ALZATE BRIANZA - LURAGO D'ERBA - BRENNA (CO) – Sono già iniziati oggi, lunedì 30 luglio, i lavori nell’ambito della quinta edizione del Campo di Volontariato internazionale "Brianza hills". Già all’opera, di prima mattina, i volontari provenienti da molti Paesi esteri: Messico, USA, Ucraina, Turchia, Olanda, Spagna, Francia e naturalmente dall’Italia.
Il Campo si è aperto ufficialmente ieri, domenica 30 luglio, presso l’Oratorio di Brenna, dove i volontari hanno ricevuto il benvenuto ufficiale da parte degli organizzatori, ovvero dai membri del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e dai referenti dei 3 comuni di Alzate Brianza, Brenna e Lurago d'Erba; presenti anche i referenti dell'associazione Brenna Pulita, che collaborerà ai lavori sul campo. I volontari stranieri hanno quindi potuto apprezzare la cucina italiana al gradito pranzo inaugurale, organizzato dallo stesso Oratorio di Brenna.
Da stamane, lunedì, sono in corso i lavori di pulizia di alcuni tratti dei sentieri all’interno del PLIS “Zoc del Peric”, compreso tra i comuni di Alzate e Lurago, area su cui si interverrà durante questa prima settimana del Campo, con lavori di ripristino ambientale, pulizia del lavatoio, completamento della staccionata e installazione delle bacheche illustrative a scopo didattico.
Nella seconda settimana del Campo i volontari si sposteranno invece nelle aree naturali di Brenna, dove eseguiranno alcuni interventi di sistemazione ambientale in particolare lungo le sponde della roggia Vecchia, grazie al coordinamento con l’associazione Brenna Pulita.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Questa mattina si è svolto a Montecitorio l'incontro tra il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Presidente della Camera, Roberto Fico, in cui si è avviato un confronto per dare finalmente una concreta e reale attuazione all'esito referendario del 2011 e quindi giungere ad una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato in Italia.
Diversi sono stati gli interventi degli attivisti del movimento per l'acqua che con competenza hanno toccato molteplici aspetti della battaglia per l'acqua bene comune, dal locale al nazionale passando per le questioni di carattere internazionale, e ne hanno efficacemente rappresentato la ricchezza e persistenza.
In generale abbiamo denunciato i tentativi di elusione e cancellazione dell'esito referendario messi in campo in questi anni e il fatto che i processi di privatizzazione proseguano mediante meccanismi quali fusioni e aggregazioni tra aziende, soprattutto intorno alle grandi multiutility quotate in borsa (HERA, A2A, IREN, ACEA), e attraverso la predisposizione di un sistema tariffario da parte di ARERA volto alla massimizzazione del profitto.
Nello specifico abbiamo sottoposto al Presidente Fico le seguenti richieste:
- un pronunciamento politico esplicito sul fatto che l'applicazione dell'esito referendario significa costruire un provvedimento legislativo che, da una parte, sancisca che la forma di gestione dei servizi pubblici locali è unicamente quella effettuata tramite Enti di diritto pubblico (aziende speciali e aziende speciali consortili) e, dall'altra, intervenga seriamente sul sistema di finanziamento del servizio idrico a partire dalla reale eliminazione di qualsiasi voce riconducibile al profitto;
- l'impegno alla calendarizzazione immediata della legge per l'acqua pubblica nella versione aggiornata e depositata nella scorsa legislatura dall'intergruppo parlamentare per “l'acqua bene comune”;
- l'impegno a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per giungere allo scioglimento di ARERA e definire il ritorno delle sue competenze ai Ministeri competenti e nello specifico del servizio idrico integrato al Ministero dell’Ambiente, oltre a mettere uno stop alla vessatoria pratica dei distacchi e garantire realmente il quantitativo minimo vitale a tutti gli utenti;
- l'impegno ad apportare modifiche al Decreto Ambientale (D.Lgs 152/2006) a partire dall'eliminazione di tutte le novità introdotte dallo Sblocca Italia che puntano alla concentrazione della gestione che esautorano gli Enti Locali da ogni possibilità di decidere, anche e soprattutto mediante l'approvazione di leggi regionali.
Inoltre, abbiamo tenuto a evidenziare che nella nostra visione del mondo e della società difendere il diritto umano all'acqua è rivoluzionario solo se inserito in una cultura antirazzista e di solidarietà tra le persone che difende e rivendica diritti per tutte e tutti, compreso quello di migrare.
Ill.mo sig. sindaco,
di fronte all'annullamento dell'Assemblea tematica convocata per ieri sera, annullamento comunicato appena poche ore prima dell'inizio e sostanzialmente immotivato, ci sentiamo in dovere di esprimerle con forza delusione e preoccupazione.
Ci rivolgiamo a Lei in quanto la comunicazione di annullamento non recava alcuna sottoscrizione,
nessuno si è assunto la responsabilità politica di tale atto che pertanto riteniamo sia da attribuire a Lei in qualità di Sindaco.
Siamo delusi dall'atteggiamento della Sua Amministrazione che in un primo momento si è mostrata aperta al confronto con le associazioni e i residenti, mentre ieri è arrivata ad annullare un incontro pubblico che avrebbe avviato un percorso partecipativo dovuto ed assolutamente necessario.
Ci risulta, peraltro, incomprensibile la motivazione del rinvio, posto che l'Assemblea tematica rappresenta un momento di confronto tra Amministrazione e cittadini nel quale la presenza del soggetto privato proponente non solo non era necessaria, ma probabilmente neppure opportuna.
Ci preoccupa la possibilità che l'amministrazione si ritiri dal confronto con la città, rinunciando ad ascoltare le molteplici voci che contestano in modo più che distinto e ragionevole il progetto.
Non possiamo nascondere che ci preoccupa altresì la diretta consequenzialità tra le dichiarazioni dell'operatore privato sulla stampa locale e l'annullamento, in extremis, dell'Assemblea.
Noi, comunque, continueremo a perseguire la strada della partecipazione e se la scelta dell'amministrazione fosse quella di non convocare l'Assemblea tematica, ci impegneremo per la raccolta delle 400 firme necessarie ai sensi del regolamento sulle pratiche partecipative.
La informiamo, infine, che ieri sera le associazioni che hanno chiesto la convocazione dell'Assemblea tematica erano presenti davanti alla Biblioteca Comunale, (presenti anche decine di singoli cittadini che ringraziamo) dopo aver comunque cercato di veicolare in tutti i modi la notizia della improvvisa disdetta, come gesto di rispetto nei confronti di tutte le persone non informate dell'annullamento, oltretutto considerando che sul cancello chiuso non è stato apposto neppure un cartello di avviso, ne che un rappresentante dell'Amministrazione si sia doverosamente presentato per informare gli eventuali convenuti.
Confidiamo in Lei affinché il dibattito sul progetto possa continuare coinvolgendo i cittadini in modo aperto e trasparente per giungere ad una decisione in cui il perseguimento dell'interesse pubblico sia davvero l'unico obiettivo.
“Regione Lombardia sostenga con specifici finanziamenti la contrattualizzazione de La Rosa Blu di Grandola ed Uniti”, è quello che chiede Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, in un ordine del giorno all’assestamento di bilancio che verrà discusso lunedì 30 e martedì 31 luglio in consiglio regionale.
Nell’atto Orsenigo spiega il motivo della richiesta: “Il Polo unico integrato per la fragilità e la disabilità di Grandola ed Uniti rappresenta un progetto innovativo e sperimentale di gestione pubblico-privato ed è regolato da una convenzione sottoscritta tra Anffas Onlus Centro Lario e Valli e le Comunità montane Lario Intelvese e Valli del Lario e del Ceresio, in rappresentanza di 54 Comuni della Provincia di Como. L’obiettivo del Polo unico è offrire alle persone fragili una struttura polifunzionale capace di rispondere in modo appropriato ai diversi gradi di protezione richiesti, mettendo in comune i servizi sociosanitari offerti dalla Residenza sanitaria disabili (Rsd) di Grandola ed Uniti con quelli a disposizione ne ‘La Rosa Blu’, confinante con la Rsd, il tutto secondo un’ottica di massimizzazione delle possibili risposte diurne, ambulatoriali, domiciliari e residenziali, prevedendo un’offerta territoriale flessibile e diversificata”.
L’ordine del giorno spiega anche come è strutturata ‘La Rosa Blu’: è composta da quattro livelli abitativi, comprensivi di cucina, lavanderia, palestra, piscina coperta, micronido aziendale, laboratorio ergoterapico e nucleo inserimento lavorativo, cinque minialloggi con cucina e soggiorno, una comunità alloggio per disabili medio-lievi o per turisti disabili e un nucleo Rsd con venti camere anche per disabili psicofisici gravi, può accogliere fino a 70 ospiti, più 30 in diurnato, rispondendo a diverse esigenze di carattere sociale e sanitario”.
l settore del Turismo prevede già contratti nazionali che disciplinano adeguate forme di flessibilità per rispondere alle variazioni di una domanda ancora troppo condizionata dalla stagionalità. Il comparto, nel Comasco in grande sviluppo da anni, avrebbe bisogno di politiche e investimenti, non di interventi volti a indebolire un mercato del lavoro già di per se stesso fragile. "Abbiamo raccolto le firme - spiega Marco Fontana, Filcams Cgil Como - per abolire quella che stava assumendo i contorni di una “nuova frontiera della precarietà” e nonostante questo i voucher sono stati prima aboliti, poi reintrodotti per aziende e famiglie, e pertanto (anche se nessuno lo dice) sono già presenti nel nostro ordinamento.Allora parlammo di “schiaffo alla democrazia”, uno schiaffo che oggi rischia di venir dato ad uno dei più importanti e strategici settori della nostra economia e a miglia di lavoratori che operano con professionalità e dedizione ogni giorno". I voucher sono uno strumento di sfruttamento che rischiano di aumentare la precarietà, mentre il mondo del lavoro ha bisogno di qualità e regole certe per garantire la trasparenza e la stabilità.
La Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo, proposta nella scorsa legislatura dal Movimento 5 Stelle e approvata insieme alla progetto di legge per il diritto al cibo, contribuisce alla definizione degli obiettivi e delle strategie di medio e lungo periodo della Regione Lombardia per promuovere, rispettare, proteggere e realizzare il diritto al cibo.
“E’ stato proposto il mio nome e ho accettato con entusiasmo, perché penso possiamo fare cose importanti, a partire dalle mense scolastiche, che devono essere più sostenibili, da un punto di vista ambientale ed economico. Dobbiamo puntare sulla qualità del cibo, che significa prevenzione di patologie e sostegno al territorio. Lavoreremo per portare nelle mense prodotti biologici e locali. La sfida è alzare la qualità senza incrementare costi, agendo in sinergia con le realtà produttive dei territori” - così il Consigliere del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba commenta la sua nomina tra i 5 membri della Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo.
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