“La Lega non si vergogna più di mostrarsi apertamente discriminante e purtroppo, nonostante le siano mancati molti voti, ha fatto passare, in consiglio regionale, una mozione indegna. Come si può tuonare ogni giorno contro i richiedenti asilo che stanno in giro e non fanno niente tutto il giorno e poi penalizzare i comuni che li impiegano per lavori utili ai loro cittadini, di pulizia delle strade o dei giardini? Questa è diventata la Lega, una forza di destra estrema che nega la mensa ai bambini stranieri e la possibilità ai richiedenti asilo di restituire un po’ dell’accoglienza che gli viene data. È una deriva inaccettabile”.
La Casa Militare Umberto I di Turate, che per anni ha svolto la funzione di casa di riposo per i veterani e reduci di guerra e al cui interno è ancora presente un museo nel quale sono raccolti cimeli, ricordi e reperti documentali, finisce al centro di un’interrogazione di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, rivolta al presidente della Giunta regionale.
Nell’interrogazione si ricorda che nei giorni scorsi è stato diffuso, anche attraverso il sito web Arditi Anai Milano, un volantino informativo, intestato ‘Associazione nazionali arditi d’Italia – Casa Militare Umberto I, piazza Alessandro Volta 27, 22078 Turate’, nel quale è illustrato il dettagliato programma degli eventi organizzati dal 20 ottobre al 24 novembre 2018, a Turate e in altre città d’Italia, tra i quali è evidenziato, in particolare, quello che si è svolto domenica 28 ottobre a Predappio per rendere “omaggio al nostro Caporale d’Onore e Duce Benito Mussolini nel ricordo della marcia su Roma”, come riporta testualmente l’atto.
“È una mozione assolutamente inutile che non cambia la vita ai lombardi, non tutela le imprese e rischia di fare uno sgambetto al volontariato.
I florovivaisti hanno confermato che non subiscono la concorrenza di lavoretti volontari che mai si sostituiscono agli appalti sul verde pubblico.
Non ci si può lamentare che i profughi stiano tutto il giorno con le mani in mano e poi vietare loro di mettersi a disposizione della collettività, anche per restituire piccolo servizi ai territori. Dipingere una panchina o ripulire un’aiuola è ripagare, in parte, per quello che si riceve; è ridare senso alla comunità”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta il voto contrario del M5S alla mozione della Lega Nord sui richiedenti asilo e la manutenzione del verde pubblico.
Sabato 10 novembre è prevista a Milano la manifestazione contro il decreto Pillon. Da Como: partenza per Milano con ritrovo alle 13.30 alla Stazione di Como Borghi (Trenord delle 13.51). La manifestazione si terrà in Piazza della Scala a partire dalle 15. Per chi si trova già a Milano, lo striscione unitario di Como si troverà sotto Palazzo Marino.
In un momento nel quale la libertà ed il diritto all’autodeterminazione, in particolare delle donne, vengono costantemente messi in discussione , il disegno di legge proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli.
A parole il decreto vorrebbe conciliare problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare. L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e.
In seguito ai recenti episodi, l'omicidio di Abdella Toure e la conseguente "strumentalizzazione" fatta, è stato pensato un corteo per ricordarlo e contemporaneamente sensibilizzare la popolazione di Como, mettendola di fronte ai reali fatti, senza lasciare che i media raccontino le loro comode verità.
Diamo un segnale alla città, conosciamo e facciamo conoscere, diventiamo notizia.
La marcia si svolgerà rigorosamente nel rispetto di Abdu: in silenzio, con dei cartoni sui quali verranno scritti semplicemente degli aggettivi per descriverlo. In questo modo ognuno di noi rappresenterà una caratteristica di Abdellah e l'insieme delle persone-aggettivi, simbolicamente, costituiranno Abdu e la sua ultima camminata che si concluderà dove celebrava le sue preghiere.
Come molti altri frutti, le mele andrebbero mangiate con la buccia, perché è nella parte più esterna di essa in cui si concentrano i nutrienti principali.
Purtroppo si concentrano lì anche i pesticidi. Ahime! Ormai i fitotofarmaci li troviamo ovunque, persino nei ghiacciai alpini. In un intervista (Report, 2017) F. Berrino diceva che mangia uova solo quando va a trovare un suo amico che alleva galline sull’himalaya; ora che hanno trovato tracce di pesticidi persino sui ghiacci dell’Everest chissà cosa farà?
Abbiamo a disposizione molti dati sulla concentrazione di fitofarmaci dannosi per la salute nel sangue e nelle urine degli esseri umani e di altri animali, nelle falde acquifere e nei vari alimenti. La corposa e complessa legislazione Europea (quadro UE 1007/2009) consente che in Italia nella coltivazione delle mele vengano utilizzati mediamente da 4 a 9 kg di pesticidi per ettaro di superficie coltivata. Mediamente una mela che arriva sulla nostra tavola ha subito una decina di trattamenti con prodotti chimici diversi. In caso di stagioni molto piovose o con alterazioni climatiche (sarà sempre di più la norma) aumenta il numero e l’intensità dei trattamenti.
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