Baggi/Capelli (PRC-SE) - Mentre la seconda ondata di Covid19 Infuria nel paese con un andamento esponenziale finalmente è appurato che il controllo è sempre più difficile e la linea del crollo è sempre più vicina. Da maggio in poi vi era tempo per costruire una vera sanità pubblica, emendando i tagli e le degenerazioni privatistiche e aziendalistiche del neoliberismo, invece nulla è stato fatto colpevolmente:Non è stato assunto tutto il personale medico e infermieristico necessario.
1) Non è stato assunto tutto il personale medico e infermieristico necessario.
2) Di conseguenza le Usca sono meno di un terzo di quelle programmate dallo stesso Governo.
3) La medicina territoriale è abbandonata come prima, senza mezzi di protezione, senza vaccino influenzale nei tempi appropriati e nella quantità sufficiente.
4) Il programmato aumento dei reparti Covid intensivi e subintensivi è stato solo a parole e ora sono in affanno. (1500 caschi di subintensiva che non hanno chi li fa funzionare)
5) Non vengono fatti i tamponi a sufficienza (dovrebbero essere almeno 300 mila al giorno) e i soggetti pubblici che li eseguono gratuitamente sono così deboli numericamente da favorire la sanità privata a pagamento.
6) Mentre si è curato e si cura male il Covid 19 sono bloccate e arretrate tutte le altre cure, a partire da quelle oncologiche e cardiologica per cui molte volte il tempo è una questione di vita o di morte.
In conclusione si prepara una emergenza sanitaria che può diventare emergenza umanitaria e sociale.
Di fronte a questa cinica preparazione il continuo rimandare alla responsabilità personale dei cittadini e delle cittadine che non vengono tutelati dalla sanità pubblica è una operazione ignobile e ipocrita di scaricabarile.
Commissariare la Sanità Lombarda
La salute non è una merce, la sanità non è una azienda.
Milano, 19/10/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea