Baggi/Capelli (PRC-SE) - Non va bene nulla e chi dirige politicamente e tecnicamente la sanità lombarda non smette di fare danni. L’ultima grave decisione scandalosa è quella espressa dalla nota del 26 ottobre furbescamente intitolata “Raccomandazioni per la prevenzione dei contagi da Sars-Cov-2 per gli operatori sanitari e sociosanitari”, in cui si prescrive che i positivi asintomatici rimangano in servizio attivo durante la quarantena, pur se sottoposti a rigido controllo sanitario e separazione degli spogliatoi. Buoni per lavorare, ma obbligati all’isolamento fuori dal lavoro. La gravissima decisione, pericolosa per la sanità pubblica (pensiamo agli operatori nelle RSA) viene motivata dalla emergenza sanitaria.
Quella emergenza sanitaria che era loro compito evitare, frutto di una politica regionale che non ha fatto nulla del necessario, che ha inseguito il virus invece che prevenirlo e di un governo che assiste impotente e complice al fallimento di un intero sistema sanitario regionale e non interviene con efficacia e autorevolezza.
Se Giunta Regionale e Governo non difendono la nostra salute costruiamo un movimento popolare che sappia farlo con le mobilitazioni e la lotta. Partecipiamo alla Manifestazione “Cordone Sanitario” del 7 novembre a Milano
La Sanità lombarda deve essere commissariata.
La salute non una merce, la sanità non è un’azienda.
Milano, 31/10/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile sanità Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea