Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, scrive all’assessore all’Agricoltura Rolfi e a quello agli Enti locali, montagna e piccoli comuni Sertori a proposito delle criticità segnalate dal Consorzio di bonifica Dugali Naviglio Adda Serio in relazione alla scarsità d’acqua rilasciata verso il lago di Como e le conseguenze che comporta.
“Il Consorzio di bonifica Dugali Naviglio Adda Serio ha espresso nei giorni scorsi forte preoccupazione per le criticità che stanno emergendo in relazione all’insufficiente rilascio di acqua dai bacini idroelettrici della Valtellina verso il lago di Como e di conseguenza all’irrigazione dei territori della bassa Lombardia – spiega Orsenigo –. Considerata l’importanza che il turismo ricopre per il territorio del lago di Como e che l’agricoltura riveste per il resto della regione, ho chiesto agli assessori di valutare se ci siano le condizioni per invitare i gestori degli impianti idroelettrici a garantire un afflusso costante di acqua al lago di Como e applicare deroghe al Deflusso minimo vitale, così come previste dalle Norme tecniche di attuazione del Ptua (Programma di tutela e uso delle acque) approvato lo scorso anno e, qualora non ci fossero, la convocazione urgente del Tavolo per il monitoraggio delle riserve idriche, per riunire tutti i soggetti interessati alla regolazione e all’utilizzo delle acque e intervenire subito con soluzioni alternative”.
Il timore di Orsenigo è che “si ripetano situazioni già viste per il nostro lago: l’abbassamento dei livelli comporta problemi di vario genere che riguardano le darsene che rischiano di essere inutilizzabili, le sponde che potrebbero cedere, la riproduzione stessa dell’ecosistema. Credo che sia necessario intervenire preventivamente e anche con celerità”.
“Il consumo di suolo in Italia e in Lombardia non si è fermato, cresce al ritmo di due metri al secondo, la legislazione non funziona. È necessario lavorare per trovare una soluzione condivisa e definitiva, la direzione è la riduzione del consumo di suolo, da qui non di scappa. Non è una guerra a chi lavora nell’edilizia sul territorio, anzi va sostenuto chi investe sul territorio, per recuperare più efficiente dal punto di vista energetico, per recuperare le aree industriali, per la rigenerazione urbana per la riqualificazione e per le bonifiche”, così nel suo intervento alla presentazione,a Roma, del Rapporto annuale di ISPRA sul consumo di suolo il delegato del M5S, il consigliere regionale lombardo Massimo De Rosa.
“La legge regionale del Veneto e della Lombardia vanno riviste, anche in ambito locale vanno ricercate soluzioni. Le leggi non possono essere bandierine da sventolare ai fini elettorali. In Lombardia la percentuale di suolo consumato nel 2017 sfiora il 13% è la più alta su scala nazionale. La nostra regione ha superato quest’anno i 310 mila ettari del suo territorio coperto artificialmente. I primi 55 comuni con la maggior percentuale di suolo consumato si trovano in Lombardia e Campania. Questi primati negativissimi ci dicono una sola cosa: la Lombardia è la maglia nera d’Italia sul consumo di suolo e dobbiamo invertire rapidamente la rotta”, conclude De Rosa.
L’inaugurazione, con concerto, la stessa sera a partire dalle ore 21. Anche il legno racconterà le proprie storie a Villa Bernasconi affascinando i visitatori della storica dimora liberty cernobbiese. Venerdì 20 luglio 2018, a partire dalle ore 21.00 con un suggestivo concerto, verrà infatti presentata la nuova installazione interattiva “La Voce del Legno”, progetto che nasce e si sviluppa grazie al bando MEET giovani, turismo e innovazione promosso dal Piano Territoriale per le politiche giovanili dell’Amministrazione Provinciale di Como, finanziato da Regione Lombardia, e che ha visto tra i suoi partner il Comune di Cernobbio.
Data la particolarità e l’originalità dell’installazione, con la presente, siamo lieti di invitarvi ad un incontro di presentazione riservato, cui parteciperanno Nadir Bertolasi ed Isaia Piazzoli, i due ingegneri “creatori” de “La voce del legno”,
VENERDì 20 LUGLIO, ALLE ORE 11:00, IN VILLA BERNASCONI
Quest’occasione permetterà di conoscere la storia di questa “idea”, il cui design è ispirato alle linee curve e morbide dello stile liberty, realizzata con legno di Stradivari, l’abete della Val di Fiemme, tagliato “di quarto” ovvero lavorato secondo una peculiare tipologia peraltro usata in liuteria in quanto garantisce migliori qualità sonore. Infatti una delle tante caratteristiche del legno della Val di Fiemme è che consente un’evoluzione delle proprie qualità sonore si evolvono col trascorrere del tempo. Praticamente il il suono diffuso varia non solo in funzione della tipologia della musica ma anche nelle ore in cui viene riprodotta. A rendere ancora più unica l’esperienza fornita dall’installazione “La Voce del Legno” è che, a differenza dei diffusori tradizionali, questa prevede che tutta la superficie del diffusore vibri, mettendo in movimento l’aria, e rendendo così la percezione del suono più ricca, simile a quella offerta da uno strumento musicale.
Associazione Dipendenti e ex Dipendenti delle Agenzie Fiscali e del MEF Dopo l’iniziativa sull’indennizzo/risarcimento per mancato rinnovo CCNL dipendenti pubblici dal
2010, che ha visto l’adesione di numerosissimi dipendenti pubblici anche a Como, affrontiamo una nuova questione legata alla necessità dell’adeguamento delle pensioni dei dipendenti pubblici ai miglioramenti economici degli stipendi.
Si tratta dell’avvio di un ricorso collettivo per l’adeguamento delle pensioni ai miglioramenti economici degli stipendi, con gli arretrati ed anche per gli aumenti futuri.
Come sapete le pensioni dei dipendenti pubblici sono ferme da anni, come del resto lo sono stati i contratti pubblici fino all'ultimo rinnovo obbligato da una sentenza del 2015 della Corte Costituzionale.
Soprattutto quelle ante 2015 non ricevono gli adeguamenti che gli stessi dettati costituzionali prevedono in particolare gli articoli 36 e 38. Di recente un pronunciamento della Corte dei Conti della Regione Puglia del gennaio 2018, confermando la correttezza dell’aggancio della pensione rispetto all’incremento del costo della vita e alle dinamiche delle retribuzioni di riferimento dei lavoratori in attività, ha dato ragione ad alcuni pensionati del settore pubblico stabilendo "che debba essere affermato il diritto del ricorrente alla perequazione (adeguamento) del trattamento pensionistico, con aggancio ai miglioramenti economici concessi al personale di pari qualifica ed
anzianità in attività di servizio."
La nostra Associazione sta promuovendo un’azione collettiva, alla quale possono aderire tutti i pensionati del settore pubblico, che si svilupperà in 2 momenti:
dapprima l'invio a nostra cura all'INPS-INPDAP competente della richiesta di adeguamento quindi, nei confronti di una risposta negativa o di un silenzio rifiuto, l'azione presso la Corte dei Conti Competente per regione.
Il costo dell'azione collettiva è stabilito in 70,00 € oltre alla quota di iscrizione all'Associazione.
Tutti i pensionati che volessero aderire possono utilizzare la documentazione che alleghiamo prendendo diretti contatti con noi preferibilmente via email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Giuseppe Doria
Presidente - Associazione Dipendenti ed ex Dipendenti Agenzie Fiscali e MEF
Troppi impegni in poche settimane, dopo mesi passati a tergiversare. In sintesi, è quanto vedono prospettarsi davanti a loro i capigruppo di opposizione in consiglio comunale Stefano Fanetti, Vittorio Nessi e Bruno Magatti. “Una programmazione del tutto sballata: se finora abbiamo fatto il minimo indispensabile, da questa settimana arrivano in Aula provvedimenti ‘pesanti’ come fusione tra Spt e Cpt, transazione con Multi su Ticosa, Villa Erba, refezione scolastica, con tutte le polemiche che la seguono. E persino, ovviamente, il bilancio. Tutto entro luglio”, sottolineano i capigruppo di Pd, Svolta Civica e Civitas. Per i tre esponenti della minoranza “una vera vergogna lavorare così, soprattutto se si vuole scegliere per il bene della comunità. Con che tempi e con quanta riflessione potremmo capire e decidere cosa ci sta sottoponendo la maggioranza? E come ci organizziamo? Facciamo sedute a oltranza con ore e ore di discussioni? Riusciremo a emendare ed entrare nel merito? Invitiamo il sindaco e la sua Giunta a ripensare gli ordini del giorno dei prossimi consigli comunali. Ci sono argomenti talmente importanti che forse è meglio rinviarli di un mese o due, piuttosto che trattarli in fretta e male”, concludono Fanetti, Nessi e Magatti.
L’amministrazione comunale ha compiuto un passo importante. La prima riunione del Tavolo del decoro sociale segna un salto di qualità, non solo lessicale. Dal decoro urbano si è passati al decoro sociale. "Ora - spiega Matteo Mandressi, segreteria Cgil Como - non resta che trarre le giuste conseguenze, affrontando in termini sociali il problema dello stazionamento dei “senza tetto” sotto i portici di San Francesco. L’annunciata sanificazione dell’area viene coniugata, nelle parole degli assessori Locatelli e Galli, a un problema igienico sanitario. E’ quindi evidente che il comune di Como non può continuare a sostenere che quella sia una situazione normale. E’ tollerabile che un numero variabile di persone, tra venti e quaranta, non abbiano altra soluzione, nella civile Como, che passare le proprie notti all’ addiaccio sotto un portico? Siamo di nuovo a chiedere con forza, alla Giunta cittadina, di aprire un dormitorio pubblico che risponda definitivamente ad un’emergenza non più sostenibile".
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