Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea - È notizia di queste ora la nomina ad Assessore alla famiglia nella giunta di Regione Lombardia di Alessandra Locatelli – parlamentare leghista già ministro nel governo Lega / M5S ed ex vicesindaco e assessore ai servizi sociali del comune di Como. Ancora una volta le amministrazioni a targa lega/centro destra fanno i salti mortali per “sistemare” i fedelissimi di Salvini calpestando la necessità di competenze e formazione politica necessarie per ricoprire certi ruoli.
Nel caso della neoeletta assessora Locatelli la giunta Fontana si è addirittura inventata un assessorato, quello alla famiglia, mettendoci una salviniana di ferro balzata agli onori della cronaca quando, da assessore ai servizi sociali del comune di Como, aveva nell’ordine: fatto spegnere il wifi pubblico in alcune zone della città per fare in modo che non se ne servissero le persone senza fissa dimora ed in particolare i migranti, fatto rimuovere delle panchine storiche in Piazza san Rocco per la stessa ragione, fatto multare don Roberto Malgesini per aver trasgredito all’ordinanza antiaccattonaggio servendo le colazioni in strada alle persone senza fissa dimora e, ciliegina sulla torta, fatto chiudere in piena estate la sola fonte di acqua potabile in un luogo dove 60 migranti vivevano senza servizi igienici.
Quest’ultimo atto, tra le gesta di Alessandra Locatelli – che in quei mesi divenne famosa come “la sceriffa di Como”– ha un valore emblematico tra le motivazioni per le quali siamo indignati per questa nomina.
Una persona che sotto la propria responsabilità compie un simile gesto non è certo la più indicata per entrare, a titolo di supporto, in una giunta regionale che ha già fatto abbastanza danni nella gestione del Sistema Sanitario – ma se si è fedelissimi di Salvini in Lombardia capita, nostro malgrado, anche questo.
08/01/2020
Fabrizio Baggi – Segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – Responsabile sanità Lombardia
Pierluigi Tavecchio – Segretario provinciale Como