Ciò che è accaduto il 15 a Roma m’appartiene ed è mio, nn ho nessuna intenzione di criticare o dissociarmi dai fatti che già conosciamo, le lingue parlate son tante, diverse ma ciò che si urla a gran voce è uguale per tutti. Se si vuole capire lo si può fare anche senza traduttore. Detto questo io di ciò che avveniva in piazza San Giovanni ne son venuta a conoscenza dai cari a casa, che preoccupati telefonavano per avere notizie, trovandoci ignari e disinformati. Il fiume di gente era talmente imponente che la distanza dalla testa del corteo non consentiva anche solo d’intuire ciò che stava accadendo. Al nostro passaggio le macchine bruciate eran fredde e senza più un filo di fumo, segno di cosa avvenuta e finita per lasciar spazio all’altra che seguiva. Impossibilitati nell’accedere nella piazza calda, si decide di proseguire per un percorso alternativo, nn autorizzato. Alla testa del corte il carro del teatro occupato Della Valle e i Draghi Ribelli che aiutano a superare lo sconforto, ... e via per le strade di roma con il calore della gente alle finestre che saluta, applaude, partecipa ...l’unione sale, l’intesa d’essere uniti nella stessa azione, quella percezione che capita in rari momenti come questo ... che allora forse si può, si forse si può cambiare. La marcia prosegue, la sera cala le 21 son passate da un pezzo ma a quanto pare, le notizie di giornale e televisione di questo lungo e dell'imponente corteo nn fanno nemmeno cenno. Poi però il gruppo manifestante si sfalda in micro cellule che pian piano evaporano via, per la mancanza di un punto di raccordo cercato a lungo nella notte. Ci si trova in stazione Termini ringraziando in cuor proprio che nn abbiano dato vita ad una caccia all’uomo, il bello xò, ancora deve venire. Partita con un amico da Como e poi unitami a Milano con i torpedoni precari, avevo appuntamento per il rientro alle 14 di domenica con altre 50 persone. Peccato che il tempo passa e il gruppo è di soli otto. Finalmente, dopo vari tentativi di raggiungere telefonicamente gli organizzatori, nn è più una segreteria a risponderci ma una cara signora che invece di darci spiegazione e chiederci come va e se siamo interi, ci dà adosso colpevoli di non si capisce bene cosa, ma colpevoli . Capiamo nelle concitate conversazioni con la signora che la maggioranza scossa dagli eventi ha optato per il rientro sabato e così è stato fatto, consapevoli di lasciare otto persone a terra ignari della loro sorte. Parliamo tanto di ciò che va cambiato, condivisione, umanità e poi ci perdiamo peggio che mai in piccole ma grandi cose. Non si lasciano indietro i compagni senza saper le loro posizione o situazioni di salute, nn parlo solo all'organizzazione ma agli altri 42 passeggieri che come noi avevano optato per partire domenica e nn sabato. Cari ragazzi forse anche noi viviamo di ideali passati che xò nn attuiamo nella nostra quotidianità. Parlare nn è tutto. Per quanto mi riguarda nn ho ancora capito se a casa ho portato una vittoria o una sconfitta.