Gregorio Mammì (M5S Lombardia): "Siamo arrivati a un momento fondamentale per la revisione della Legge 23, perché durante la prossima settimana inizieranno le ultime audizioni con gli stakeholders del sistema sanitario regionale che hanno inviato delle osservazioni. Peccato che non potremo avere nemmeno una settimana per studiare le osservazioni, e quindi, discuterne con chi li aveva ispirati in un ultimo ciclo di audizioni. Il presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti ha preferito, infatti, condensare tutto in tre giorni, come se l’ascolto di chi rappresenta davvero il nostro sistema sanitario fosse solo una pratica da sbrigare senza perdere troppo tempo: basti pensare che sono stati previsti 15/20 minuti a testa ad audizione.
Un atteggiamento irrispettoso verso i cittadini lombardi e nei confronti della stessa istituzione regionale: cittadini e consiglieri hanno condiviso un percorso costituito da 300 audizioni negli scorsi mesi, perché l’Amministrazione regionale ha accettato di seguire l’approccio suggeritole dall’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità di condividere la riforma con chi costituisce nei fatti il sistema sanitario. Ora invece registriamo un’inversione totale di approccio che non possiamo condividere: come rappresentante della minoranza del UdP della Commissione Sanità non intendo più partecipare alle prossime audizioni, perché non siamo qui a prendere in giro chi ha creduto nel percorso condiviso per la riscrittura di una legge fondamentale per la vita di tutti i cittadini lombardi. Se la maggioranza di governo tradisce la fiducia dei lombardi, noi non vogliamo fare altrettanto", conclude Gregorio Mammì.