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14 Dicembre 2011
Tags: democrazia diretta, iniziativa quorum zero e più democrazia, revoca
Postato in: democrazia diretta, iniziativa di legge popolare, quorum, referendum, revoca degli eletti
di Paolo Michelotto
lunedì 12-12-11 ci siamo incontrati nella quattordicesima riunione skype.
Abbiamo deciso il titolo di questa iniziativa tra cinque proposte che erano emerse. Abbiamo fatto una votazione ed escluso la proposta meno votata. Abbiamo ripetuto varie volte fino ad arrivare allo spareggio tra due proposte ed infine abbiamo deciso quasi all’unanimità questo titolo “Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia“. Quorum zero spiega molto bene uno dei contenuti più forti dell’intera proposta e il più grosso impedimento agli strumenti di democrazia diretta attuali. Più Democrazia, oltre che a riallacciarsi all’esperienza bavarese, tedesca, sudtirolese, vicentina, roveretana e sestosangiovannese, spiega anche bene che noi vogliamo migliorare gli strumenti di democrazia diretta in mano ai cittadini, affiancando questi all’attuale democrazia rappresentativa. Abbiamo poi discusso di nuovo a fondo l’art. 73 bis, l’iniziativa popolare a voto popolare, ma non siamo giunti a dei risultati condivisi e quindi per ora rimane come nella bozza precedente.
In questa bozza c’è poi anche la relazione introduttiva, frutto del lavoro dell’intero comitato di redazione, a buon punto di correzione. Credo che siamo vicini alla fine della stesura.
Questa la bozza 020 della Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia
Appena avremo il testo definitivo, dovremmo affrontare la parte organizzativa. Se qualcuno ritiene questa iniziativa condivisibile, e vuole aggiungersi alle 18 città dove qualcuno ha già annunciato che effettuerà una raccolta firme, può scriverlo nell’apposito spazio sul forum: http://quorum.forumattivo.it/f3-io-mi-impegnero-in-questa-citta oppure anche come commento su questo post e poi lo riporterò io sul forum.
Qui il doodle per decidere il quindicesimo incontro:
I media locali (in particolare espansione tv e corriere di como) in questi giorni hanno portato all'attenzione generale l'assurdità di una nuova strada prevista per raggiungere il nuovo ospedale. La vicenda viene però descritta come se fosse una battaglia intrapresa soprattutto da Lega Nord.
In realtà il problema è stato da anni (fin dalla sottoscrizione dell'accordo di programma nel 2003) sollevato da molti cittadini di San Fermo: gli stessi che avevano giudicato negativa dal punto di vista ambientale la collocazione dell'ospedale. Il gruppo di Sanfermodemocratica ha poi inserito l'opposizione alla costruzione di questa strada nel proprio programma elettorale nelle elezioni amministrative dello scorso anno.
Riteniamo che la vicenda non debba essere usata solo per strumentali battaglie di carattere politico (in questo ultimo frangente tra Lega Nord e PDL) ma valutata soprattutto per i rischi (per l'ambiente e la salute) e per i controversi benefici.
Riteniamo pertanto essenziale un interveno da parte di gruppi ed associazioni che già si erano interessati degli aspetti ambientali, idrogeologici, urbanistici e viabilistici riguardanti la costruzione del nuovo ospedale.
Ci preoccupa poi che gli esponenti della Lega Nord, citati dalla stampa locale, prospettino "soluzioni alternative": quindi altre strade, se pur con tracciato diverso. Per noi l'unica alternativa per migliorare il collegamento con il Sant'Anna passa solo attraverso il rafforzamento del trasporto pubblico.
Per vostra informazione inviamo quindi copia delle lettere inviate in Regione e alla Provincia (quest'ultima firmata dai gruppi di minoranza in consiglio comunale, compresa Lega Nord) che riassumono i punti essenziali della questione e copia della VAS elaborata dalla Provincia già nel 2009.
Siamo molto interessati al vostro giudizio e ad un eventuale vostro coinvolgimento, perchè si fatta finalmente una seria valutazione di impatto ambientale ed uno studio viabilistico oggettivo e per sensibilizzare al problema la cittadinanza non solo di San Fermo.
Cordiali Saluti
per la segreteria di San Fermo Democratica
Enzo Tiso
leggete, diffondete ed inviatela ai vs parlamentari
Lettera aperta
al Presidente Del Consiglio
"Caro" Monti,
pane non armi!
Se nel PIL italiano rientrano anche le mine anti uomo, non più prodotte ma ancora operanti nel mondo con i loro devastanti effetti;
se nel debito pubblico consideriamo anche l'acquisto di armi, bombardieri e mine;
allora perché non consideriamo le vittime umane, le distruzioni, le indicibili sofferenze e ingiustizie prodotte da queste armi?
Apparteniamo per cultura a un popolo nobile, ma siamo costretti a subire ingiustizie profonde perché:
- paghiamo la benzina, che ci serve per lavorare, troppo e sempre di più;
- riscuotiamo stipendi e pensioni sempre meno adeguate al reale costo della vita;
- perdiamo il lavoro perché i poteri forti non si occupano più della persona e fanno pagare i loro errori ed eccessi sempre ai più deboli.
Crediamo che se le "lacrime e sangue" della manovra, appena varata, avessero considerato le dannose, improduttive, inutili, scandalose e assurde spese militari, pochi avrebbero sofferto e molti avrebbero gioito.
Le armi, che il suo governo può coraggiosamente ridimensionare, si tramuteranno in pane per molti di noi perché:
- le spese militari non ce le possiamo più permettere in uno scenario di profonda crisi economico-finanziaria;
- la corruzione ed il finanziamento illecito alla politica, che dietro le spese militari si nasconde, danneggiano l'intera collettività;
- tra un lavoratore che non può più andare in pensione e non può più lavorare e le spese militari, noi preferiamo il pensionato e il lavoratore;
- tra una famiglia che deve privarsi di risorse indispensabili per pagare le maggiori imposte sulla casa e le spese militari, noi preferiamo la famiglia.
- tra gli investimenti per la cooperazione internazionale e le "missioni di pace" fatte con le armi, noi preferiamo la cooperazione.
Le spese militari non hanno portato benessere né economico né civile, al popolo italiano e ai cittadini del mondo, sprecano risorse importanti che
potrebbero servire per la crescita lavorativa, culturale, morale di questo paese e del mondo intero.
Come potremmo spiegare a un giovane o un bambino che siamo così scellerati da finanziare le spese militari e non il loro futuro e quello delle loro famiglie?
Come potremmo spiegare che queste spese sono fatte per la loro "sicurezza" ed hanno prodotto solo "insicurezza" sociale ed economica?
Meno spese militari significano più civiltà, più pane, più futuro per tutti!
"Caro" Monti,
Pane non armi.
Termoli, 09/12/11
Pax Christi Molise, Comitato Voci
Libere, La Fonte Molise
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