Nel giugno 2011 abbiamo votato e vinto il referendum per l'acqua bene comune, bloccando le privatizzazioni ed eliminando il profitto.
Da allora sono cambiati tanti governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo di nuovo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni con le 4 mega-multiutility A2A, Iren, Hera e Acea.
Inoltre, la crisi idrica, aggravata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici, ha fatto emergere le responsabilità di una gestione privata che risparmia sugli investimenti infrastrutturali per massimizzare i profitti.
Ribadiamo che oggi più di ieri è necessaria una radicale inversione di tendenza ed è sempre più importante riaffermare il valore paradigmatico dell'acqua come bene comune, ribadendo che: l'acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l'equilibrio degli ecosistemi; l'acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema capitalistico-finanziario; la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo; è necessario giungere ad un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e su un meccanismo tariffario equo, non volto al profitto e che garantisca gli investimenti.
Intendiamo anche denunciare come oggi la privatizzazione dell'acqua passa attraverso processi più subdoli come le fusioni tra aziende e i pericolosi meccanismi tariffari predisposti da ARERA, la quale ha dimostrato di non tutelare né il servizio idrico né gli utenti, ma solo gli interessi delle aziende che dovrebbe controllare. Per cui ne chiediamo lo scioglimento e il ritorno delle sue competenze sul servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Luciana Alpi, madre di Ilaria, la giornalista del Tg3 assassinata in Somalia nel 1994 insieme al cameraman Miran Hrovatin, durante un reportage sul traffico di rifiuti tossici e armi tra l'Italia e la Somalia.
Luciana Alpi ha combattuto fino agli ultimi giorni della sua vita per ottenere verità e giustizia per l’omicidio della figlia: solo pochi giorni fa aveva chiesto al Tribunale di Roma che non venisse archiviata l’inchiesta per il duplice omicidio di Ilaria e Miran.
Commentano i responsabili del Circolo Ambiente: “La nostra associazione, che dal 2003 è dedicata alla memoria di Ilaria Alpi, piange la scomparsa di Luciana Alpi che ha combattuto, insieme al marito Giorgio, per avere verità e giustizia, che ad oggi, a distanza di ben 24 anni, non si sono ancora ottenute! È una vergogna per tutta l’Italia, per questo chiediamo che non venga archiviato il processo per l’omicidio di Ilaria Alpi: lo dobbiamo al nostro Paese, al diritto all’informazione, ma soprattutto alla memoria di Ilaria, di Giorgio e, ora, di Luciana Alpi”.
“La mozione del PD contiene una visione miope e vecchia su come si deve sviluppare la Lombardia e il Paese. È vero che la Lombardia vive di sviluppo, infrastrutture e trasporti, ma non può morire di inquinamento. Pedemontana è stata concepita nel 1954 senza calcolare l’impatto sulla salute dei cittadini. Il contratto di Governo dice che valuteremo ogni opera con un analisi costi e benefici. Pedemontana ha problemi di bonifiche da diossina, un contenzioso con Starbag, è l’autostrada più cara per pedaggio. Non possiamo decidere su Pedemontana con i “forse” o i “penso che”. La mozione del PD è strumentale”, così Massimo De Rosa, consigliere regionale del M5S Lombardia, motiva il voto contrario alla mozione del PD nella parte relativa a Pedemontana..
“Raccogliamo l’invito del sindaco di Solbiate Federico Broggi e siamo pronti a sollecitare Regione Lombardia a fare la sua parte in questa vicenda che si è trasformata in una tragedia”, lo dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, dopo aver letto l’appello pubblico del primo cittadino del Comune comasco a sostenere la battaglia per pretendere l’intervento di Anas sulla statale 342 che taglia il paese a metà con grande rischio per i residenti. Un rischio che ha portato alla morte un diciottenne del posto, nelle scorse ore, proprio in un incidente sulla famigerata strada.
“La nostra solidarietà con il sindaco, la sua comunità e soprattutto la famiglia del ragazzo è totale. Affrontiamo subito insieme la situazione per risolverla una volta per tutte”, conclude Orsenigo.
Appello di ANPI, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza
La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3, annunciata dal ministro Salvini, è una soluzione inaccettabile. La Convenzione di Amburgo del 1979 e le altre norme internazionali sul soccorso marittimo, oltre che i fondamentali principi di solidarietà, impongono che le persone soccorse in mare debbano essere sbarcate nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. L'Italia non può voltare le spalle, ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia l'imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti.
#liberidifare è lo slogan della serie di manifestazioni sincronizzate in tutta Italia che l'8, il 9 e il 10 giugno porterà per le strade d'Italia, per la seconda volta in pochi mesi, persone con disabilità e non con l'intento di testimoniare l'importanza e la necessità di un sostegno più concreto da parte delle istituzioni all'assistenza personale per le persone con disabilità. Dopo il successo del flash mob che ha animato la città il 5 maggio scorso, anche a Como si svolgerà un corteo, domenica 10 giugno 2018 che si muoverà lungo il seguente percorso:
primo appuntamento alle ore 11:30 in via de Cristoforis 1, si prosegue per via Castellini, via Viganò, via Leoni, via Milano. Il secondo appuntamento sarà a Porta Torre alle 13:00 per proseguire verso via Giovio, via Odescalchi, via Indipendenza, via Diaz, piazza Mazzini. Alle 13:30 gli organizzatori si riuniranno in pizzeria dove, alla fine del pranzo, avrà termine la manifestazione. L'assistenza personale è uno strumento fondamentale per la realizzazione individuale delle persone con disabilità non autosufficienti. Consiste nell'assumere personale giudicato, dalla persona direttamente interessata, in grado di supportarla nello svolgere quelle azioni che non può svolgere a causa della sua disabilità. È dimostrato che, se messe nella giusta condizione, le persone con disabilità possono autodeterminarsi e rendere reale il loro diritto a seguire i propri desideri.
"A differenza dei tradizionali modelli medico/assistenziali a cui siamo abituati, con l'assistenza personale le persone con disabilità si trasformano da oggetti passivi di cure standardizzate a soggetti attivi in grado di assumere direttamente (o quando necessario tramite un tutore) i propri assistenti personali, una pratica già consolidata in diversi paesi occidentali.
Purtroppo in Italia in questo momento non vengono stanziati soldi sufficienti per l'assistenza personale.
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