Messaggio di Manolo Morlacchi - Alcuni ci rimproverano che il corteo contro la guerra imperialista che abbiamo contribuito a organizzare come Federazione di Milano del Partito Comunista (Sabato 1
8 giugno ore 15:30 Piazza V Giornate), non sia equidistante tra le forze in campo e che le nostre parole d’ordine contro la NATO e l’imperialismo USA siano espressione di un nemmeno troppo velato filo-putinismo.
Rigettiamo al mittente questo tipo di obiezione per tre ragioni principali:
1) La guerra in Ucraina è scoppiata nel 2014, non nel 2022. Già nel 2004, il paese uscito dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, aveva conosciuto una delle famigerate “rivoluzioni arancioni” finanziate dai dollari americani e del Fondo Monetario Internazionale. Le cause di questa guerra vanno ricercate nell’aggressività della NATO verso quelle aree non allineate agli interessi atlantici. Lo stesso meccanismo l’abbiamo già visto in azione in Siria, Libia, Afghanistan, Venezuela, per non parlare delle cosiddette “primavere arabe”. L’aggressività della NATO, di converso, è figlio della profonda crisi in cui versa il modello economico, egemonico e sociale a guida USA e la sua “tendenza alla guerra” è l’unico rimedio rimasto agli imperialisti per tutelare i propri interessi.
2) L’imperialismo non è una categoria morale o ideale. Esso è il prodotto di un dato grado di sviluppo del capitale. Risponde, cioè, a caratteristiche prima di tutto economiche. In potenza tutti i paesi capitalisti sono imperialisti, ma la loro forma di dominio è il prodotto del grado di sviluppo dei loro mezzi di produzione. Mettere tutto sotto un unico cappello significa confondere le carte e non aiutare a comprendere le tendenze del capitale e le spinte alla trasformazione della guerra in guerra rivoluzionaria.
3) In Italia ce l’abbiamo il “nostro” imperialismo. È davanti ai nostri occhi. È fatto di basi militari, di bombe atomiche nascoste sotto il nostro sedere, di politiche antipopolari e sempre più asservite al capitale finanziario. È fatto di governi fantoccio espressione delle istituzioni europee, diretta emanazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea. Il nostro compito, qui in Italia, è quello di organizzare la lotta contro questi centri di potere che stanno conducendo il paese alla rovina.
Per questo il nostro appello non è rivolto agli “specialisti della politica militante”, ma a tutti i proletari, ai lavoratori, ai pensionati, agli sfruttati che in questa e altre città vedono ogni giorno di più compromessa la possibilità di una vita felice.
PER QUESTO INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE A UN CORTEO CHE È SOLO UNA PICCOLA TAPPA IN UN PROCESSO DIFFICILE MA NON PIU’ RIMANDABILE!