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La Guardia di Finanza ha aperto un'inchiesta per turbativa d'asta nei confronti della società nata per la realizzazione della Pedemontana, il nuovo tratto autostradale, in parte a pedaggio, che collegherà Varese e Bergamo, oltre ad avere altri lotti di competenza a Como (tangenziale).
Per turbativa d'asta s'intende quando gli offerenti si accordano tra di loro per eliminare la concorrenza, una metodica assai comune in Italia che permette agli offerenti d'intascare più soldi dall'amministrazione, presentando prezzi elevati rispetto a quelli reali.
La società in questione è partecipata al 76,4% da Milano Serravalle, società autostradale pubblica in quanto controllata dalla Provincia e dal Comune di Milano. Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle e Amministratore Delegato di Pedemontana è diventato anche Presidente di Tangenziali esterne di Milano (TEM), progetto contestato dai residenti della zona, di dubbia utilità e di elevatissimi costi che, inevitabilmente, andranno a ricadere sulla spesa pubblica.
La cassa di Pedemontana, al momento, è vuota. Per continuare i lavori, a detta di Agnoloni, servono finanziamenti per 100 milioni. Serravalle si dice pronta a versare la sua quota mentre i finanziatori privati (tra cui Intesa San Paolo) fanno finta di niente. Serravalle è pronta a coprire tutti i 100 milioni a patto che lo stato porti il finanziamento pubblico dal 35 al 80%.
Viene da chiedersi.. ma se Serravalle è controllata da enti pubblici (Provincia e Comune di Milano) perché deve essere nuovamente lo stato a dover coprire i costi? Il sig. Agnoloni percepisce tre stipendi per un valore di € 280.000 ed ha distribuito incarichi e poltrone a consiglieri, comunali e regionali, di Pdl e Lega.
La gestione del denaro pubblico destinato alla costruzione della Pedemontana deve essere verificato e a pagare non devono essere i cittadini ma i responsabili che, oltre a percepire lo stipendio devono assumersi le sue responsabilità!