenti e di aver sottovalutato la gravità della situazione e l'importanza delle sollecitazioni che gli venivano rivolte dall'RLS. Tali sollecitazioni, dovute per il ruolo di RLS, sono state reiterate nel tempo, accompagnate da relazioni tecniche e da discussioni animate anche in collegio docenti, perché il Dirigente Scolastico del Liceo Giovio metteva in secondo piano la sicurezza di alunni e lavoratori, nonostante le risorse per la messa a norma fossero disponibili ed
immediatamente utilizzabili. Consideriamo gravissima l'omissione da parte del Dirigente, che, pur consapevole di essere il responsabile legale della sicurezza di docenti e alunni, mostra di non adempiere agli obblighi che la legge
gli attribuisce e che il suo ruolo prevede. Ancora più grave la decisione di chiudere i laboratori, privando gli
alunni di un importantissimo strumento didattico, senza considerare la possibilità di intraprendere azioni di messa a norma; troppo facile riversare la responsabilità della propria scelta sull’ RLS, che per mesi ha lavorato perché i laboratori fossero aperti e sicuri. La messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è una seria responsabilità dirigenziale, la RSU si dissocia dalla comunicazione del Dirigente che sembra additare l'RLS come il responsabile della chiusura dei laboratori solo perché ha denunciato la situazione di degrado degli stessi e chiesto che fossero prese misure atte a renderli adeguati. Non solo tale comunicazione è fuorviante, ma diseducativa nei confronti degli alunni, perché ne emergere un messaggio intimidatorio “chi denuncia un'illegalità diventa responsabile della stessa”. Non condividiamo la messa in contrapposizione tra il diritto allo studio e il diritto alla salute e sicurezza sui luoghi di studio e lavoro. La buona scuola dovrebbe essere funzionante e sicura, chi la dirige ne
ha la piena responsabilità morale e legale.La RSU e l'RLS chiedono che i locali dei laboratori vengano messi a norma in tempi rapidi e riaperti. La RSU del Liceo Giovio
22 Gennaio 2016
L'ANPI si schiera per il referendum popolare, per dire “no” alla legge di riforma del Senato ed alla legge elettorale.
La decisione è stata presa nella riunione del Comitato nazionale del 21 gennaio dove si è ampiamente ed approfonditamente discusso circa la riforma del Senato e la legge elettorale e sulla proposta di aderire ai Comitati referendari già costituiti.
La discussione è stata veramente apprezzabile, per la ricchezza e la serietà delle argomentazioni e per la compostezza del confronto. Si partiva dalla proposta del Presidente di aderire ai Comitati referendari già costituiti sull'una e sull'altra legge, tutta fondata sul tema della coerenza nella intransigente difesa della Costituzione, secondo la linea perseguita dell'ANPI negli ultimi due anni. Sulla relazione vi sono stati molti consensi e sono state manifestate alcune perplessità e preoccupazioni, che hanno contribuito – anch'esse – alla valenza complessiva del dibattito, consentendo di arrivare, alla fine, ad un voto sostanzialmente unitario (solo tre astensioni).
In effetti, proprio per il contributo della discussione e del confronto, si è pervenuti, non solo all'esito positivo già indicato, ma anche alla definizione – ai fini della chiarezza – delle modalità e delle “condizioni” che devono caratterizzare l'ingresso dell'ANPI nella compagine referendaria. Questi aspetti, resi evidenti ed esposti nelle conclusioni del Presidente, possono essere così sintetizzati:
29/01/2016 – Poiché i livelli di inquinamento riferiti alle polveri fini hanno superato nei giorni scorsi il limite dei 50 microgrammi per metro cubo, come previsto dall’ordinanza firmata dal Sindaco lo scorso dicembre, entrano in vigore le misure straordinarie di contrasto all’inquinamento atmosferico locale. A partire da domani, sabato 30 dicembre, divieto di circolazione dalle 8.30 alle 18 per i veicoli privati e dalle 7.30 alle 9.30 per i veicoli commerciali; il divieto di circolazione riguarda i veicoli diesel Euro 3 non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato (Euro 0 benzina e Euro 0, Euro 1, Euro 2 diesel sono “fermi” dal 15 ottobre al 15 aprile su disposizione regionale). L’elenco delle strade dove è ammessa la circolazione è quello contenuto nel dispositivo regionale e sono le autostrade, le strade di interesse regionale, i tratti di collegamento tra strade cui ai precedenti punti e gli svincoli autostradali ed i parcheggi posti in corrispondenza delle stazioni periferiche dei mezzi pubblici (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di Regione Lombardia www.regione.lombardia.it). Per quanto riguarda il riscaldamento, fatte salve le specifiche deroghe previste dalla normativa, la temperatura massima consentita nelle case e negli uffici dovrà essere diminuita di un grado, da 20 a 19 gradi, e le ore di utilizzo massimo consentito dovranno scendere da 14 a 12. Le limitazioni potranno essere sospese solo dopo che per tre giorni consecutivi i valori delle Pm10 saranno stati sotto la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo.
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