“Il centrodestra che pensa tanto alla famiglia dov’è? A Como no di certo!”, rincara la dose Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, dopo la sua preliminare, in Aula, dove denunciava che negli asili nido comunali non c’è più posto e i bambini che rimarranno tagliati fuori sono oltre un centinaio.
“Ma questa amministrazione comunale non è nuova a un atteggiamento di non risposta sui temi del welfare e ogni tot mesi devo intervenire per mettere il dito in una piaga che, evidentemente, il sindaco preferisce lasciare che si allarghi – prosegue Lissi –. Vogliamo parlare dei centri estivi? Ne è rimasto solo uno in centro città. O dei centri di aggregazione giovanile? Quello che è stato chiuso ha avuto forti ripercussioni sul territorio e questo perché non è chiaro al centrodestra che nelle periferie sono punti di incontro fondamentali. Gli spazi gioco dedicati ai più piccoli? Assolutamente diminuiti”.
Da ultimi l’eclatante caso degli asili nido che sta tanto a cuore alla consigliera Lissi: “Il problema degli educatori c’è sempre stato, quindi potevano pensarci prima che la situazione degenerasse. Con il sindaco Lucini, noi avevamo azzerato le liste d’attesa. A questo punto la domanda sorge spontanea: vogliono mantenere o no questo servizio comunale? Hanno intenzione di assumere educatori o lasciare cadere anche questa importante offerta per i cittadini comaschi? Lo dicano chiaramente, così almeno le famiglie sanno come organizzarsi”.
Per la consigliera Pd le azioni del sindaco e della Giunta di Como sono “l’emblema dell’incoerenza: ma come? Sono quelli che sbandierano slogan come ‘prima gli italiani’ e poi non danno i servizi ai comaschi? Hanno persino nominato la nostra concittadina Ministro della Famiglia e poi non si preoccupano dei problemi che si ripercuotono sulle famiglie? Chissà Landriscina e Locatelli a quale famiglia stanno pensando…”, conclude Lissi.