Baggi/Capelli (PRC-SE) – I sindaci di Bergamo e di Milano Gori e Sala sono accomunati da molte caratteristiche, fra cui quella di avere preso un solenne abbaglio all’inizio della pandemia, quando ne avevano sottovalutato la portata ed esprimevano con una punta di orgoglio il punto di vista cieco dell’imprenditoria “non si ferma nulla, continuiamo a lavorare”. Non era uno svarione comunicativo ma un errore politico e una conseguente inerzia e passività nel fronteggiare il Covid19. La tragedia lombarda era solo all’inizio e questo errore non è stato senza conseguenze in termini di vite, di sofferenze, di contagi e di conseguenze. Il sindaco non è una persona qualsiasi, ha delle precise responsabilità politiche, in particolare è la prima autorità sanitaria che può prendere decisioni per la salute dei suoi cittadini e quindi decidere anche le “zone rosse, senza aspettare governo e regione.
Per questo troviamo illogico e scandaloso che Gori e Sala candidino i loro comuni a sede del prossimo G20 sulla Sanità come zone virtuose che hanno accumulato esperienza e capacità di gestione delle emergenze sanitare. La Lombardia è stata la Caporetto della Sanità modello Formigoniano, di una medicina territoriale abbandonata e svilita, di tagli di personale e di posti letto, di centralità della sanità privata. Questa proposta è un’offesa per tutta la popolazione che ora si aspetta dai due sindaci oltre che una vera autocritica, una attenzione massima per la gestione del presente di una pandemia che non demorde e non la arrogante riproposizione di modelli politici e gestioni sanitarie fallimentari.
Non facciamoci prendere in giro!!