I media locali (in particolare espansione tv e corriere di como) in questi giorni hanno portato all'attenzione generale l'assurdità di una nuova strada prevista per raggiungere il nuovo ospedale. La vicenda viene però descritta come se fosse una battaglia intrapresa soprattutto da Lega Nord.
In realtà il problema è stato da anni (fin dalla sottoscrizione dell'accordo di programma nel 2003) sollevato da molti cittadini di San Fermo: gli stessi che avevano giudicato negativa dal punto di vista ambientale la collocazione dell'ospedale. Il gruppo di Sanfermodemocratica ha poi inserito l'opposizione alla costruzione di questa strada nel proprio programma elettorale nelle elezioni amministrative dello scorso anno.
Riteniamo che la vicenda non debba essere usata solo per strumentali battaglie di carattere politico (in questo ultimo frangente tra Lega Nord e PDL) ma valutata soprattutto per i rischi (per l'ambiente e la salute) e per i controversi benefici.
Riteniamo pertanto essenziale un interveno da parte di gruppi ed associazioni che già si erano interessati degli aspetti ambientali, idrogeologici, urbanistici e viabilistici riguardanti la costruzione del nuovo ospedale.
Ci preoccupa poi che gli esponenti della Lega Nord, citati dalla stampa locale, prospettino "soluzioni alternative": quindi altre strade, se pur con tracciato diverso. Per noi l'unica alternativa per migliorare il collegamento con il Sant'Anna passa solo attraverso il rafforzamento del trasporto pubblico.
Per vostra informazione inviamo quindi copia delle lettere inviate in Regione e alla Provincia (quest'ultima firmata dai gruppi di minoranza in consiglio comunale, compresa Lega Nord) che riassumono i punti essenziali della questione e copia della VAS elaborata dalla Provincia già nel 2009.
Siamo molto interessati al vostro giudizio e ad un eventuale vostro coinvolgimento, perchè si fatta finalmente una seria valutazione di impatto ambientale ed uno studio viabilistico oggettivo e per sensibilizzare al problema la cittadinanza non solo di San Fermo.
Cordiali Saluti
per la segreteria di San Fermo Democratica
Enzo Tiso
leggete, diffondete ed inviatela ai vs parlamentari
Lettera aperta
al Presidente Del Consiglio
"Caro" Monti,
pane non armi!
Se nel PIL italiano rientrano anche le mine anti uomo, non più prodotte ma ancora operanti nel mondo con i loro devastanti effetti;
se nel debito pubblico consideriamo anche l'acquisto di armi, bombardieri e mine;
allora perché non consideriamo le vittime umane, le distruzioni, le indicibili sofferenze e ingiustizie prodotte da queste armi?
Apparteniamo per cultura a un popolo nobile, ma siamo costretti a subire ingiustizie profonde perché:
- paghiamo la benzina, che ci serve per lavorare, troppo e sempre di più;
- riscuotiamo stipendi e pensioni sempre meno adeguate al reale costo della vita;
- perdiamo il lavoro perché i poteri forti non si occupano più della persona e fanno pagare i loro errori ed eccessi sempre ai più deboli.
Crediamo che se le "lacrime e sangue" della manovra, appena varata, avessero considerato le dannose, improduttive, inutili, scandalose e assurde spese militari, pochi avrebbero sofferto e molti avrebbero gioito.
Le armi, che il suo governo può coraggiosamente ridimensionare, si tramuteranno in pane per molti di noi perché:
- le spese militari non ce le possiamo più permettere in uno scenario di profonda crisi economico-finanziaria;
- la corruzione ed il finanziamento illecito alla politica, che dietro le spese militari si nasconde, danneggiano l'intera collettività;
- tra un lavoratore che non può più andare in pensione e non può più lavorare e le spese militari, noi preferiamo il pensionato e il lavoratore;
- tra una famiglia che deve privarsi di risorse indispensabili per pagare le maggiori imposte sulla casa e le spese militari, noi preferiamo la famiglia.
- tra gli investimenti per la cooperazione internazionale e le "missioni di pace" fatte con le armi, noi preferiamo la cooperazione.
Le spese militari non hanno portato benessere né economico né civile, al popolo italiano e ai cittadini del mondo, sprecano risorse importanti che
potrebbero servire per la crescita lavorativa, culturale, morale di questo paese e del mondo intero.
Come potremmo spiegare a un giovane o un bambino che siamo così scellerati da finanziare le spese militari e non il loro futuro e quello delle loro famiglie?
Come potremmo spiegare che queste spese sono fatte per la loro "sicurezza" ed hanno prodotto solo "insicurezza" sociale ed economica?
Meno spese militari significano più civiltà, più pane, più futuro per tutti!
"Caro" Monti,
Pane non armi.
Termoli, 09/12/11
Pax Christi Molise, Comitato Voci
Libere, La Fonte Molise
== B O O T S T R A P T R I O ==
== B o o t I n B e s s L i v e 2 0 1 1 ==
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Registrato il primo di Giugno al JazzInBess - Lugano (ch) -
da Stefano Pagani, è disponibile per il FreeDownload
al sito del gruppo: www.bootstraptrio.com
Buon ascolto.
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S i m o n e M a u r i - Clarinetto basso
M a r c o C o n t i - Basso elettrico
S a m u e l C e r e g h i n i - Batteria
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All tunes by Simone Mauri. This music is property of the
author, but is free for personal copy, broadcast and on-line
distribution. For commercial use contact the author.
ThankYou for every feedback about our music.
PATTO DEI PENDOLARI ITALIANI
COORDINAMENTO COMITATI PENDOLARI REGIONE LOMBARDIA
FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA
NELLA MANOVRA ANCHE LA FISCALIZZAZIONE DEL TPL
ORA OCCORRE CAMBIARE REGISTRO
E SE AVANZASSERO DEI SOLDI, DIMINUIREBBERO LE TARIFFE?
Nella nuova manovra finanziaria varata dal Governo Monti, che chiederà lacrime e sangue a tutti
noi, c’è anche una buona notizia: l’esecutivo ha accettato di fiscalizzare le risorse per il Trasporto
Pubblico Locale, correggendo quella grave anomalia introdotta da Tremonti, che aveva tagliato del
75% dei soldi necessari per far funzionare i Servizi Ferroviari Regionali.
Visto che però i “soldi sono finiti” per davvero, le risorse aggiuntive verranno recuperate tramite
una quota, pari sembra a 3,8 centesimi a litro, delle nuove accise sui carburanti (sembra 8 cent)
che il Governo ha intenzione di introdurre da gennaio. L’aliquota aggiuntiva per salvare il Trasporto
Pubblico, che va a beneficio di tutti gli utenti delle strade evitando che milioni di pendolari si
mettano ad utilizzare l’auto per i loro spostamenti, costituirebbe comunque soltanto una piccola
parte dell’aumento complessivo delle accise dei carburanti applicato nell’arco di 12 mesi, pari
complessivamente a 14 cent per la benzina e a 17 cent per il gasolio.
Se la notizia verrà confermata, si tratterà di una vittoria conseguita anche grazie all’impegno del
Coordinamento dei Comitati dei Pendolari di tutta Italia che da mesi ha iniziato un’opera di
sensibilizzazione nei confronti del mondo politico, del Governo e delle Regioni.
Nelle more delle notizie e dei numeri incerti rilanciati in queste ore dalle agenzie, sembra
addirittura che le nuove risorse, forse unitamente ai 400 milioni già previsti con la manovra di
agosto, andranno a colmare completamente il fabbisogno ai livelli del 2010, pari a 2.055 milioni.
Viene però da chiedersi cosa ne sarà dei tagli ai servizi e dei consistenti aumenti tariffari – in certi
casi anche del 50% - che si sono avuti in questi mesi in quasi tutte le Regioni e le città, se il livello
delle risorse disponibili tornerà a quello di due anni fa. Chissà se assisteremo ad una riduzione
delle tariffe e al ripristino dei servizi tagliati, o ad una nuova tornata di sprechi?
Riteniamo dunque, a maggior ragione, imprescindibile ribadire che il Trasporto Pubblico, parte
fondamentale del sistema della mobilità, richieda una profonda revisione dei criteri di governance e
di finanziamento all’insegna della trasparenza, della lotta agli sprechi e alle spese inutili e della
ricerca continua di migliorarne l’efficienza e la capacità di fornire al territorio risposte alla domanda
di trasporto dei lavoratori e degli studenti.
Anche e soprattutto in nome dei sacrifici che verranno richiesti al Popolo Italiano nei prossimi mesi
e anni, il rispetto dei principi di utilizzo corretto dei soldi dei contribuenti è assolutamente
inderogabile. Sono però ancora troppe le opere di dubbia utilità nella lista di spesa di Stato e
Regioni, mentre semplici lavori di ammodernamento o di potenziamento delle linee ferroviarie
utilizzate in prevalenza dai pendolari non trovano i necessari finanziamenti.
Giova anche ricordare, a titolo d’esempio, che l’elenco delle opere “essenziali”, “connesse” e
“necessarie” per l’EXPO in Lombardia assomma alla bellezza di 25 miliardi di euro, del tutto
analoga a questa ennesima manovra finanziaria. Opere di cui, in molti casi, non è dimostrata la
priorità.
Rivolgiamo pertanto un appello al Governo perché vigili affinché le nuove risorse rese
disponibili per il Trasporto Pubblico non vengano sprecate in logiche utilitaristiche,
clientelari o elettorali.
Milano, 5 dicembre 2011
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