Due giorni intensi, quelli del contro g7 sull'agricoltura che hanno dato la possibilità a molte lotte e pratiche sociali di ritrovarsi, riconnettersi, determinando uno spazio pubblico che ha deciso di continuare. Ed è questa la novità di queste giornate, la ritrovata voglia di lottare contro i padroni della terra e la voglia di farlo tutti assieme.
La nostra alternativa all' ipocrisia della Carta di Bergamo dei g7!
Noi e il G7
Nei giorni 14 e 15 ottobre 2017 si sono incontrati a Bergamo i delegati di oltre 150 tra movimenti, associazioni, comitati, reti, Gas, Gap, sindacati, forze politiche, che lavorano sui temi dell'agricoltura e della sovranità alimentare, della difesa del territorio, del mutualismo, dell'autorganizzazione, della lotta per l'occupazione e contro la precarietà e il lavoro nero. Ancora una volta i 7 grandi della terra negli stessi giorni hanno occupato la nostra terra per sottoporci una passerella politica distante anni luce dalle reali questioni, dai bisogni, dai contenuti e dalle istanze di chi quotidianamente vive le pesanti ricadute delle loro scelte, dei loro programmi, della loro propaganda.
Per risolvere i problemi di sicurezza legati allo spaccio di stupefacenti nel parco di via Sant’Elia-via Recchi, più noto come ex Zoo, Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Pd, propongono al Consiglio comunale una mozione che impegni sindaco e Giunta a dotare il parco di una maggiore illuminazione notturna e a eliminare le barriere visuali, anche tramite interventi sulla conformazione del verde e la sua manutenzione, in particolare nell’area del cosiddetto Giardino delle Rose.
L’atto verrà depositato domani mattina e discusso, si augurano i tre consiglieri, alla prima occasione utile in Aula.
“È notorio che nel parco sovrastante il parcheggio Centro Lago avvengano le attività illecite di spaccio di stupefacenti che alimentano un clima di insicurezza e allarme nella zona – ricordano Fanetti, Lissi e Guarisco –. Il modo di operare degli spacciatori nell’area si avvale degli alberi e dei cespugli dietro i quali si riparano durante le loro attività di smercio o nascondono le dosi di stupefacente”.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” interviene sul tema acqua, dopo che il Consiglio Comunale erbese ha rimandato la fusione di ASIL
Gestione pubblica dell’acqua: Erba deve accelerare sull’operatività di “Como Acqua”
Roberto Fumagalli: “I comuni devono rendere operativa la nuova società pubblica”
ERBA (CO) – “Sull'adesione dei Comuni a Como Acqua, la priorità è accelerare i tempi, piuttosto che perdere altro tempo!”. E’ questa la dichiarazione del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” dopo che, martedì sera, il Consiglio Comunale di Erba ha votato in maniera negativa il progetto di fusione della società ASIL in Como Acqua srl, ovvero nella nuova società unica di gestione del servizio idrico di tutta la provincia di Como.
Un’interrogazione rivolta direttamente alla Giunta comunale di Como per chiedere cosa intende fare per la situazione del viadotto dei Lavatoi. La presentano i tre consiglieri comunali comaschi del Pd, riassumendo, nelle premesse, quanto sta accadendo.
Per questo Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco ricordano che “le deficienze strutturali rilevate sul viadotto dei Lavatoi prolungano il permanere dell’interdizione del transito dei mezzi pesanti e le deviazioni del traffico stanno producendo pesanti conseguenze sulla circolazione veicolare in zona. Inoltre, i rallentamenti causati dai manufatti (barriere jersey) collocati per assicurare le limitazioni d’accesso al viadotto, hanno avuto ripercussioni notevoli sulla situazione viabilistica dei quartieri di Camerlata, Muggiò, Lora e Albate, in particolare nelle ore di punta, con il coinvolgimento degli assi stradali delle vie Oltrecolle, Muggiò, Canturina, Napoleona, Tentorio e del Lavoro”.
“Una città che vuole essere turistica non può avere tutti i bagni pubblici vicino al lago chiusi”, denuncia Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, che stamattina si è accorta del problema proprio in unagiornata “in cui ancora molti visitatori girano per il centro e il lungolago”.
“E se non possiamo che segnalarlo e lamentarcene, per quanto riguarda i bagni gestiti da Trenord vicino alla stazione, voglio ricordare che quelli di Sant’Agostino sono stati sistemati dalla Giunta Lucini ed è stata aggiudicata la gara per la loro gestione, assieme ad altri quattro distribuiti in città, già da tempo. Quindi non si capisce perché oggi debbano essere chiusi”, prosegue la Lissi.
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