Il giorno 26 luglio 2019 il Comitato Rodotà ha indetto il "Beni comuni firma day”, ovvero una giornata in cui tutte e tutti sono chiamati a focalizzare la propria attenzione e il proprio impegno per il raggiungimento dei primi obiettivi necessari affinché il testo di legge, erede diretto dei lavori della Commissione Rodotà, possa essere presentato in parlamento, e si metta in atto una raccolta straordinaria di firme.
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L’autonomia differenziata delle Regioni passa senza dubbio dalla riforma del Titolo V della Costituzione, attuata mediante la legge costituzionale n. 3/2001. L’attuazione della norma segna lo spartiacque tra un vecchio assetto costituzionale, in base al quale le Regioni si potevano considerare enti amministrativi, più che di governo, perché comunque soggetti al “controllo” centrale operato dallo Stato, ed un assetto nuovo in cui alle Regioni, insieme a Comuni, Province e Città Metropolitane, è riconosciuta potestà legislativa in alcune materie di grande rilevanza, acquisendo dunque una effettiva autonomia.
Prima della riforma del Titolo V della Costituzione il regionalismo si è caratterizzato quale sistema di governo territoriale sostanzialmente ancorato al potere “centrale” dello Stato. Tutto ciò fino agli anni ’90 quando, anche in ragione di un mutato contesto nazionale - soprattutto in relazione alle inchieste di Tangentopoli - ed internazionale - con la globalizzazione economica ed il consolidamento dell’Unione Europea - si fece strada un’idea di regionalismo differente, con sempre maggiori funzioni e maggiore autonomia. Sono gli anni delle Leggi Bassanini che in sostanza hanno delegato il Governo ad adottare le disposizioni necessarie a trasferire alle Regioni ed agli enti locali funzioni e compiti amministrativi, rafforzando il ruolo delle autonomie.
La riforma del Titolo V della Costituzione ha sancito un effettivo cambio di prospettiva nel rapporto tra Stato e Regioni, con l’intenzione di assegnare alle Regioni tutti gli strumenti necessari a garantire quel ruolo di governo politico che fino a quel momento non era stato esercitato. In questo senso diviene fondamentale la revisione dell’art. 117 della Costituzione che definisce le materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato, le materie di potestà legislativa concorrente tra Stato e Regioni ed assegna tutto quanto non specificato, le materie residuali, alla potestà legislativa delle Regioni.
Lo stesso art. 116, inoltre, ha previsto la possibilità di richiedere maggiore autonomia non solo in relazione alle materie di potestà legislative concorrente ma anche in alcune di quelle la cui competenza legislativa esclusiva appartiene allo Stato.
contributo video dell'associazione Arci Noerus per l'iniziativa del 21 luglio 2019 a Como in Piazza Cavour "Un venerdi' di domenica"
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Un'intera giornata informativa e di festa, con la partecipazione delle diverse associazioni ambientaliste del territorio, avrà lo scopo di sensibilizzare i cittadini e di far conoscere la nostra realtà e il nostro movimento.
Fridays For Future Como invita tutti e tutte a partecipare: laboratori per bambini e adulti, stand informativi, musica, interventi e testimonianze. Durante la giornata verranno affrontate diverse tematiche, con la competenza e l'aiuto di esperti.
Associazione Il Faggio sul Lago
Arci Como
Circolarte Liberalarte
FIAB Como BiciAmo
Como senza frontiere
WWF Insubria
Libera Como
Terra Viva
Green Challenge
Da oltre 10 anni il movimento per l’acqua è in campo per contrastare le politiche liberiste che si prefiggono la definitiva cessione al mercato dell’acqua e dei beni comuni.
Il percorso sin qui seguito è stato in grado di mettere insieme resistenza e proposta: si è costruita una forte opposizione alle privatizzazioni facendo ricorso alla sensibilizzazione attiva, alla mobilitazione politica, all’attivazione sociale fino alla disobbedienza civile, e contemporaneamente si è avanzata una proposta radicale e alternativa utilizzando lo strumento istituzionale della legge d’iniziativa popolare, depositata già nel 2007 con oltre 400.000 firme a sostegno. Una legge che si pone l’obiettivo di promuovere una gestione pubblica, partecipativa e ambientalmente ecocompatibile dell’acqua, con tariffe eque per tutti i cittadini, che garantisca gli investimenti fuori da qualsiasi logica di profitto e i diritti dei lavoratori.
Nella scorsa legislatura abbiamo promosso la nascita dell'intergruppo parlamentare per “l'acqua bene comune” il quale nel 2014 ha sottoscritto una versione aggiornata della legge che abbiamo difeso con forza dall'ennesimo attacco del PD e della maggioranza alla Camera dove è stato approvato un testo stravolto nell’impianto e nei principi, fortunatamente rimasto indiscusso al Senato.
Come Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla lavoratrice e sindacalista USB licenziata da Publiacqua.
Denunciamo questo licenziamento come un atto repressivo nei confronti di chi ogni giorno lotta per la difesa dei diritti e per la sicurezza sul posto di lavoro.
E' paradossale che la causa del licenziamento sia stata proprio una denuncia forte delle scarse condizioni di sicurezza in cui sono costretti a lavorare i suoi colleghi.
Denuncia che aveva un fondamento più che valido visto che faceva riferimento al fatto occorso ad aprile quando erano stati ricoverati d'urgenza al pronto soccorso 6 lavoratori intossicati da reagenti chimici nel Potabilizzatore di Publiacqua dell'Anconella a Firenze.
La risposta dell'azienda è stata il licenziamento ed è per noi di una gravità assoluta.
Chiediamo ai Sindaci della Conferenza Territoriale 3 della Toscana in qualità di soci pubblici di Publiacqua di far sentire la propria voce chiedendo il reintegro immediato della lavoratrice e dichiariamo fin da subito che saremo al fianco della lavoratrice e delle lotte che saranno messe in campo per ottenere il ritiro del licenziamento.
Noi stiamo con Dania!
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
“Ci pare un gesto di assoluto buonsenso quello della sindaco Airoldi di far ritirare la mozione sull’intitolazione di una via a suo nonno, podestà di Erba negli anni del fascismo. E questo ripensamento non può che soddisfarci”, è il commento di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, alla notizia che stasera la maggioranza in consiglio comunale a Erba non chiederà di discutere della contestata intitolazione.
Orsenigo, che era pronto a chiedere un incontro al Prefetto di Como, responsabile delle intitolazioni di strade e piazze pubbliche, già stamattina, e che sarà stasera al presidio dell’Anpi davanti al municipio, ribadisce che “il passo indietro del sindaco non ci deve comunque far abbassare la guardia su questi episodi che, negli ultimi tempi, sono sempre più numerosi. È una sorta di oblio imposto quello che la destra di oggi vorrebbe: tutto viene messo sullo stesso piano. Ma così non è e voglio ricordare ancora una volta l’importanza della memoria: ciò che è stato non può finire nel dimenticatoio solo perché risale al secolo scorso. Il rischio di un ritorno al passato non va mai sottovalutato. Le regole democratiche e la nostra conquistata libertà vanno sempre difese”.
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