Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea - Era noto anche a livello internazionale il caso del fallimento della Sanità Lombarda e della necessità di stoppare una giunta e una coalizione politica che ha disarmato la sanità facendo largo ai privati e che non ha mai chiesto scusa a nessuno, ai parenti delle vittime, alla medicina del territorio marginalizzata, alla prevenzione azzerata, agli uomini e alle donne che aspettano Usca, prestazioni ambulatoriali, cure in tempi rapidi e che non hanno i soldi per rivolgersi ai privati.
Era il momento per rispondere alla rabbia e alla indignazione di massa per preparare la rotta del centro destra. Le mobilitazioni avevano indicato con precisione la strada e il percorso: il commissariamento della Sanità Lombarda e la decadenza della Legge 23, tutte richieste percorribili anche dal punto di vista istituzionale.
Invece sia il Governo centrale, sia la strana opposizione di PD e 5 stelle hanno di fatto proposto una assurda mediazione. Il documento AGENAS sulla legge 23 loda il modo con cui si è affrontato in Lombardia il Covid (?), fa alcune critiche di merito e chiede di emendare quei punti.
La risposta è il rifiuto della mediazione, il rimpasto di Giunta e la collocazione di persone utili per la capacità di gestire le politiche neoliberiste nei posti chiave: alla sanità Letizia Moratti e allo sviluppo economico il leghista Guidesi. A loro il compito di gestire i miliardi che arriveranno alla Sanità e agli altri settori dal Recovery fund.
Chi sia la Moratti è noto ai milanesi, ai docenti e ai genitori, agli studenti, che hanno lottato per la scuola pubblica e che nelle piazze hanno contestato la sua opera di smantellamento del tempo pieno, un vero capolavoro pedagogico ed organizzativo che garantiva una scuola inclusiva e capace di trasmettere saperi, senso critico e qualità sociali, non semplici competenze.
Ma né Moratti né Guidesi saranno in grado di produrre l’oblio di ciò che è stato il Covid per la Lombardia, delle sue cause, delle attuali necessità e soprattutto del nodo che in Lombardia va risolto perché ci sia un vero cambiamento: se la salute non è una merce e la sanità non è una azienda bisogna interrompere il flusso di denari pubblici che alimenta la sanità privata in Lombardia sempre più rappresentata da grandi gruppi imprenditoriali che mirano al massimo profitto.
Milano, 08/01/2020
Fabrizio Baggi – Segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – Responsabile sanità Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea
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