I sindacati della Funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil e la Rsu del Comune di Como, impegnati nelle trattative con l’amministrazione per il rinnovo del contratto decentrato del personale del Comune di Como, hanno raggiunto oggi la pre intesa sui contenuti del contratto per il triennio 2019/2021.
Finalmente, dopo anni di blocco determinati dalla legge Brunetta, sono stati attivati istituti che riconoscono aumenti stabili dello stipendio. Con la firma dell’ipotesi di accordo, sarà riconosciuta la progressione economica del personale dell’ente raggiungendo un importante obiettivo, con l’investimento di circa 220mila euro complessivi nel prossimo triennio.
Il personale coinvolto sarà quindi una parte consistente dei circa 800 dipendenti, che vedrà riconosciuta la progressione orizzontale. Inoltre, saranno riconosciute indennità specifiche come da nuovo contratto nazionaleL per importi medi di 2,5/3 euro giornalieri.
Mercoledì 19 dicembre 2018, alle 13, in consiglio regionale della Lombardia, a Palazzo Pirelli, a Milano, si terrà l’audizione con le organizzazioni sindacali, l’associazione di categoria, il Comune e un rappresentante dell’azienda Canepa Spa di San Fermo della Battaglia, chiesta, meno di 24 ore fa, da Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd. E domani, venerdì 14 dicembre, il Partito democratico comasco e regionale interverranno al presidio dei lavoratori dell’azienda, che si terrà dalle 10 alle 14, fuori dall’azienda. Saranno presenti oltre a Orsenigo, Federico Broggi, segretario provinciale del Pd, assieme ad altri componenti della segreteria, e Vinicio Peluffo, segretario regionale dem, che ha aderito alla manifestazione di solidarietà verso la storica azienda comasca.
Secondo Orsenigo, Broggi e Peluffo: “Con la crisi che si è aperta, non stiamo rischiando solo di perdere una delle più importanti imprese della tipica produzione serica comasca, ma soprattutto di vedere altre 450 famiglie della nostra provincia in grave difficoltà. Non possiamo accettare che questi cittadini perdano il proprio lavoro e che sia così colpita direttamente anche la nostra comunità”.
Sulla situazione che si è creata dentro la Giunta comunale e la maggioranza di Mariano Comense interviene Stefano Poltronieri, segretario del Circolo Pd. “Per quanto ci riguarda, non c’è nessun problema sul fatto che il sindaco Giovanni Marchisio non abbia rinnovato l’iscrizione al partito: può dispiacerci, ma non è certo una questione di tessera la fiducia che abbiamo riposto in lui nel 2014. Anzi, confermiamo che come Pd, assieme alle altre forze di maggioranza, continuiamo a sostenere indiscutibilmente la nostra Giunta”.
Il punto, semmai, è un altro, per Poltronieri: “È evidente che il sindaco ha preso un’altra strada. Quindi, ora, quello che ci interessa è che il programma di governo che ci ha fatto vincere le elezioni continui a essere portato avanti. Voglio solo ricordare che del nostro progetto iniziale abbiamo realizzato alcuni importanti impegni: la riorganizzazione del Comune, la messa in sicurezza della Roggia Vecchia, l’adesione al Parco delle Groane, che significa più tutela per il nostro territorio e meno consumo di suolo. Non da ultimo, voglio ricordare a tutti che il Pd e le liste civiche Mariano 2.0 e Progetto Mariano Brianza non sono subentrate alla Lega e al centrodestra, ma al commissario prefettizio, poiché chi oggi si erge a difensore della legalità e del buon governo, non è stato in grado di portare a termine il proprio mandato, lasciando il comune in cocci. Per chi avesse la memoria corta, è la Lega che ha speso quasi 2 milioni di euro in progetti per piazza Granda, con la creazione di un parcheggio. E vogliamo ricordare il fallimento dell’operazione Paina calcio che ha lasciato al centrosinistra l’onere di pagare i debiti del fallimento?”.
“Incapacità? Pasticci? Mancanza di programmazione seria? Forse anche una commistione di questi problemi, ma quello che sta accadendo sulle piste ciclabili, a Como, è vergognoso ed è incredibile che un progetto approvato ancora dalla Giunta Lucini e avviato ormai più di due anni fa non sia finora partito”, lo dice Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd, commentando la notizia dell’ennesimo stop al progetto.“Forse non è chiaro, e dobbiamo dirlo chiaramente ai cittadini, che stiamo parlando di soldi già stanziati che il Comune di Como non sta utilizzando e che rischia di perdere. Viene il dubbio che l'amministrazione Landriscina lo stia facendo apposta per non fare le piste ciclabili che non sono esattamente nelle corde del centrodestra e comunque hanno già trovato vivaci contestazioni da parte di alcune categorie”, incalza Legnani.
Domenica 16 dicembre 2018 riapre al pubblico – dopo alcuni lavori di restauro - il Museo di Villa Bernasconi, l’originale realtà museale ospitata nell’omonima splendida villa Liberty a Cernobbio, sul Lago di Como. Non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla: un percorso innovativo e interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.
LE NOVITA’
Oltre ai rinnovati spazi tra cui la Mansarda, ora attrezzata per ospitare atelier creativi e didattici, la “Casa che parla” – come si autodefinisce il Museo, dove è la villa stessa a raccontarsi e a condurre i visitatori lungo un itinerario alla scoperta della sua storia e delle persone che vi hanno abitato dal 1906 in poi – si ripresenta ora al pubblico ancora più multiesperienziale e interattiva, grazie anche ai nuovi allestimenti realizzati con i contributi assegnati nell’anno 2018 da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
“Per quanto successo nel weekend appena trascorso e in previsione di quello a venire, come residenti di Como non possiamo non notare che, nonostante gli ottimistici comunicati rilasciati dal Comune, la città sia finita paralizzata dal traffico”, lo dice Matteo Introzzi, segretario del Circolo Pd Como Convalle, preoccupato, assieme ai suoi concittadini, di cosa lo dovrà aspettare da domani in poi, per l’ennesimo lungo week end di Città dei Balocchi.
“Occorre, a nostro avviso, interrogarsi profondamente se la vivibilità di una città debba essere sacrificata sull’altare di una celebrazione che sempre più si discosta dallo spirito per la quale è stata concepita e sempre più diventa un enorme spot pubblicitario – continua Introzzi –. E questo non per Como e le sue eccellenze, se non marginalmente, ma al contrario per coloro che spesso provengono da fuori provincia o fuori regione e che hanno deciso di investire in uno spazio commerciale nelle vie di massima affluenza del centro storico”.
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