E' a rischio il referendum contro la guerra, le firme annunciate ieri su Telegram erano solamente 300 mila, dopo mesi di raccolta. Mancano pochi giorni alla chiusura della raccolta delle firme per il referendum, il termine ultimo e' il 17/07/2023, dopodiché i giochi sono già tutti fatti per i prossimi anni.
Da aprile abbiamo visto come tutti abbiano silenziato volontariamente questo referendum, buona parte di istituzioni, televisioni, associazioni, ecc.
Un atto, quello del referendum, che non doveva assolutamente essere prposto e ancor meno portato a termine, ovviamente per chi controlla e specula sulla guerra.
Quindi i cittadini, come tanti topini disinformati, seguono gli ordini calati dall'altissimo. Parrebbe che guerra e covid, siano per tanti, la mano santa per ristabilire l'ordine mondiale che richiede l'economia e di seguito la politica, con un bisogno costante di un calo dei numeri dei cittadini presenti sul pianeta, note tratte da agende impossibili che purtroppo poco sono trattate pubblicamente, come il divieto assoluto di parlare di logge nei tribunali e nei processi, come gia’ piu’ volte ricordato dall’ex magistrato Carlo Palermo e quindi mai realmente contestate e contrastate come si doveva.
La prevenzione che viene costantemente disattesa, crea delle situazioni veramente drammatiche e a rischio di irreversibilità, mentre il cittadino non comprende ancora come stia girando il modo, cosi da non saper evidenziare la mancanza di una volontà politica per invertire il senso di marcia a questo stato delle cose. Mentre continua ad isolarsi sempre di più, accontentandosi semplicemente del lavoro e della famiglia, ma i doveri di un essere adulto e pensante non terminano certo qui.
Purtroppo all'alba del terzo millennio il pianeta richiede degli esseri pensanti, che sappiano difendere se stessi, l’intera comunità, come l'intero pianeta e questo non possono farlo corruzione e una continua strana distrazione da parte di tutti.
Purtroppo l'impegno contro la guerra oggi e' probabilmente venuto meno da parte di chi ha portato in piazza i nostri giovani con i simboli della PACE, se poi non li hanno spinti a firmare per un importante iniziativa contro la guerra, anche perche’ altrimenti le firme sarebbero gia’ tutte definitivamente raccolte da tempo. Ma se veramente cosi sono andati oggi gli eventi, queste persone possiamo definirle incomplete e non più credibili, forse anche da allontanare dai nostri giovani. Fa' specie oggi incontrare pacifisti che non sanno ancora nulla della raccolta firme per il referendum contro la guerra.
Da gennaio 2022 noi abbiamo organizzato riunioni per vedere come affrontare questa guerra, invitando la gran parte delle associazioni della nostra provincia e a seguire associazioni nazionali, come quelle che ad un anno di distanza hanno finalmente presentato questo referendum, non potevamo che quindi pubblicizzarlo da subito e con ogni mezzo possibile.
E' comunque triste vedere vari e continui sabotaggi alla nostra democrazia, al diritto alla vita in termini assoluti e alla vita e al futuro dei nostri figli.
L'attacco continuo e la soppressione della dignità umana ci stanno spingendo verso un baratro che sarà molto probabilmente aime' quello del nucleare, già preventivato, studiato e condotto fuori da ogni argine democratico, come e’ avvenuto, avviene e avverrà ancora per la pandemia.
Questo ancor prima di vedere gli effetti definitivi e devastanti dei cambiamenti climatici in atto.
Forse i cittadini dovrebbero soffermarsi di più nel pensare quali sono i danni che provocano loro stessi rimanendo sempre con le mani in mano e piuttosto approssimativi, perché chi vive semplicemente sperando, non fa mai una buona fine.
Non hai ancora firmato il referendum contro la guerra? Allora sbrigati e firma qui.
Raffaele Faggiano