Come molti altri frutti, le mele andrebbero mangiate con la buccia, perché è nella parte più esterna di essa in cui si concentrano i nutrienti principali.
Purtroppo si concentrano lì anche i pesticidi. Ahime! Ormai i fitotofarmaci li troviamo ovunque, persino nei ghiacciai alpini. In un intervista (Report, 2017) F. Berrino diceva che mangia uova solo quando va a trovare un suo amico che alleva galline sull’himalaya; ora che hanno trovato tracce di pesticidi persino sui ghiacci dell’Everest chissà cosa farà?
Abbiamo a disposizione molti dati sulla concentrazione di fitofarmaci dannosi per la salute nel sangue e nelle urine degli esseri umani e di altri animali, nelle falde acquifere e nei vari alimenti. La corposa e complessa legislazione Europea (quadro UE 1007/2009) consente che in Italia nella coltivazione delle mele vengano utilizzati mediamente da 4 a 9 kg di pesticidi per ettaro di superficie coltivata. Mediamente una mela che arriva sulla nostra tavola ha subito una decina di trattamenti con prodotti chimici diversi. In caso di stagioni molto piovose o con alterazioni climatiche (sarà sempre di più la norma) aumenta il numero e l’intensità dei trattamenti.
“La variante della Tremezzina, allo stato attuale di avanzamento della progettazione, è un’opera che deve procedere anche se presenta ancora delle criticità su cui ragionare.
Negli anni passati, abbiamo sollevato, insieme alle varie associazioni, i nostri dubbi sull’opera e sulle lacune progettuali che aveva nella prima stesura e questo percorso, a oggi, ha portato ad un miglioramento della Variante.
In questi mesi è in corso l’ultima fase progettuale ovvero la stesura del progetto esecutivo. Questo è il momento e l’occasione per risolvere le ultime lacune di impatto ambientale e paesaggistico dell’opera. Stiamo parlando di zone di pregio su cui va usata la massima delicatezza e la posizione della associazioni ambientaliste non deve rimanere inascoltata.
“Leggo le notizie delle ultime morti in Sicilia: un fiume esondato che spazza via case abusive su cui c’era un ordine di demolizione mai eseguito e uccide un’intera famiglia. Altre vittime da nord a sud, devastazione, danni enormi provocati dal dissesto idrogeologico in un territorio fragile e martoriato da cementificazione selvaggia, mancata prevenzione e abusivismo edilizio. Provo una pena profonda ma anche una rabbia che fatico a contenere sentendo oggi le parole di Salvini che da Ministro dell’Interno, con un selfie che lo ritrae sorridente, ha prima sporcato l’immagine della Protezione civile e offeso le vittime di questi giorni, e poi ha additato, come è solito fare nella sua propaganda insopportabile, i colpevoli di turno, quelli che lui definisce gli “ambientalisti da salotto”. Di fronte alle vittime serve invece rispetto, non polemiche; ma c’è anche bisogno di verità.
Tutte le persone seriamente informate sanno che l’esondazione avviene quando il lago supera i 120 centimetri, secondo le misurazioni alla diga di Malgrate. Ebbene, in questi giorni il lago non è mai nemmeno arrivato a quota 100, fermandosi a 99,6 e poi cominciando una lenta ritirata, con una tendenza, favorita dal miglioramento della situazione metereologica e della capacità di portata del fiume Po che accoglie maggiori quantità di acqua del Lario. In ogni caso il lungolago in questi giorni è sempre stato percorribile, pur in presenza di una situazione metereologica eccezionale,
In assenza quindi di problemi reali, invece di evocare la “possibilità” di un evento che accade “magari soltanto una volta ogni tanto” meglio sarebbe il caso di riflettere su di un’opera che costa oltre 30 milioni di euro (sigh!) che, forse, sarà terminata tra quattro anni, che ha deturpato per 10 anni la città. Per un’eventuale e assai improbabile esondazione, basta la accurata gestione dei livelli degli enti preposti.
"Meglio tardi che mai per le deroghe e gli incentivi che avrebbero dovuto essere pianificati con il giusto anticipo e non dopo l'entrata in vigore dello stop. Su questo l'attività di pianificazione in Lombardia ha fallito.
Le deroghe sono comunque solo una toppa; ora attendiamo anche le misure d'incentivo per la sostituzione dei veicoli in ottica del miglioramento della qualità dell'aria.
In ogni caso una regione che guarda al futuro deve sostenere l'adozione di veicoli elettrici anche nella realizzazione delle infrastrutture necessarie nell'ambito della ricarica. Dobbiamo investire in qualità dell'aria per la salute dei cittadini", così Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia.
Carissimi Amiche e Amici,
anche quest’anno l’associazione Amici di Ndugu Zangu Onlus, grazie all’aiuto delle nostre instancabili volontarie, è lieta di promuovere il progetto di Natale “Dona un Dono” destinato ai bambini della Narrapu Community. I bambini stanno bene, hanno ultimato l’anno scolastico e la Comunità è sempre più un punto di riferimento e supporto per tutta la popolazione della zona.
Come spesso vi comunichiamo non mancano però le sfide, e per rendere ancora più significativo questo Natale, abbiamo deciso che tutte le donazioni raccolte con questo progetto saranno destinate a:
§ acquisto
di una nuova pompa per l’acquedotto, fondamentale per la distribuzione dell’acqua;
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |