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Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Fa ridere che i sindaci del Pd e renziani invochino il MES per la sanità quando siamo di fronte al l'incapacità delle regioni di  utilizzare risorse e apparecchiature già a disposizione. È vergognosa e sciacallesca la campagna pro-Mes portata avanti da chi - politici, economisti, opinionisti - per anni ha proposto e attuato i tagli dello stato sociale e della sanità che ricordiamo erano costantemente raccomandati da Commissione Europea e Bce. Purtroppo su questo argomento lo stesso elettorato di sinistra tende a fare propria la parola d'ordine essendo abituato a ragionare sempre secondo la logica barbara del bipolarismo: se  Salvini è per il no vuol dire che il Mes va bene. 

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1840 contagi in Lombardia e 7332 in Italia. Ma Conte e Fontana davanti a questo sviluppo esponenziale del contagio procedono coi loro quotidiani proclami e le loro misure inadeguate. 

  • Il proverbio popolare dice “lacrime di coccodrillo”.Invece a chi governa la Lombardia e l’Italia mancano anche le lacrime dopo il primo disastro e nella attesa del prossimo. Siamo alla vigilia di una nuova ondata epidemica, del resto annunciata da tutto il mondo scientifico e non si è fatto nulla di quello che si doveva fare o lo si è fatto male e in ritardo. 

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Come ampiamente previsto assistiamo a una recrudescenza della pandemia da Coronavirus peggiorata dal fatto che l’arrivo delle influenze stagionali renderà la situazione ancora più confusa per la difficoltà di fare diagnosi certe e tempestive. La cosa più allarmante, che ci indigna profondamente, è che in Lombardia, la regione con il numero più alto di vittime a livello nazionale (quasi 17 mila e circa il 50% del totale), dove l’emergenza sanitaria è stata gestita in modo catastrofico causando la morte di migliaia di persone che potevano essere salvate se fossero state assistite, nulla è cambiato. In qualsiasi altro Paese democratico e civile gli amministratori al potere avrebbero dato spontaneamente le dimissioni; il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è invece ancora al suo posto nonostante sia coinvolto in diverse indagini, così come l’assessore al Welfare Giulio Gallera.

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