PRC-S.E. - Alessia Candito è una giornalista d'inchiesta che da anni scrive, sempre in maniera rigorosa, del malaffare che prolifera tanto nella sua Calabria che nel resto del Paese. Da rileggere soprattutto oggi un libro che ha pubblicato nel 2012 sugli affari illeciti attorno all'Expo di Milano. Nei giorni scorsi un documentato articolo della giornalista, in cui si ricostruisce nei dettagli, una galassia affaristica poco trasparente, ha fatto infuriare il deputato salviniano Domenico Furgiuele, che ne ha chiesto la rimozione. Il parlamentare ha affidato ad un avvocato tale intimazione perché nell’articolo incriminato ci si riferisce a responsabilità sue e di suoi familiari.
Da notare che prima dell’emergenza covid 19 il parlamento stava lavorando attorno ad una legge sulle “querele temerarie”, quelle intimidazioni in carta bollata che si fanno pervenire a giornalisti per farli desistere da una inchiesta. Alessia Candito nella sua carriera ha più volte denunciato collusioni fra criminalità organizzata e potere economico o politico ed è considerata fra le croniste “a rischio”. Cosa ha da dire il Salvini che tuonava in campagna elettorale in difesa della legalità e che ha affidato la gestione del suo partito in Calabria ad un esponente lombardo ignorando il suo eletto locale? Rifondazione Comunista è al fianco di Alessia come di tutte/i coloro che oggi restano capaci di denunciare l’illegalità che si annida in tanti potentati, a Bergamo come in Calabria. Di questo giornalismo abbiamo tutte/i bisogno
Maurizio Acerbo Segertario nazionale
Stefano Galieni, responsabile comunicazione, PRC-S.E.