Ufficio stampa Legambiente Lombardia - «È necessario agire in modo incisivo sulla riqualificazione idrica degli edifici e degli spazi urbani definendo gli obiettivi di separazione delle acque bianche e grigie e le pratiche per il loro riutilizzo, stabilendo l’obbligo sia di recupero delle acque piovane per tutti gli usi compatibili, sia di installazione di sistemi di risparmio idrico. Inoltre, occorre favorire il recupero della permeabilità in ambiente urbano attraverso la diffusione di Sistemi di drenaggio sostenibile
(SUDS) e Soluzioni Naturali (NBS) che sostituiscano l’asfalto e il cemento non necessari con cui si continua a impermeabilizzare piazzali, parcheggi e marciapiedi delle nostre città, insieme a sistemi di accumulo delle acque di pioggia – spiega Lorenzo Baio, responsabile acque di Legambiente Lombardia – Per ridurre gli sprechi e aumentare il riuso è sempre più urgente l’esigenza di programmare, ove possibile, una doppia rete di prelievo e distribuzione per distinguere chiaramente l’acqua potabile destinata al consumo umano da quella destinata ad altri usi, come per esempio l’irrigazione dei giardini, i lavaggi delle strade e delle auto, gli sciacquoni, fino a grandi usi quali quelli industriali e agricoli. Occorre anche limitare gli sprechi domestici nelle grandi città: per questo gli appelli e le raccomandazioni non bastano, occorre introdurre sistemi di misura e tariffazione dei consumi delle singole utenze condominiali».
I dubbi, la scarsa pubblicità sulla bontà delle nostre acque del rubinetto a fronte di investimenti milionari delle aziende imbottigliatrici, spingono molte persone verso l’acqua in bottiglia. Con 8 miliardi di bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale e un consumo pro-capite di oltre 220 litri all’anno, l’Italia è tra i primi paesi al mondo per consumo di acqua imbottigliata. Un’anomalia del tutto ingiustificata a fronte di una qualità mediamente buona dell’acqua erogata dalle reti idriche. Un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe, infatti, far risparmiare ad ogni famiglia centinaia di euro l'anno, riducendo drasticamente anche i rifiuti in plastica, compresi quelli dispersi nell’ambiente e nei mari. La maggior trasparenza richiesta e i parametri più restrittivi introdotti dalla direttiva europea sono importanti anche per combattere la sfiducia nei controlli dell’acqua di rubinetto e al contempo per responsabilizzare i cittadini.
Qui il Dossier nazionale completo
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti