“Un politico illuminato, un uomo di grande spessore e per noi tutti un esempio che rimarrà sempre da seguire”, commentano così il Gruppo consiliare del Pd e tutto il Partito democratico comasco la scomparsa, all’età di 92 anni, di Antonio Spallino, indimenticato sindaco di Como.“Ha sempre avuto il coraggio delle sue scelte, a partire dalla pedonalizzazione del centro storico che, in un’epoca dove a dominare era ancora le macchine, aveva visto lontano e capito che tra le mura non poteva più passare il traffico, ma solo i pedoni, residenti, visitatori, turisti, in un’ottica di città ben diversa e all’avanguardia”. O quando era “intervenuto per preservare l’ecosistema e l’unicità della Spina Verde”, ricordano ancora gli esponenti Pd, facendo presente che era stimato anche dalla sua opposizione.
Le inchieste dei carabinieri di Milano e Cantù portano alla luce una realtà grave, patologica. Dopo aver letto di legami mafiosi a Seregno, tra cosche e politica, ci svegliamo, a distanza di un giorno, scoprendo che in piazza Garibaldi a Cantù dettava legge la ‘ndrangheta. Bisogna cominciare da subito a ricostruire quel tessuto sociale, pure presente, oltraggiato da una presenza pervasiva delle mafie.
«La Cgil è pronta a fare la sua parte –commentano Giacomo Licata e Matteo Mandressi, segreteria Cgil Como -. Siamo a disposizione con le nostre sedi, aperte al territorio, le organizzazioni associative che ogni giorno sono impegnate nella rappresentanza e nel volontariato, per proseguire l’azione di contrasto del fenomeno mafioso. Chiediamo da subito alle istituzioni, in questo caso al comune di Cantù, di convocare il tavolo della contrattazione sociale e costituire il coordinamento legalità».
La giunta Landriscina pare ammalata di annunciate. La politica amministrativa è per il momento segnata da annunci che rispondono all’elettorato di destra, mentre notiamo l’assenza di scelte chiare capaci di dare una direzione alla città e di delibere conseguenti. Sull’area dell’ex ospedale Sant’Anna, sulla collinetta di San Martino, sulla Ticosa esistono proposte e progetti da tempo, per cui non vorremmo che ogni volta si ricominci da zero. Sulla casa, dopo il censimento fatto dalla precedente giunta, ci aspettiamo che vengano attuati alcuni semplici principi: ogni appartamento venga dato a chi ne ha diritto e là dove servano piccoli interventi di manutenzione vengano firmati accordi con gli inquilini assegnatari; è opportuno riservare almeno una decina di appartamenti da affidare ai servizi
“La notizia di un’ennesima vicenda di infiltrazioni mafiose in Lombardia ci sconvolge, soprattutto sapendo che questa volta è avvenuta sulla porta di casa: proprio qui, nel cuore della provincia di Como,dove l’operosa comunità di Cantù veniva tenuta in scacco dalla criminalità organizzata. Una situazione inaccettabile per chiunque creda nella democrazia e nella legalità”, sono dure le parole di Angelo Orsenigo, segretario provinciale del Pd, a commento della notizia degli arresti e della rete mafiosa che si era sviluppata in Brianza e nel comasco in particolare.
Riprendiamoci la libertà" è lo slogan scelto, dalla Cgil a livello nazionale, per la manifestazione organizzata contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime. A Como, l'appuntamento è sabato, in piazza San Fedele, dalle 18 alle 20.
"Vogliamo denunciare le modalità comunicative con cui viene affrontato il tema della violenza femminile - spiega Chiara Mascetti< https://www.facebook.com/chiara.mascetti.7?fref=mentions>, segretaria organizzativa della Cgil di Como -. Le vittime diventano spesso colpevoli, per come si vestono, si divertono o trascorrono il proprio tempo. Si pone l'accento su questioni razziali, etniche, religiose infliggendo nuove sofferenze alle vittime. Chiediamo si superi la depenalizzazione dello stalking, che si investano risorse sui centri antiviolenza, che si ponga il tema dell'educazione come fondamentale per le nuove generazioni".
Nella mattinata di oggi abbiamo appreso che la targa che identifica la sede della nostra Federazione Provinciale è stata divelta e buttata a terra. Ovviamente abbiamo immediatamente provveduto ad informare la Digos di Como ed auspichiamo che il servizio di videosorveglianza faccia presto luce sui “simpatici” artefici di questa “valorosa impresa”.
Certo non abbiamo per ora la possibilità di indicare potenziali responsabili ma ci appare quantomeno singolare che il fatto si sia verificato in una data come quella di ieri, ed a fronte di un forte impegno delle nostre militanti e dei nostri militanti su temi come l'accoglienza ed il rispetto dei valori della Costituzione Repubblicana Antifascista.
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