Sulla base del ricorso presentato nel 2006 dal Governo Prodi, la Corte Costituzionale ha bocciato la parte della legge regionale sull'acqua del 2006 che obbliga(va) alla separazione tra gestione ed erogazione!
Un obbligo che era stato contrastato dalla proposta di referendum abrogativo sostenuto da 144 Comuni lombardi e che nel 2009 aveva portato alla modifica della legge regionale.
Nel concreto la sentenza di fatto boccia i Piani d'Ambito e le delibere di alcuni ATO che nel periodo 2006-2008 avevano adottato il principio della separazione gestione/erogazione. Tra questi gli ATO di Como, Cremona, Lecco, Pavia, Varese e provincia di Milano.
In particolare la sentenza pone le premesse per l'annullamento della gara per l'erogazione per l'ATO di Pavia, la cui apertura è stata definita ad ottobre 2009 (scadenza del bando gennaio 2010).
Si tratta dunque di una vittoria a difesa dell'acqua pubblica in Lombardia, che da Pavia deve essere estesa a tutti i territori.
Di seguito un estratto della sentenza delle Corte Costituzionale:
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 49, comma 1, della legge della Regione Lombardia 12 dicembre 2003, n. 26
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L'art. 49, comma 1, della legge della Regione Lombardia n. 26 del 2003, nel testo novellato dall'art. 4, comma 1, lettera p), della legge regionale n. 18 del 2006, prescrive che: «L'Autorità organizza il servizio idrico integrato a livello di ambito separando obbligatoriamente l'attività di gestione delle reti dall'attività di erogazione dei servizi. .......»
.........
Stabilito che la disciplina statale di settore non consente la separabilità tra gestione della rete e gestione del servizio idrico integrato, resta da chiarire che tale principio risulta vincolante per il legislatore regionale, in quanto riconducibile alla competenza esclusiva dello Stato in materia di funzioni fondamentali dei comuni (art. 117, secondo comma, lettera p), Cost.). Infatti, le competenze comunali in ordine al servizio idrico sia per ragioni storico-normative sia per l'evidente essenzialità di questo alla vita associata delle comunità stabilite nei territori comunali devono essere considerate quali funzioni fondamentali degli enti locali, la cui disciplina è stata affidata alla competenza esclusiva dello Stato dal novellato art. 117.
Saluti.
Roberto Fumagalli
Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua
Da un dialogo tra alcuni attori del territorio – cooperazione, volontariato e associazionismo, economia solidale, commercio equo e solidale – è nata l’esigenza di avviare un percorso di confronto che permetta di riallacciare le tante pratiche che sono diffuse sul nostro territorio con una riflessione che guardi più in alto, a quale è il modello di economia e di società a cui stiamo lavorando e auspicando, e a quale è il progetto di cambiamento che le nostre attività vogliono sviluppare sul territorio.
Primo incontro, venerdì 20 novembre 2009 - ore 20:30 :
Il commercio equo tra economia globale e mercati locali.
c/o Enaip, Via Dante 127 – Como (parcheggio interno)
Martino Villani, direttore CSV Como
Emilio Novati, presidente Cooperativa Equo Mercato Cantù
Alberto Zoratti, Cooperativa Sociale Fair
Il commercio equo si pone l'obiettivo di costruire rapporti di scambio più giusti con i produttori di paesi poveri e lontani, ma la costruzione di una economia solidale trova i suoi attori principali e i suoi valori di riferimento nelle comunità locali. Come si conciliano questa attenzione al mercato globale e l'esigenza di consolidare le economie locali? Come si concilia l'esigenza ecologica di una filiera corta con le importazioni da comunità lontane? Quale modello di relazioni tra Paesi è compatibile con una economia solidale e sostenibile?
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Buongiorno a tutti. Come da impegni presi ieri sera un po' di persone del comitato hanno presenziato alla seduta del consiglio comunale, assistendo all'ennesima approvazione di un'opera di edilizia residenziale privata, con altezze aumentate, su un'area dismessa in zona Camerlata; approvazione in deroga al piano regolatore, con voto contrario delle opposizioni (per impatto ambientale pesante date le altezze, area non servita, posizione non idonea [vicino a viadotto e ferrovia in un avvallamento]) ed astensione della lega, con penosi litigi interni alla maggioranza che hanno ritardato la votazione oltre mezzanotte.
Rinnoviamo l'invito a che a gruppi si presenzi ai prossimi consigli comunali (se volete potete dare una disponibilità e facciamo da coordinamento, sia per le presenze che per le relazioni), visto che si stanno avvicinando discussioni su Ticosa e Muro e poiché é "istruttivo" vedere come si svolgono i lavori senza la TV presente (atteggiamenti del sindaco, del presidente del consiglio comunale, ...); riteniamo importante che queste persone "sentano" la presenza di cittadini che li controllano, che li vedano e che ne diffondano le scelte ed i comportamenti; vi chiediamo nel contempo di evitare comportamenti vistosi ed esagerati, mantenendo la calma e riservando la rabbia al momento della protesta coordinata, per aumentarne l'efficacia. Come anticipato abbiamo inviato a tutti i consiglieri di opposizione la richiesta di stato dei lavori sulle paratie e chiesto di avvisarci per tempo quando ci sarà una seduta su Ticosa o Muro per avere il tempo di mobilitarci con una presenza di protesta civile nel cortile del comune durante la seduta stessa.
A tal fine vi chiediamo un impegno forte per quella serata, quando sarà, diffondete e portate persone.
A presto
Coordinatori del Comitato "Giù la Giunta"
Sciopererò per il diritto a un'assistenza adeguata e dignitosa per i malati di SLA e per chiunque ne abbia la necessità a partire dalla 1,00 di giovedì 12 novembre alla 1,00 di sabato 14 novembre 2009.
Ida 10 novembre 2009Seguici, sostienici e collabora.
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