Dopo oltre 3 mesi da quando l’assessorato alla sanità della Regione Lombardia ha iniziato a spedire lettere ai cittadini con patologie croniche invitandoli a passare a gestori privati delle cronicità, sono solo circa 258 mila su oltre 3 milioni i pazienti cronici che hanno deciso di aderire. A fronte di oltre 3 milioni di lettere inviate, solo poco più dell’8% degli interessati ha, quindi, aderito al modello di gestione privatistica delle cronicità proposto dalla Regione Lombardia, che fa perno soprattutto sulla ingannevole promessa di una “corsia privilegiata” per evitare i lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche (a patto, però, di utilizzare non le strutture ospedaliere consuete per i pazienti ma quelle che il gestore può offrire).Questo risultato a dir poco misero è stato ottenuto a spese di noi cittadini contribuenti: ci piacerebbe sapere quanto ha speso fino ad ora la Giunta Regionale per reclamizzare questa sua iniziativa verso i malati cronici attraverso gli spot sulle TV e le radio locali, le inserzioni sui giornali delle varie province, la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli, la stampa e l’invio di oltre 3 milioni di lettere (più tutte le ore di lavoro degli impiegati e dei funzionari della Regione).
“Il presidente Fontana lo ha confermato: la Pedemontana va finita per esprimere tutte le sue potenzialità di arteria fondamentale per le nostre zone. Ma il fatto che la società annunci un nuovo metodo di pagamento per chi vi transita, ci fa capire chiaramente che la gratuità promessa è rinviata sine die”, lo dichiara Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, dopo aver letto le parole del governatore leghista.
“Noi siamo d’accordo sul fatto che il secondo lotto della tangenziale di Como vada completato, ma non accettiamo l’ennesima presa in giro per i cittadini e gli utenti sull’eliminazione del pedaggio. Non è possibile continuamente dilazionare i tempi. Non è un modo serio di governare”, aggiunge Orsenigo.
D’altra parte, sottolinea il consigliere Pd, “Fontana è lo stesso che ha detto che i dipendenti di Infrastrutture Lombarde, la società di Regione Lombardia che si occupa della realizzazione di nuove infrastrutture, dello sviluppo e del coordinamento di progetti strategici e dell’attuazione delle politiche energetiche regionali, invece di andare in giro, presumibilmente con le loro famiglie nel loro tempo libero, una domenica dovrebbero venire a pulire il tratto di lungolago affidato alla Regione. Mi chiedo se tocchi anche ai dirigenti e agli impiegati o solo ai cosiddetti tecnici. Perché come proposta mi sembra al limite dell’assurdo”, conclude Orsenigo.
Sia rispetto all’anno in corso sia per il prossimo anno scolastico 2018/2019, gli organici di personale sembrano insufficienti a garantire il servizio.Durante l’ultimo incontro dello scorso 22 maggio, a fronte delle preoccupazioni espresse, sulla sostenibilità del servizio e delle richieste di maggior attenzione al settore, l’Amministrazione ha rassicurato le OO.SS. e la RSU sulla tenuta del servizio, nel rispetto dei rapporti numerici fino alla fine dell’anno scolastico. L’Amministrazione ha comunicato di aver provveduto ad attivare l’istituto cosiddetto degli “aumenti ore temporanei” per il personale part-time, che avrebbe dovuto essere sufficiente a garantire la copertura delle esigenze.
Le OO.SS., a seguito di verifica delle presenze di personale e degli iscritti agli asili nido, hanno segnalato il problema degli organici insufficienti già martedì 29 maggio, chiedendo all’amministrazione la convocazione urgente di un tavolo tecnico specifico, in particolare per i due asili in maggiore difficoltà (Via Zezio in maggiore difficoltà e via Italia Libera).
Le OO.SS. denunciano che, a fronte dei dati dei pensionamenti, da lunedì 11 giugno il nido di via Zezio in particolare rischia di non garantire l’apertura del servizio fino alle ore 18.00. Questo comporterebbe
evidenti problemi e disagi alle famiglie dei bambini iscritti. Le educatrici degli asili nido, hanno sopperito per quanto possibile alle carenze d’organico attivandosi con ore in più, ma la situazione è ormai insostenibile. A
fronte di pensionamenti già noti all’amministrazione non sono state attivate procedure sufficienti a garantire le sostituzioni necessarie.
Non ha votato la mozione di Svolta Civica sulla necessità di un nuovo dormitorio per i senza tetto a Como, neanche il Gruppo comunale del Pd. “E non certo perché noi siamo contrari ad aiutare chi è in sofferenza e disagio”, commentano i consiglieri Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco. Ma è la diversa visione di ciò che si può fare per costoro che caratterizza la posizione dei democratici rispetto ai colleghi della civica.
“L’assessore ai Servizi sociali ci ha spiegato che molto si sta facendo e io ho specificato subito che molto si è fatto anche in passato per affrontare questo problema – racconta il capogruppo Fanetti –: c’è il dormitorio comunale, c’è l’Ozanam, c’è l’emergenza freddo… In generale i dormitori, finché fungono come una risposta a bisogni transitori e impellenti, rappresentano un’opzione sensata. Il problema è che molto spesso questi luoghi passano dall’essere concepiti come una situazione momentanea all’essere vissuti come una condizione definitiva, stanziale. Questa visione non permette, in molti casi, di andare oltre una logica emergenziale e assistenziale che ostacola l’uscita dallo stato di degrado anche a chi ne avrebbe la possibilità”.
Insomma, per il Pd non è scontato che “sia la risposta migliore per queste persone. Se alcuni di loro possono essere reinseriti nella società, possono aspirare a un progetto di vita dignitoso, dovremmo puntare su qualcosa di diverso. Secondo noi bisogna discutere modelli che guardano al fenomeno dei senza tetto non più solo in termini di pasti distribuiti e di posti letto assegnati”.
I numeri parlano da soli e non lasciano scampo.
I toni trionfalistici dell’assessore regionale alla sanità, Giulio Gallera, sprofondano di vergogna sotto la cruda verità delle cifre.
Su 3.057.519 malati cronici che hanno ricevuto le lettere dalla regione solo l’8,44% ha firmato il contratto con un gestore, la cosiddetta presa in carico e solo il 4,6% (140.724) ha firmato il PAI, il Piano Assistenziale Individuale. Oltre il 90% dei cittadini cronici contattati dalla Regione fino ad ora non ha indicato alcun gestore e oltre il 95% di questi stessi cittadini non ha firmato alcun PAI.
Una vera e propria disfatta che appare ancora più grave se si considerano tutti i soldi pubblici spesi dalla giunta regionale per reclamizzare le proprie iniziative verso i malati cronici attraverso spot, inserzioni e la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli. Sarebbe interessante sapere quanto ha speso fino ad ora la Regione per fare tutto questo e scopriremmo che l’adesione al gestore di ogni singolo cittadino è costata non pochi euro alle finanze pubbliche, ossia a ciascuno di noi.
Che si tratti di un totale fallimento lo dimostrano i continui rinvii all’avvio del progetto decisi dallo stesso assessorato: inizialmente tutto il sistema avrebbe dovuto partire a pieno regime dal 1° gennaio 2018, poi è stato rinviato al 1° gennaio 2019 e ora l’ assessore afferma che saranno necessari circa cinque anni ! La fase di reclutamento avrebbe dovuto concludersi prima entro il 2017, poi nel 1° semestre del 2018, ora si parla del 31 dicembre 2018 e poi si vedrà.
La sedicente associazione "Como ai comaschi" (che altro non è se non Forza Nuova sotto mentite spoglie) ha indetto un "presidio itinerante" previsto per venerdì 8 giugno a #Como ai giardini a lago, zona "calda" che nelle ultime settimane è stata al centro della discussione politica cittadina per via delle persone migranti che ci dormono.
Come Osservatorio Democratico sulle nuove destre denunciamo la natura provocatoria dell'iniziativa indetta dall'associazione di estrema destra ed esprimiamo grande preoccupazione auspicando ad un'azione di buon senso da parte delle autorità cittadine che devono gestire l'ordine pubblico.
Che la manifestazione provocatoria indetta dall'associazione "Como ai comaschi" alias Forza Nuova venga vietata e che si inizi a pensare ad una soluzione dignitosa per le persone che, con un campo governativo occupato al 50% della sula capienza sono obbligate a passare la notte all'aperto.
La Redazione comasca dell'Osservatorio Democratico sulle nuove destre.
Como, 04/06/2018
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |