Il Movimento 5 stelle condivide le preoccupazioni del "Comitato Comasco Provinciale per l'Acqua Pubblica" sulle continue proroghe all’avvio di Como Acqua S.R.L..
È interesse dei cittadini che i sindaci di Como, Erba e Cantù chiariscano la direzione che hanno deciso di intraprendere.
La scadenza per la fusione è fissata per il 30 settembre, non vorremmo che i ritardi siano un pretesto per poi aprire ad una gestione privata dell’acqua.
Ci auguriamo che le parti facciano il possibile per rispettare i tempi: l’acqua deve rimanere a gestione pubblica nel rispetto della volontà popolare.
Giovanni Curró
Portavoce M5S Camera dei Deputati
Raffaele Erba
Consigliere M5S Regione Lombardia
Fabio Aleotti
Consigliere M5S Comune di Como
Giampaolo Tagliabue
Consigliere M5S Comune di Cantù
Carmen Colomo
Consigliere M5S Comune di Mariano Comense
Roberto Tagliabue
Consigliere M5S Comune di Mariano Comense
“Quello dei rider, dei cosiddetti lavoratori del gig economy, è un problema che va affrontato anche dal punto vista regionale. Oggi in Commissione antimafia il M5S presenterà un’osservazione al Piano Regionale Sviluppo di Regione Lombardia con l’obiettivo di prevenire il caporalato e ogni forma di sfruttamento sul lavoro. Ora, se consideriamo le condizioni in cui lavorano i rider delle più grandi aziende di food delivery, a cottimo, senza nessuna tutela, con i costi del mezzo di trasporto a proprio carico, al freddo glaciale d’inverno e sotto il sole cocente d’estate, non dovremmo considerare questo lavoro una forma di caporalato 4.0?”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia.
“’Normare’ questo lavoro non significa giustificare una pratica borderline, ma inserire tutte quelle tutele e quei meccanismi (ferie, contratti di lavoro subordinato) che renderebbero il lavoro legale e garantirebbero la dignità dei lavoratori, ed è in questa direzione che si sta muovendo il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Non ci faremo intimidire dalle minacce delle aziende che hanno scrupoli solo per i fatturati e mai per i diritti dei lavoratori. Anche in Lombardia stiamo pensando a una regolamentazione degli obblighi delle aziende verso i lavoratori, che non sono degli oggetti da prendere, spostare e sottopagare per offrire un servizio sotto costo, perché dove c’è un servizio sotto costo c’è sempre la dignità calpestata di un lavoratore”.
Era la seduta del 29 maggio scorso e Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd, in fase di preliminari, aveva parlato anche di questo: “Avevo invitato il sindaco Landriscina a verificare con Regione Lombardia quali fossero i tempi per ottenere la sbandierata gratuità per la tangenziale di Como, o quanto meno che fine avessero fatto le promesse di Maroni governatore prima, ed elettorali di Fontana poi”, racconta oggi, dopo le novità emerse da una risposta data dall’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti ad Angelo Orsenigo, consigliere regionale e segretario provinciale del Pd.
“Ricordiamo tutti bene non solo le date fissate dal presidente Maroni, ovvero il 1° gennaio e, in seguito, il 1° giugno, ma anche gli impegni presi nero su bianco dal candidato a essere suo successore, che venne più volte a Como sostenendo che avrebbe fatto togliere il pedaggio – prosegue Guarisco –. Dunque, se non altro per un moto d’orgoglio, mi sembrava che la città avrebbe dovuto farsi sentire con i palazzi di Milano”.
Risultato? “Non ho ricevuto nemmeno una reazione alla mia richiesta. Né in quella sede, né in seguito. Né dal sindaco, né dall’assessore preposto. Oggi è chiaro a tutti: la gratuità della nostra tangenziale è di là da venire e sarebbe doveroso per il sindaco rimarcare con decisione nelle sedi opportune che questo, oltre a vanificare l’effettiva utilità dell’infrastruttura, lascia i comaschi ostaggio del traffico – conclude sconsolato Guarisco –. Il silenzio del sindaco mi preoccupa non solo per il futuro del pedaggio, ma anche perché dalla Regione dicono che entro fine estate dovrebbero terminare lo studio sulle alternative di progetto del secondo lotto: non vorrei che le nuove ipotesi fossero penalizzanti per il territorio del nostro Comune che, in tal caso, dovrebbe farsi sentire”.
Apprendiamo dalla stampa locale la notizia che il bosco di Sagnino è stato “ rimesso a nuovo ” nel corso dell’ultimo periodo ( La Provincia di Como, 15 giugno 2018).
Esponenti dell’attuale amministrazione ( Marco Butti , Sergio De Santis , Marco Galli ) ed altri esponenti noti della politica locale ( Vittorio Mottola ) hanno partecipato a una solenne cerimonia tenutasi a Sagnino il 14 giugno per celebrare la fine dei lavori.
Purtroppo, non c’è nulla da festeggiare : invitiamo tutta la cittadinanza locale a verificare di persona l’esito di questi lavori.
In spregio a qualunque buon senso di tutela forestale, infatti, i suddetti lavori sono stati realizzati mediante l’utilizzo di ruspe che hanno letteralmente raso al suolo le piante presenti nell’area boschiva retrostante ai campi sportivi di via Segantini.
Casomai fosse necessario esplicitarlo, i danni di questa operazione sono gravissimi :
● Si favorisce l’invasione di piante infestanti che peggiorano lo stato di salute del bosco .
● Sono state eliminate proprio quelle piante adulte che contribuiscono a creare ombra, a mantenere un microclima più fresco, e a fare da barriera anti-rumore e anti-inquinamento. Ci vorranno ora decenni
prima che ritornino .
● I tronchi morti sono fondamentali perché la loro decomposizione nutre l’ecosistema. Rimuovendoli si mette a rischio l’autosussistenza del bosco .
Questo scempio è l’unico risultato dei lavori annunciati in pompa magna nel corso di un’assemblea pubblica a fine inverno scorso in cui hanno partecipato le figure politiche di cui sopra .
La cittadinanza pretende ora di conoscere chi ha pagato e realizzato questi lavori, e a quale costo.
Chiediamo inoltre ai nostri assessori quali valutazioni tecniche abbiano portato ad autorizzare questo scempio .
Ci sembra evidente che si sia operato contro l’interesse del bosco e della cittadinanza, e a fini esclusivi di propaganda politica personale. Lo dimostrano le celebrazioni con cui questo scandalo è stato festeggiato. Un insulto a tutti i sagninesi.
Invitiamo la cittadinanza locale a far sentire la propria voce insieme alla nostra.
Saremo presenti con un gazebo alla Festa del Patrono che si terrà a Sagnino il 23 e 24 giugno .
Invitiamo i responsabili di questa operazione a rispondere del proprio operato di fronte alla cittadinanza locale.
Il Comitato Abitanti di Sagnino
IL 18 giugno 2018 nel foyer del Teatro Sociale a Como si è tenuta, a cura dell’Associazione Como Accoglie, la presentazione del Rapporto di Medici Senza Frontiere "Fuori Campo", una mappa di migranti e rifugiati esclusi dal sistema dell’accoglienza, frutto di un lungo lavoro di monitoraggio sui tanti insediamenti informali di migranti presenti nel nostro paese.
Giuseppe De Mola, di Msn (curatore del rapporto), Nello Scavo (giornalista dell’Avvenire e corrispondente internazionale), don Giusto Della Valle (parroco di Rebbio), Beppe Menafra (Porta Aperta) e Valeria Gabaglio (Osservatorio giuridico per i diritti dei migranti) hanno offerto ai numerosi presenti spunti preziosi, informazioni e testimonianze sulla situazione sia internazionale che locale, con riferimento anche al nostro territorio.
Sono intervenuti inoltre Alba Bonetti vicepresidente di Amnesty International Italia e Marco Gabaglio, medico comasco, che ha prestato servizio volontario sull’Aquarius nei primi mesi di quest’anno.
A fronte di tanto interesse manifestato dai presenti con numerosi interventi dobbiamo però rilevare la totale assenza dei rappresentanti delle istituzioni che non hanno ritenuto di prestare attenzione a una tematica così rilevante anche per la nostra città.
Siamo inoltre dispiaciuti per l’assenza degli organi di informazione locale, con l’eccezione di Ecoinformazioni che ha dato copertura all’evento e diffuso tutti gli interventi.
Un vero peccato aver privato il più vasto pubblico dei lettori e degli utenti del web e della televisione di un’occasione di approfondimento.
“Esprimiamo vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell’azienda Aerosol. Siamo molto preoccupati, vantano 7 mensilità arretrate e un futuro incerto.
Stiamo iniziando a stabilire un confronto con le rappresentanze sindacali e le maestranze. In ogni caso va dato seguito all’appello dei lavoratori e la vertenza deve essere portata all’attenzione di Regione Lombardia. Proprio per questo ci siamo immediatamente attivati perché le parti siano ascoltate dalla Commissione attività produttive e occupazione. Regione Lombardia deve fare tutto il possibile per difendere il lavoro ed è sorprendente che l’azienda, pur avendo i presupposti per un rilancio, stia andando in direzione esattamente opposta”, così Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia.
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