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“Il piano finanziario di Pedemontana è condizionato dalle scelte di Regione Lombardia guidata dal leghista Roberto Maroni. Se il Cal, governato dagli uomini del presidente della Regione, presenterà un nuovo piano che prevede di non far pagare i pedaggi sulle tangenziali di Como e Varese, sono certo che il Governo farà la sua parte come, peraltro, ha sempre fatto su Pedemontana. La Lega, al posto di presentare emendamenti inefficaci, richiami Maroni alle sue responsabilità”.

Lo dichiara il segretario e consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri in risposta al segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi in merito all’emendamento alla legge di stabilità che chiede al Governo di farsi carico degli oneri finanziari dei pedaggi delle tangenziali di Como e Varese.

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“A pochi giorni dal 25 novembre, data in cui si è celebrata la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sono dati drammatici quelli forniti dalla Questura di Como, che interessano l’intera nostra provincia: 442 casi di donne che nel solo anno 2014 nel comasco hanno subito violenza, 2579 i casi totali dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2014”. Lo dichiarano i deputati comaschi Chiara Braga e Mauro Guerra.Secondo quanto pubblicato oggi sul quotidiano locale La Provincia di Como, 442 sono nell’ultimo anno le donne vittime di violenza nella nostra provincia, mentre risultano 573 le schede di rilevamento. Ciò sta a significare che alcune donne, 131 per la precisione, hanno subito violenza più volete e in diverse occasioni.“A riflettere leggendo i dati del rapporto della Polizia di Stato che “inquadra” sul territorio lariano il fenomeno della violenza sulle donne, - commentano i deputati comaschi - c’è da rimanere sbigottiti. In pratica ogni giorno del 2014  1,2 donne hanno subito maltrattamenti”.La maggior parte delle violenze subite nel 2014, 288 casi pari al 65%, hanno riguardato donne italiane, la cui fascia più a rischio è quella ricompresa tra i 38 e i 47 anni seguita subito da quella tra i 28 e 37 anni.Varie le tipologie dei maltrattamenti. Quasi sempre c’è una violenza fisica alla quale spesso si sovrappongono anche violenze psicologiche, pressioni economiche, stalking e aggressioni sessuali.“Numeri spietati – proseguono Braga e Guerra - che ci sbattono in faccia come uno schiaffo secco, questa volta tirato al volto della società comasca, una triste e al contempo allarmante realtà spesso nascosta in quello che dovrebbe essere, ma evidentemente in molti casi non lo è, il calore familiare e con la quale dover fare i conti”.“A livello nazionale, in questa legislatura abbiamo approvato leggi importanti, a partire dalla Convenzione di Istanbul, votata all’unanimità, che resta la strategia più avanzata nel contrasto alla violenza di genere sulla quale occorre impegnarsi ancora per attuarla compiutamente. Così come è necessario superare la frammentarietà degli interventi con delle politiche strutturali e fornire risorse certe e migliori per sostenere il lavoro centri antiviolenza”.“Ma è attraverso un reale cambiamento culturale, - concludono i parlamentari comaschi - che più si può fermare il trend delle violenze contro le donne. Un cambiamento di mentalità nel quale tutti, uomini e donne dobbiamo sentirci impegnati, affinché nascano e si costruiscano dei legami affettivi fondati sulla dignità e il rispetto reciproco anche e soprattutto in situazioni di difficoltà, di crisi relazionale o di altro tipo".

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«I sottoscritti - scrivono i delegati Cgil nelle aziende dell'acqua - intendono intervenire in merito al processo di affidamento della gestione dell'acqua al soggetto unico provinciale Como Acqua srl.
(riferimento: www.provincia.como.it/news/AFFIDAMENTO-COMO-ACQUA.html)
Precisiamo anzitutto che condividiamo il progetto di affidamento ad un unico soggetto, totalmente pubblico, così come previsto al Referendum sull'acqua votato dalla maggioranza degli Italiani nel 2011

Però a questo punto occorre accelerare il percorso di fusione delle società esistenti (e di cessione del ramo idrico per le aziende pluri-servizi); riteniamo che il percorso ipotizzato dall'ATO e dalla Provincia di Como, che si concluderà dopo il 2017, risulta troppo lungo e farraginoso.
Secondo noi occorre rendere operativa il prima possibile la società unica COMO ACQUA srl.
Inoltre il percorso deve avvenire con tutte le necessarie garanzie per i lavoratori del settore, i quali devono essere inquadrati con lo stesso contratto (gas-acqua) e con le stesse tutele.

Tutto quanto sopra a garanzia dei lavoratori stessi, ma soprattutto con l'obiettivo di migliorare il servizio di gestione degli acquedotti, delle fognature e dei depuratori, nell'interesse di tutti i cittadini e dell'ambiente».

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