ACERBO (PRC-SE) - Finalmente anche i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil hanno oggi scritto a Conte e Speranza suggerendo di 'valutare la possibilità' della sospensione di tutte le attività non essenziali. Meglio tardi che mai! Un passo in avanti timido ma significativo. Però il contagio impone che i tempi non siano quelli della concertazione. Facciamo presente che c'è poco da verificare: siamo già in ritardo come hanno segnalato esperti cinesi. Ci saremmo aspettati - e da giorni - una presa di posizione netta verso il governo. Sarebbe stato meglio anteporla al protocollo. Sono due settimane che come Rifondazione Comunista chiediamo che si intervenga senza inchinarsi a Confindustria. È evidente che anche i vertici sindacali si sono resi conto che il protocollo non basta. Ora non perdiamo altro tempo in scaricabarile tra governo e Regioni. Esigiamo che Conte si muova e che i Presidenti di Regione facciano lo stesso. La strage in corso a Bergamo e Brescia se la porteranno sulla coscienza in molti. Facciamo come in Cina. Subito.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - Siamo immersi in un'emergenza sanitaria senza precedenti con risvolti più che drammatici in particolare nel Nord Italia. Le priorità, in questo momento, non possono che essere la lotta all'espansione del contagio, la cura e la salvezza della vita delle persone.In questa fase emergono anche molte contraddizioni e fatti inammissibili: troppe persone sono costrette a lavorare in assenza di condizioni minime di sicurezza per la salute; migliaia di persone, detenuti e detenute, migranti e senza fissa dimora rischiano di venire disconosciuti quali esseri umani degni di assistenza. Infine, come non pensare agli operatori sanitari che, in prima linea nella lotta contro il virus, stanno provando sulla propria pelle gli effetti di un ridimensionamento del Sistema Sanitario Nazionale che procede imperterrito da anni, avvallato in maniera trasversale a livello politico.
Cgil Como - Dopo la notizia dei casi di positività a Coronavirus all'interno dell'ospedale di Cantù, anche il personale ausiliario socio sanitario, per la salute propria e di tutti, chiede di poter effettuare il tampone. Al momento, la direzione della società in appalto, la Cascina Global Service, non ha risposto alla richiesta della Filcams Cgil di Como di intervenire per garantire a tutti i lavoratori le condizioni di sicurezza.Trattandosi di lavoratori a stretto contatto con medici e pazienti, è nell'interesse di tutti sapere se qualcuno sia positivo o meno al Covid 19, così da non contribuire, involontariamente, alla propagazione di un virus in una situazione già complicata e difficile per tutti.
Como Senza Frontiere
E’ con grande tristezza che, nell’esprimere il cordoglio ai familiari della commessa morta a Brescia, ricordiamo di aver denunciato da giorni il gran numero di casi nei quali gli addetti dei supermercati lavoravano senza dispositivi di protezione e il conseguente aumento tra loro di contagi e quarantene.Ora nell’esprimere solidarietà e i nostri ringraziamenti ai tanti lavoratori e lavoratrici della distribuzione alimentare che svolgono compiti di primaria importanza per la vita delle nostre comunità non possiamo che rilanciare con forza il grido d’allarme che proviene anche dai sindacati della categoria.
Prc Lombardia - Nella RSA di Mediglia, che ospita 150 anziani di famiglie residenti in genere nei comini limitrofi improvvisamente emerge che in poche settimane ci sono stati 44 decessi per corona virus, ora il prefetto ha messo in quarantena la struttura. Siamo vicini alle famiglie che piangono i loro nonni, portati via in un soffio proprio nel luogo dove avrebbero dovuto essere più protetti e curati con un sacrificio economico non indifferente di circa 2000 euro mensili , conosciamo per via diretta anche la angoscia delle famiglie dei 100 e più anziani che ancora sono vivi e che hanno spezzato qualsiasi contatto con i loro cari e che nello stesso tempo sanno di essere dentro la spirale del contagio da corona virus per tutte le visite fatte durante le settimane in cui la esistenza di pazienti positivi non ha dato luogo né a una separazione delle camere fra contagiati o no, né evidentemente a una all’erta sanitaria adeguata. Si riferisce infatti che il personale, mentre le visite parenti venivano fatte con mascherina e guanti, il personale interno ne fosse totalmente privo.
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