In Commissione regionale Attività produttive si è discusso il Programma di qualificazione ed ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti. Nel corso della discussione sono stati approvati tre emendamenti del M5S Lombardia che chiedono la posa di colonnine di ricarica elettrica rapida presso le stazioni di servizio carburante.
Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta: “Siamo all’inizio della transizione da motore a scoppio a motore elettrico. I veicoli elettrici stanno iniziando a diffondersi ed è necessario dare risposta alla sempre crescente necessità di ricarica. I nostri emendamenti vanno in questa direzione, al fine di venire incontro alle esigenze di questa nuova mobilità. Sono felice di questo risultato; è un segnale positivo che mostra una politica più attenta alla sostenibilità”.
Interviene anche Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, dopo l’annuncio del taglio temporaneo di 9 corse su 51 alla fermata di Caslino d’Erba. Il dem depositerà nel pomeriggio un’interrogazione in Commissione Trasporti per chiedere chiarimenti all’assessore regionale Terzi. “Vogliamo approfondire, attraverso l’interrogazione, la tipologia dei lavori che verranno effettuati e perché proprio a Caslino che è una ferma importantissima non solo per i suoi abitanti, ma anche per i tanti pendolari dei paesi vicini che spesso si recano in quella stazione a prendere il treno per andare al lavoro o a studiare”, fa sapere Orsenigo.
Sulla questione del divieto di pesca in diga, interviene Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd, che già si era espresso a suo tempo: “Questo regolamento, sostanzialmente, vede la pesca dilettantistica e ricreativa come un sorta di disturbo della passeggiata sul lungolago, considerata solo come spazio turistico. Per questo è più restrittivo del precedente, che almeno consentiva di pescare dal molo di Sant’Agostino o dalla diga foranea”, spiega il dem.
Conseguentemente, ricorda Guarisco, “l’attività della pesca dilettantistica, con il nuovo regolamento, viene confinata nelle ore notturne, anche in controtendenza con la legge regionale in materia che indica come normale per questa attività ricreativa l’orario diurno e solo come deroga consente in alcune zone, tra cui il nostro lago, anche quella notturna”.
“Il consiglio comunale e la Giunta di Como esprimano la loro vicinanza al popolo curdo”, è la richiesta di Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Pd, che in proposito hanno presentato una mozione da discutere in Aula.
“L’invasione del nordest della Siria, iniziata l’8 ottobre, ha già comportato un disastro umanitario con circa 200mila sfollati e centinaia di vittime civili, che potrebbe in pochi giorni assumere una dimensione ancora più ampia e comportare l’annientamento dell’esperienza democratica che ha combattuto e sconfitto l’Isis – fanno presente i consiglieri dem –. E il presidente turco Erdogan ha dichiarato di voler estendere l’offensiva militare a tutto il territorio abitato dai curdi nel nord della Siria”.
Dietro lo striscione che chiede l’abrogazione delle Leggi Sicurezza si ritroverà chi negli ultimi anni ha manifestato in ogni parte d’Italia contro la propaganda salviniana e la chiusura dei porti, si oppone alla ferocia degli sgomberi di occupazioni abitative e spazi sociali, si mobilita nei quartieri popolari, alle centinaia di realtà che hanno dato vita al corteo del 10 novembre dell’anno scorso contro la conversione in legge del primo Decreto Sicurezza.
La manifestazione nasce dal confronto e dall’intersezione di diversi spazi e momenti politici nazionali, consci che non esistono compagini di governo "amiche" e che il "problema" non si sia risolto con la (temporanea?) sostituzione di Salvini agli Interni: infatti il nuovo Governo esprime piena continuità a partire dal primo atto di Di Maio alla Farnesina, l’emanazione di un provvedimento con cui, per velocizzare i rimpatri, si rendono esecutive le norme contenute nel primo decreto Salvini sui cosiddetti Paesi di origine "sicuri".
“Periferie di Como abbandonate”: la denuncia viene da Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord.
“La Circoscrizione di Sagnino e Monteolimpino, dove hanno sede gli uffici dell’Anagrafe, è chiusa dal 15 al 25 ottobre perché l’impiegata deve giustamente fare le proprie ferie – racconta Cereghetti –. Ma quello che ci lascia senza parole è il fatto che non venga sostituita, in questo periodo”.
D’altra parte, lo stato di abbandono si vede chiaramente, secondo Cereghetti: “L’edificio cade a pezzi. Persino l’asta che regge il tricolore si è staccata dal supporto ed è caduta. È una sorta di simbolismo: la bandiera italiana che si accascia davanti ad una amministrazione comunale incompetente, assente, nullafacente. Ma la Lega non era la paladina di ‘Prima gli italiani’? E lascia che il loro vessillo finisca così?”.
La segretaria Pd preannuncia una richiesta di chiarimenti al Comune: “Ma intanto segnalo pubblicamente questa brutta immagine del tricolore a penzoloni”.
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