Prc Lombardia - Il Consiglio dei ministri di oggi sta per approvare un decreto chiamato Cura Italia “per far fronte sul piano sanitario ed economico alla emergenza del Covid 19“. Stando alla bozza del provvedimento circolata ieri si stabilirebbe che Il Capo del Dipartimento della protezione civile ha la facoltà di disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere, occorrenti per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
ARCI - Buongiorno, nella giornata di ieri abbiamo ricevuto l’invito a sottoscrivere questo appello per l’introduzione di misure che si rivolgano ai vulnerabili nelle carceri, redatte da Antigone. Non sappiamo ancora se saranno introdotte nel decreto sull’emergenza socio-sanitaria, ma crediamo siano giuste , nell’ottica di non dimenticare in questo frangente la difficile situazione delle nostre carceri.
A presto.
Francesca Chiavacci
Presidente nazionale
S.I.Cobas ADL - Traduciamo lo stato di agitazione proclamato nell’indicazione di restare a casa per esercitare il diritto alla salute e alla vita conservando il reddito dei lavoratori.
Il Governo nella giornata di sabato 14 marzo ha sottoscritto con i sindacati confederali e con le associazioni padronali un protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e contenimento della diffusione del Covid 19.
Prima di entrare nel merito dei vari DPCM e di questo Protocollo è necessario fare alcune premesse.
1) Risulta evidente la macroscopica contraddizione legata al fatto che, fintanto che ci saranno 15 milioni di lavoratori e lavoratrici che saranno in movimento in tutto il paese recandosi in massa nei luoghi di lavoro, a prescindere dalla corretta applicazione delle normative previste anche da quest’ultimo Protocollo, ben difficilmente si può pensare che la guerra contro il coronavirus possa produrre effetti significativi in un tempo ragionevole.
Nella nostra zona (tra Albano e la Valcavallina), in una fabbrica di produzione non necessaria che continua a lavorare, si sono registrate infezioni da coronavirus. Non si esclude affatto che altri “incidenti” di questo tipo in questi giorni si siano registrati o si stiano registrando anche in altre unità produttive del territorio.Sono le associazioni padronali guidate da Confindustria, a cui danno manforte i personaggi della destra politica e sociale, che hanno ottenuto e premono sul governo perché – malgrado la gravissima emergenza – non ponga mano a provvedimenti che blocchino le produzioni e le attività non necessarie garantendo ai lavoratori e alle lavoratrici adeguati ammortizzatori.La Cina sta sconfiggendo il coronavirus anche perché ha sospeso le produzioni (con l’esclusione delle filiere necessarie).
E' tale il fallimento della sanità lombarda che per affrontare l'emergenza sanitaria si deve ricorrere all'aiuto dei tanto vituperati paesi socialisti. Non possiamo che apprezzare la scelta dell'assessore Gallera di rivolgersi a Cuba e Venezuela per richiedere medici per affrontare l'emergenza. Però non vorremmo che la giunta lombarda e le altre dimentichino di fare il proprio dovere, cioè un piano di assunzioni per medici e infermieri che ponga fine all'attuale carenza di personale e al ricorso sistematico al lavoro precario. Finita l'emergenza c'è bisogno di una sanità che funzioni con medici e personale infermieristico stabile.
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