In merito alla proposta avanzata dal consigliere Bernasconi di Olgiate Comasco di introdurre un servizio di vigilanza privata per prevenire i furti, non ci sentiamo di rifiutare senza appelli l’idea.
Chiariamo bene, la nostra posizione è quella che dovrebbero essere le forze dell’ordine ad occuparsi del fenomeno e che le risorse comunali dovrebbero essere destinate ad altri scopi.
Ma, in un periodo in cui Polizia e Carabinieri hanno carenze di organico e in cui il fenomeno dei furti è molto sentito dalla popolazione, questa soluzione sarebbe di gran lunga preferibile rispetto ai gruppi di controllo del vicinato. La vigilanza privata viene infatti effettuata da specialisti del settore e non da semplici cittadini che si arrogano il diritto di segnalare altre persone non conosciute che per loro hanno un aspetto “sospetto”.
Chiediamo ancora una volta che i gruppi di controllo del vicinato siano chiusi e non incoraggiati dalle amministrazioni comunali, come è avvenuto sovente nei nostri Comuni. La vigilanza privata, anche se non rappresenta certo la soluzione a cui noi auspichiamo, potrebbe essere però un piccolo passo avanti anche per tranquillizzare i cittadini di fronte alle ondate di furti.
Abbastanza sorprendente la posizione del Sindaco Moretti, che boccia la proposta dicendo di voler trovare una soluzione più istituzionale, ma è un grande sostenitore della meno istituzionale di tutti, ossia i gruppi di controllo del vicinato.
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Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Federazione Provinciale di Como
“Cambiare radicalmente il punto di vista su molta parte della disciplina dell’ordinamento e dell’attività dei Comuni: poche regole, semplici e chiare, più stabili e affidabili nel tempo per consentire la migliore programmazione e per rendere possibile il massimo livello di autonomia e di responsabilità degli amministratori”. E’ questo il cuore della proposta di legge “Delega al Governo per la revisione delle norme sull’ordinamento degli enti locali e altre disposizioni di semplificazione e incentivazione in materia di autonomie comunali e loro gestioni associate” a prima firma del deputato comasco del Partito Democratico Mauro Guerra, da anni impegnato sul fronte delle autonomie locali, presentata qualche settimana fa alla Camera dei Deputati.
“La consapevolezza – spiega il parlamentare comasco - che il sistema delle autonomie locali italiane possa rappresentare un formidabile volano per lo sviluppo e per la crescita del nostro Paese, a patto di liberare tutte le energie imprigionate da anni di stratificazione normativa di dettaglio e priva di visione che, disordinatamente e a volte anche irragionevolmente, ha interessato gli assetti istituzionali, i bilanci, le spese, gli appalti e la fiscalità degli enti territoriali, in primis dei Comuni, mi ha portato a presentare, insieme ad altri colleghi deputati, la proposta di legge delega di revisione delle norme che regolamentano gli enti locali”.
“Sui Comuni, infatti, - chiarisce il primo firmatario della pdl - da tempo si è intervenuti con modalità eccessivamente pervasive tali da creare gabbie, blocchi e rigidità che hanno via via colpito indistintamente enti virtuosi ed enti meno virtuosi, determinando, in diversi casi, paradossali e controproducenti penalizzazioni e distorsioni dell’azione amministrativa che di fatto premiano i vizi , sfavoriscono le virtù, mortificano le esigenze di autonomia”.
“In questa Legislatura, con il superamento del patto di stabilità interno e con l’introduzione progressiva, pur da perfezionare, dei riferimenti alle capacità fiscali e ai fabbisogni standard, si sono determinate le condizioni per riproporre e al contempo rafforzare, in termini più corretti, il binomio autonomia-responsabilità. E’ possibile infatti, aprire ora una fase nuova capace di far esprimere il meglio del contributo del sistema delle autonomie locali alla ripresa della crescita e alle modernizzazione e innovazione della pubblica amministrazione”.
“E’ da tali prospettive e convinzioni che – conclude l’esponente dem Guerra – nasce questa mia proposta di legge, condivisa con altri colleghi deputati, che prevede la delega al Governo per adottare uno o più decreti legislativi per il riordino, la razionalizzazione e il coordinamento delle disposizioni statali relative all’ordinamento e alla struttura istituzionale dei Comuni, con particolare riferimento al sistema finanziario e contabile, ai controlli e alle norme fondamentali sull’organizzazione degli uffici e del personale, nonché agli obblighi di trasparenza”.
In allegato il testo della Proposta di Legge AC4263 presentata alla Camera
Continua la crescita di Antares, società comasca di consulenza, specializzata in Diritto Bancario, che da 14 anni è a fianco di privati e imprenditori, aiutandoli nel recupero delle somme illegittimamente addebitate dal banche italiane (anatocismo e usura bancaria).
Nello specifico, per il servizio diretto all’ottenimento dei rimborsi di quanto indebitamente pagato (interessi anatocistici e di altri addebiti contestati), le attività intraprese e ad oggi concluse hanno condotto all’ottenimento di rimborsi per Euro 40.099.479,86.
Da sottolineare che sono ancora in corso 1.022 azioni con domande di rimborso richieste, per un totale di Euro 94.014.477,97.
Inoltre, per le pratiche concluse in tema di anatocismo bancario, circa il 96% si sono concluse positivamente, con un rimborso a favore dei tantissimi Clienti.
Per quanto attiene invece al servizio di consulenza per le impugnazioni di contratti in strumenti finanziari derivati (SWAP - IRS - Forward Deal - Options), ben 302 Clienti hanno utilizzato tale servizio.
Antares, il cui obiettivo è contribuire a preservare il patrimonio personale e il patrimonio-impresa di ogni Cliente, attraverso la tutela dalle anomalie bancarie e finanziarie, fornendo un solido supporto nella risoluzione di problematiche di gestione e deficit aziendali, è in forte sviluppo ed è attenta ad ogni nuova possibilità di intervento nei diversi campi che interessano la vita e lo sviluppo delle imprese, sempre in un’ottica costruttiva nelle relazioni tra imprese e banche.
Gli ambiziosi obiettivi aziendali sono stati raggiunti e superati, grazie al costante impegno dei Consulenti, che prendono a cuore il valore etico della mission aziendale, ma anche e soprattutto grazie alla fiducia accordata da una fascia di clientela sempre più ampia.
Apprendiamo della tragedia accaduta alla stazione di Balerna (CH): un migrante di origini africane è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre sul tetto del Tilo tentava di raggiungere la Svizzera aggirando il “blocco”.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad un dramma che si sarebbe potuto tranquillamente evitare se l’Italia e l’Europa non avessero promosso leggi scellerate come la “Bossi Fini” (che pone i migranti nella condizione di illegalità solo per essere fuggiti da luoghi invasi a guerre, fame e violenza) ed il “Dublino 3” (che impone che i migranti vengano identificati nel primo paese “utile” per la richiesta di “asilo” e di conseguenza obbligati a rimanere in quel luogo).
Ancora una volta l’Europa delle banche che permette la circolazione dei capitali e non quella delle persone ha ucciso qualcuno.
Dall’estate scorsa, con la Rete Como Senza Frontiere, siamo impegnati nel tentativo di creare le condizioni per garantire la giusta accoglienza, che non violi i diritti umani e garantisca la dignità di tutte quelle persone che arrivano nella nostra città. Purtroppo tutto questo ancora non c’è.
Il fatto accaduto a Balerna è gravissimo, e le responsabilità politiche di chi vuole muri e frontiere chiuse sono sotto gli occhi di tutti.
Mariano comense e sicurezza/ Facchinetti junior incita alla giustizia privata e dichiara di essersi procurato un arsenale. Russo (prc circolo “bassa Brianza”) e Baggi (segreteria provinciale PRC Como): «esternazioni gravissime soprattutto perché’ fatte da un personaggio dello spettacolo. Peccato che tutta questa rabbia Facchinetti non l’abbia mai dimostrata nei confronti della ‘ndrangheta che dilaga in città».
Viviamo un tempo dove nelle nostre città si consuma una vera e propria “caccia alle streghe” e paura del diverso dove basta una scintilla per fare esplodere tensioni sociali e nuove paure.
Gravissime le parole di Francesco Facchinetti che si possono leggere nelle pagine del quotidiano “La Provincia” dedicate a Mariano Comense e ancora più grave è il fatto che ad aver rilasciato una tale intervista che incita alla giustizia privata ed al singolo “armarsi” della cittadinanza sia una persona“famosa” tra i più giovani.
E’ indubbio che in città ci sia il problema della sicurezza, così come in moltissime altre città italiane.
Mariano è un piccolo centro di circa 20.000 abitanti ed ha la stessa media di effrazioni del resto dell’Italia.
In realtà un reale problema di cui purtroppo è vittima in particolare la nostra città esiste e si chiamainfiltrazione della ‘ndrangheta. Siamo estremamente rammaricati che il fu “DJ Francesco” non abbia mai speso una parola, utilizzando la sua popolarità, per sensibilizzare su questo problema ben più grave.
In una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. Non ha alcuna importanza se la città che fa da sfondo a questa penosa vicenda sia Como, Chiasso o San Giorgio del Sannio, se le vittime fossero migranti o italiani, se i loro diritti siano stati violati perché colpevoli di essere neri o bianchi o nativi o migranti, né se il viaggio di deportazione si sia concluso a Taranto, venendo a costare 5000 euro, oppure sia stato seguito da un rimpatrio in El Salvador. Ad ogni essere umano basti sapere che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza. E ogni essere umano, consapevole che in una città alcune persone sono state fermate dalle forze dell’ordine su discriminanti arbitrarie e deportate forzatamente a centinaia di chilometri di distanza, sappia che questa consapevolezza chiama proprio lui a dare una risposta. Risposta che precede e rafforza la dimensione politica, risposta urgente e indifferibile, risposta da cui dipendono la credibilità e l’essenza di ogni individuo e della società di cui è parte. A ognuno/ a la sua scelta. Ma affinché ogni essere umano sia messo nelle condizioni di poter compiere una libera scelta è necessario che possa riflettere. E per riflettere bisogna conoscere, o la riflessione sarà priva di fondamento.
Allo scopo di favorire l’informazione, la necessaria riflessione e la conseguente scelta individuale e collettiva, le persone e le organizzazioni che hanno partecipato all’assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017, unite dal desiderio di fare tutto ciò che è umano per restare umani, si riuniranno in alcune piazze di quella città. Questa volta è essenziale saperlo: i giorni sono sabato 4 marzo dalle 10 alle 13 in via Cesare Cantù e domenica 5 marzo dalle 15 alle 18,30 in piazza San Fedele a Como.
[L'assemblea della Como solidale del 23 febbraio 2017]
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