In merito al recente accordo economico Italia-Svizzera sui materiali inerti escavati e rivenduti ed il ritorno di
rifiuti (definiti non pericolosi dalla Confederazione Elvetica) all'Italia, il Circolo di Como di Legambiente,
nell’ambito e nel merito delle sue competenze e del suo ruolo, esprime le seguenti considerazioni.
Sottolineiamo che le assemblee pubbliche di mercoledì 15 aprile a Faloppio, e di giovedì 23 aprile a Ronago
sono state convocate solo dopo l’avvenuta firma dell’accordo. Riteniamo che l’informazione corretta della
cittadinanza e la sua partecipazione reale nei processi di gestione e controllo siano fondamentali e debbano
essere rispettati.
Pensiamo che il transito di numerosi camion in uscita e in entrata metta a rischio seriamente il territorio, dal
punto di vista ambientale e soprattutto sanitario, per l’impossibilità concreta di controllare tutto quanto
passerà sulle nostre strade e la mancanza di presidi adeguati e rigorosissimi per il controllo e il
contenimento delle polveri e degli scarichi.
Riteniamo non accettabile lo scambio salute/lavoro e che la compensazione economica proposta non potrà
mai bilanciare il danno. Mortificherà inoltre tutti i progetti di salvaguardia attivati da numerose associazioni
che promuovono attività di valorizzazione e recupero storico della valle. L’unico futuro possibile per il nostro
Paese e per i nostri figli sarà quello di mettere a economia i valori di un territorio finalmente tutelato e
chiediamo a tal fine che il luogo venga riconsegnato ai cittadini come era in origine.
Riteniamo per il settore delle costruzioni fondamentale la via dell’innovazione, nella direzione della Direttiva
2008/98 che fissa al 2020 l’obiettivo di raggiungere quota 70% (oggi siamo sotto il 10%) nel recupero dei
materiali inerti, considerando l’intero ciclo del settore in un ottica di progettazione integrata. Fa scuola
l’esempio svizzero (guarda caso) del cantiere dell’Alp Transit.
Riteniamo che la revisione dei Piani Di Cava Provinciali sia urgente e non più rinviabile; essi dovrebbero
essere, secondo quanto prescrive la legge, dimensionati secondo l’effettivo fabbisogno del territorio ed in
base a quanto prevede la Pianificazione in essere.
Riteniamo necessario che si attivino al più presto investimenti in programmi di innovazione ambientale che
garantiscano lavoro vero e un diverso rapporto con il territorio e le sue comunità e un piano di controlli
puntuali e trasparenti a tutela delle popolazioni.
Il circolo “Angelo Vassallo”, nel rispetto dei suoi principi costitutivi, ritiene che non sia possibile barattare
contenuti intangibili come la salute, la sicurezza, il paesaggio, la tranquillità sociale e lo sviluppo economico
sostenibile e riporta in primo piano il valore primario dei controlli e di una visione innovativa nelle lavorazioni
ad alto rischio ambientale.
Il Direttivo del Circolo “Angelo Vassallo” – associazione di volontariato affiliata a Legambiente
Como, 20 maggio 2015