Prc - Sinistra Europea Lombardia - Sulla proposta di regolarizzazione delle donne e degli uomini migranti il governo dà i numeri. Mesi fa dal Viminale trapelava l’ipotesi di una “sanatoria” limitata a coloro che lavorano nell’agricoltura, spesso ancora, nonostante leggi contro lo sfruttamento mai applicate, costretti a subire il caporalato e il lavoro nero. Poi tale richiesta, considerate le frontiere chiuse con gli altri paesi comunitari, da cui giungeva manodopera stagionale, è divenuta più pressante coinvolgendo chi è presente senza documenti e che proviene soprattutto dall’Africa sub sahariana ma soltanto nel settore agricolo. Di colpo, una dichiarazione della ministra Bellanova ha fatto intravedere la speranza di una regolarizzazione più ampia, riguardante almeno 600 mila persone, toccando anche altre nicchie economiche come quella del lavoro di cura affidato alle donne e questo ha portato a reazioni negative di una parte della compagine governativa.