“Attendiamo di valutare attentamente il progetto di legge della Giunta regionale.
Il tema dell’anticorruzione è stato trattato con enorme superficialità da Maroni e il sistema che aveva messo in piedi non ha portato a nessun risultato apprezzabile e va totalmente ripensato. Ci auguriamo, che in fase emendativa, ci sia la massima disponibilità di tutte le forze politiche a lavorare seriamente per dotare la Lombardia di strumenti di prevenzione reale della corruzione.
Ci aspettiamo un coinvolgimento diretto della Commissione regionale antimafia e anticorruzione nell’analisi del progetto. Ci preoccupa la fretta con cui questa nuova agenzia è stata proposta. Riteniamo che Fontana non abbia avuto il tempo sufficiente per aver piena consapevolezza del sistema attuale e per fare con tranquillità delle valutazioni di merito in un’ottica migliorativa. Va anche valutata la
Molta partecipazione e molto interesse alla seconda edizione della “Fiera della Canapa”, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, tenutasi ieri, domenica 27 maggio, a Villa Amalia di Erba. Presenza di pubblico in aumento rispetto alla prima edizione dello scorso anno. Molto partecipate le due conferenze: la prima dedicata allo sviluppo della filiera agro-industriale della cannabis sativa in Lombardia, la seconda al tema degli usi terapeutici della canapa. Alla tavola rotonda del mattino, dal titolo “Cannabis sativa: ritorno al futuro” e coordinata dalla giornalista Valentina Tua, sono intervenuti esperti di coltivazione agricola e di trasformazione industriale della canapa, tra questi Michele Maglia (Val d’Intelvi), Manuela Tornatore (dalla Svizzera) e Federico Cremonini (Agricanapa di Brescia), che hanno portato la loro esperienza di coltivatori di canapa sativa nei loro rispettivi territori. Un dibattito di sicuro interesse, sia per chi coltiva o intende coltivare la canapa, sia per chi intende intraprendere un’attività produttiva legata ai tanti usi della cannabis, ad esempio in campo alimentare, tessile, della bioedilizia.
Nel pomeriggio si è tenuto un interessante dibattito dal titolo “La salute legata ad un filo (di canapa)”, sugli usi medici e terapeutici della cannabis. Sono intervenuti tra gli altri la dottoressa Cristiana Salvadori (del Sirca di Pisa http://www.sirca-terapiacannabis.it/ ) e il dottor Vidmar Scaioli (primario di terapia del dolore dell’Istituto Besta di Milano); entrambi hanno portato la loro esperienza di medici impegnati nella ricerca dell’utilizzo della canapa e derivati per la cura di alcune patologie sanitarie.
“Assistiamo con profondo sgomento alle reazioni della politica lariana in salsa leghista di fronte alla crisi istituzionale in corso. La serietà del momento ha spinto gli onorevoli Zoffili e Locatelli a chiedere la rimozione delle foto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici comunali, dimostrando a quale punto di puerilità possa giungere lo scontro politico, toccando anche l’infimo livello della censura, secondo modelli purtroppo già sperimentati in tempi lontani. Invitiamo la Lega e i suoi rappresentanti a mostrare serietà e rispetto verso le istituzioni che rappresentano. Noi saremo vigili e pronti a intervenire con la denuncia laddove si violassero i più basilari principi democratici”.
Ieri il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, con l’Assessore regionale all’Istruzione Melania Rizzoli, ha partecipato a una giornata di riflessione sulla legalità, alla scuola professionale Galdus di Milano, che prevedeva un confronto tra studenti e detenuti del carcere di Opera, condannati all'ergastolo per reati di mafia e camorra.
“Reputo inopportuno un progetto che ha portato detenuti per mafia in una scuola per un corso alla legalità.
Il confronto diretto con gli ergastolani rischia di far passare un messaggio sbagliato tra i giovani che hanno poca, se non nessuna, conoscenza critica del problema delle mafie. La mitizzazione televisiva del crimine, da questo punto di vista, non aiuta. È questo il motivo per cui la legalità è spiegata nelle scuole da magistrati o esperti.
Tra legalità e illegalità, con i detenuti per mafia in cattedra con alle spalle la fotografia di Falcone e Borsellino, si rischia di creare una sovrapposizione tra buoni e cattivi e confusione nei giovani che si stanno formando alla legalità.
La Regione Lombardia ha approvato con la Legge regionale 24 novembre 2017 - n. 26 dal titolo “Disposizioni per promuovere la stabilità dei lavoratori tramite l’adozione di clausole sociali nei bandi di gara regionali” una disciplina tesa ad assicurare ai lavoratori delle imprese appaltatrici di Regione Lombardia un’ampia tutela del posto di lavoro, sempre più messo in discussione da modelli organizzativi che prevedono ampio ricorso all’outsourcing e da margini aziendali e risorse pubbliche sempre più ridotti. In particolare i lavoratori dei servizi di guardiania e portierato sono vittime di un sistema su cui occorre fare luce.
Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia, spiega: “A partire da una gara da 40 milioni che è sotto l’occhio dell’Antitrust dallo scorso mese di marzo e da lamentele di lavoratori rimasti senza occupazione come quelli del Besta (a cui è stato richiesto di accettare una riduzione di salario), ad altri che ricevono lo stipendio “regolarmente” in ritardo, costretti ad acquistare gli abiti da lavoro che
“Fermo restando che la Lega, il centrodestra in generale e il M5s si sono sempre espressi contro al nuovo accordo Italia-Svizzera, il presidente del Consiglio regionale Fermi sa che l’unico modo di liberarsi del ricatto ticinese sul dare o negare i ristorni, sarebbe togliere quello strumento dalle mani del Cantone”, commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, a proposito dell’invito dell’esponente comasco ai presidenti di Camera e Senato per evitare la ratifica dell’accordo.“Intanto, faccio presente che la revisione dell’accordo del 1974 l’hanno voluta gli svizzeri, ma se Fermi è preoccupato dalla rinnovata minaccia ticinese verso i frontalieri e i nostri Comuni, ricordi anche che fa parte della polemica politica in vista delle future elezioni cantonali – prosegue Orsenigo –. Ciò detto, anche il presidente Zali può stare sereno, perché l'ultimo decreto ministeriale sui criteri di ripartizione e utilizzazione delle risorse spettanti ai Comuni a titolo di compensazione finanziaria per la tassazione in Svizzera sui redditi da lavoro dei frontalieri effettuata
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