“«E il naufragar m'è dolce in questo mare»: se si voleva celebrare il bicentenario de L’Infinito di Leopardi la maggioranza di centrodestra a Como poteva trovare altri modi, anziché tenere in ostaggio il Comune con le proprie beghe e ripicche. Innanzitutto perché questo naufragio permanente rischia di essere molto amaro per la città”, usano l’ironia, ma con una punta di amarezza, Gabriele Guarisco, Stefano Fanetti e Patrizia Lissi, consiglieri comunali del Pd, di fronte alla crisi che attanaglia i partiti che formano la maggioranza a Como città.
E proseguono con la sostanza: “Con questa amministrazione due anni di tempo perso. Basta guardare ai giardini a lago: la riqualificazione, ovvero un progetto lasciato in eredità da Lucini, sarebbe già dovuta essere conclusa da un anno, con risorse della Regione e della tassa di soggiorno. E in effetti è stato uno dei primi dossier presi in mano dalla Giunta Landriscina nel 2017. Ma ora ci dicono che non si riesce ancora a partire, che, se si farà, dovremo pagare l’opera con risorse comunali”.
Ma l’elenco dei dem continua: “E la dorsale ciclabile da Tavernola a Breccia? Anche questa incagliata. Il calendario degli eventi estivi? Per il secondo anno consecutivo è esageratamente in ritardo e le iniziative culturali traslocano altrove. Che dire poi di episodi come quelli che hanno visto saltare servizi necessari come lo sportello psicologico nelle scuole o la manutenzione dei cimiteri, lasciando i cittadini in mezzo al guado per mesi, semplicemente per il ritardato rinnovo degli appalti? E oltre alle sperimentazioni a tempo indeterminato, come in via Milano alta, annunciate, come la fantomatica rotonda di San Rocco, oppure subito rimangiate, ad esempio la sosta a pagamento e non ripetibile in viale Lecco, che cosa è stato fatto per il traffico? O per le periferie? Per non parlare della sicurezza: dopo la figuraccia delle multe ai volontari che portavano la colazione ai bisognosi, l’unico risultato è una proposta di nuovo regolamento di polizia urbana insufficiente e confuso, su cui neppure tutta la maggioranza è riuscita a trovare un accordo”.
Per chiudere con la stessa cifra dell’incipit ‘poetico’, Guarisco, Fanetti e Lissi chiosano: “La ciurma del centrodestra litiga e il timoniere è assente. Così, la nave è incagliata, ma Como non può e non merita di rimanere coinvolta in questo naufragio”.