Convegno
“SOFTWARE LIBERO: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER ENTI, COMUNI E PRIVATI”: MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE, ALLE 21, PIRELLINO DI COMO
Libertà, velocità, efficienza, sicurezza, stabilità e zero spese: sono queste le caratteristiche del software libero al quale il Gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale dedica il convengo “Software libero: una grande opportunità per enti, Comuni e privati”. Il tema è molto attuale: i software liberi sono programmi disponibili su Internet, dove sono pubblicati con una licenza che permette a chiunque di scaricarli e utilizzarli. In questo modo se ne incoraggia non solo l’utilizzo, ma anche lo studio finalizzato a un miglioramento delle loro potenzialità e prestazioni, secondo gli interessi degli stessi utenti. Attualmente le amministrazioni pubbliche, così come la maggior parte degli utenti privati, si affidano a software coperti da copyright che sono soggetti a miglioramenti solo da parte della casa produttrice e per il cui utilizzo viene pagata la licenza.
Attraverso questo convegno, che vuole anche essere occasione di riflessione e dibattito, si vogliono approfondire le conoscenze sul software libero e la grande opportunità per gli utenti, amministrazioni pubbliche o cittadini privati, rappresentate dai programmi freeware e open source.
Il convegno “Software libero: una grande opportunità per enti, Comuni e privati” si terrà mercoledì 21 settembre, dalle 21, nella sede territoriale della Regione di Lombardia di Como (largo Einaudi 1). Interverranno esperti del mondo politico e universitario quali Flavia Marzano, docente dell’Università della Sapienza di Roma; Davide Tosi, docente dell’Università dell’Insubria; Fiorello Cortiana, già Senatore della Repubblica; Fabio Pizzul, consigliere regionale lombardo del Pd. Coordinerà Luca Gaffuri, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.
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Sabato 17
Ore 11.00-13.00 : Nuove prospettive della certificazione biologica
Con Eugenio Secchi (AIAB Lombardia), Caterina Santori (AIAB Nazionale), Giuseppe Vergani (DES Brianza)
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Ore 14.30-17.00 : Il diritto alla Salute e il Ben-essere nella società globale
Con Italo Nessi (Medici con Africa), Luca Mingarelli e Paolo Campanini (Ordine Psicologi Lombardia), Silvia Dragoni (operatrice Metodo Grinberg®)
Ore 17.00-18.30 : Volontariato: un bene comune - L'apporto sociale ed economico dell'agire volontario in una società in affanno
Con Aldo Bonomi (Sociologo e Direttore Consorzio AASTER); Introduce: Sandro Corti.
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Ore 18.30-19.30 : Il solare fotovoltaico sul tetto di casa
Con Francesco Tampellini e Stefano Garotta (Gruppo Energia - L’isola che c’è)
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Domenica 18
Ore 11.00-13.00 : Il biologico, una scelta per la sovranità alimentare
Con Stefano Frisoli (Aiab Lombardia), Micol Cappello (ACRA), Germana Redaelli (Corto Circuito)
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Ore 14.30-17.00 : Dove sta la mafia a Como? Invisibilità criminale e proposte di legalità
Con Massimo Brugnoli (esperto di criminalità organizzata), Fabio Silva (Banca Etica), Paolo Moretti (Giornalista de La Provincia), Marco Digirolamo (Seg. Reg. Fillea-Cgil Lombardia)
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Treni, PD lombardo inizia nuovo Tour nelle stazioni per dire no ai tagli
Gaffuri: “Il 27 in Consiglio regionale tutte le forze politiche dicano no a questa manovra”
Una campagna per dire no ai tagli al trasporto pubblico locale contenuti nella manovra correttiva appena approvata in Parlamento. È un’iniziativa del Pd lombardo che questo pomeriggio ha tenuto un presidio in Stazione Centrale per illustrare le ragioni della propria “fortissima preoccupazione” per “il taglio drammatico delle risorse”. Presenti il capogruppo in Regione Luca Gaffuri e i consiglieri regionali Stefano Tosi, Fabio Pizzul, Carlo Spreafico, Mario Barboni, Gian Antonio Girelli, Giuseppe Villani.
“La Lombardia ha bisogno di nuove corse e non di tagli – denuncia Gaffuri – Gli oltre 600mila cittadini che viaggiano in treno per lavoro e per ragioni di studio non possono essere nuovamente colpiti da una politica che non investe e, anzi, deprime il trasporto ferroviario. Il 27, grazie a un’iniziativa dell’opposizione, saremo in Consiglio regionale a discutere gli esiti della manovra sul bilancio regionale. In quella occasione auspico che tutte le forze politiche facciano sentire in modo unitario la propria voce su temi rilevanti come questo.”
“Un anno fa – ricorda il capogruppo democratico – siamo stati in tutte le stazioni lombarde per documentare lo stato di degrado delle strutture che accolgono i viaggiatori. Oggi siamo pronti a tornare per difendere il trasporto pubblico da tagli insostenibili e ingiustificati. In quella sede invitiamo i parlamentari di PDL e Lega, che hanno votato questa manovra, a venire con noi per spiegare le ragioni della loro scelta, che rischia di portare a un drammatico taglio delle corse o a una nuova impennata del costo di biglietti e abbonamenti.
Due pendolari seduti sul nulla: è questa l’immagine che campeggia sul manifesto e sui volantini che il PD distribuirà a partire da oggi nelle stazioni ferroviarie lombarde. Di fianco la scritta: “Treni: corse -50%. Chi subisce?” E poi l’attacco a PDL e Lega, responsabili di una politica che porta a “meno corse, meno servizi, biglietti più cari”.
Su retro le frasi del viceministro Roberto Castelli, che qualche giorno fa ha detto chiaramente che occorre spostare l’approvvigionamento di risorse del trasporto pubblico dallo Stato al privato, ovvero principalmente all’utente. E poi dell’amministratore delegato di Trenord Giuseppe Biesuz, che ha lanciato l’allarme sulla possibile cancellazione della metà delle corse regionali per fare fronte ai tagli della manovra.
Il PD richiama anche agli impegni assunti a più riprese dalla Regione per il miglioramento del servizio, che sarebbe stata condizione dell’ultimo aumento di biglietti e abbonamenti, in vigore dal primo di agosto, che sommato a quello di febbraio ha portato ad un +23% in soli sei mesi. I miglioramenti, accusa il PD, non ci saranno, né sul fronte della puntualità, né del comfort, né dell’offerta in generale di nuove corse. “Viaggiare non è un lusso ma una necessità!”, sostiene il PD, e per questo occorre fermare gli aumenti, favorire la concorrenza tra operatori sulle tratte ferroviarie e garantire più investimenti per portare finalmente il trasporto ferroviario lombardo ai livelli di qualità garantiti negli altri Paesi europei.
Milano, 15 settembre 2011
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registrato alla Biofera di Canzo
Centro di ricerca “SCHIAVI DI HITLER” / fondo I.M.I. Claudio Sommaruga
22012 Cernobbio (CO) - via Regina, 5. .mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.schiavidihitler.it
Sezione dell'Istituto di Storia Contemporanea "P.A. Perretta" 22100 Como – via Brambilla, 39
Io sostengo il punto di vista che una parte importante della realizzazione dei diritti umani sia il diritto di chiunque sia stato o sia costretto a lavorare per altri a ricevere l'adeguata ricompensa.
Per il lavoratore coatto questo indennizzo deve essere dato da chi ha tratto profitto da lui”.
Simon Wiesenthal, lettera a Ricciotti Lazzero, 20 marzo 2000:
Giustizia per le vittime italiane e greche del nazismo
Dal 12 al 16 settembre si terrà presso la Corte internazionale di giustizia a L’Aia il dibattimento inerente il ricorso presentato dalla Germania contro l’Italia per le sentenze della nostra Corte di Cassazione in merito alle cause giudiziarie in corso relative a:
- sfruttamento del lavoro coatto di oltre settecentomila internati militari e civili italiani deportati dopo l’8 settembre 1943,
- eccidi compiuti dall’esercito tedesco contro i civili sugli Appennini nel corso della 2a guerra mondiale,
- esecutività in Italia delle sentenze dei tribunali greci relative alla strage di Distomo.
La difesa dell’immunità degli stati trova la convergenza del governo tedesco e di quello italiano, ribadita da una dichiarazione congiunta che affida al tribunale internazionale “il chiarimento su tale questione” contro la decisione della nostra massima Corte, che con chiarezza ha ribadito che gli stati non possono pretendere immunità quando commettono gravi crimini di guerra o crimini contro l'umanità.
Noi temiamo che con il processo a L’Aia si vogliano chiudere definitivamente i capitoli dolosi e dolorosi della nostra storia a cui non si è voluto per oltre sessantacinque anni rendere giustizia.
Critichiamo e condanniamo l’atteggiamento del governo tedesco, che rifiutando il riconoscimento delle responsabilità delle sue imprese e del nazismo antepone alla giustizia e alla storia degli individui gli interessi economici e le opportunità politiche. Nello stesso tempo critichiamo e condanniamo l’atteggiamento del governo italiano, che offende i suoi cittadini e la storia del Paese in nome della ragione di stato e sospende l’esecutività delle sentenze dei tribunali della Repubblica.
Ancora una volta la vicenda della deportazione per lavoro coatto e le stragi di civili sono oggetto di scambio in nome di interessi che nulla hanno a che fare con la dignità degli individui e delle nazioni.
Tutto questo è particolarmente grave nella comune dimensione europea e costituisce un’offesa a qualsiasi politica che sulla ”memoria” voglia costruire un patrimonio comune in grado di orientare e di essere di monito al presente, per preservarlo dagli errori e dalle tragedie del passato.
Ma c’è di più in questo processo che si apre a L’Aia, che va al di là dello spregio dei cittadini italiani e greci, macinati dalla guerra nazista e dalla real-politik di tutti i governi del dopoguerra, qualcosa su cui dobbiamo porre attenzione.
La corte è chiamata ad esprimere un giudizio e fare giurisprudenza sul delicato e decisivo confine fra diritto individuale e responsabilità istituzionale.
In discussione a L’Aia c’è in generale il principio dell’immunità degli stati oltre“il punto di rottura dell'esercizio tollerabile della sovranità“, un principio che attiene il diritto internazionale dei popoli nel presente.
Storia della nazione e dei suoi cittadini, diritti individuali e collettivi sono in discussione in una causa ignorata dai media e coperta dal silenzio degli stati.
Riteniamo indispensabile in questa occasione fare sentire la nostra protesta e invitiamo quanti provano la nostra stessa preoccupazione ed indignazione a fare sentire la loro voce in tutte le sedi che giudicheranno più opportune.
Cernobbio 8 settembre 2011
Centro di ricerca “Schiavi di Hitler”
Claudio Sommaruga, Valter Merazzi, Maura Sala,
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